Consiglio ministri 3 agosto 2023: il comunicato

Roma, 4 ago. – Il Consiglio dei ministri si è riunito giovedì 3 agosto 2023, alle ore 18.35, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

NORME SUL CONTROLLO DEGLI ARMAMENTI
Modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185, recante nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (disegno di legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge che introduce modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185, che regola il controllo delle movimentazioni internazionali del materiale di armamento.
Si interviene, in particolare, sul meccanismo con il quale i divieti alle esportazioni vengono applicati, per eliminare alcune incertezze interpretative, senza modificare nel merito la disciplina di merito.
La responsabilità di applicazione dei divieti è attribuita al Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa (CISD), composto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e delle imprese e del made in Italy. Il CISD stabilirà gli indirizzi generali per l’applicazione della legge, le direttive generali per i trasferimenti di materiali di armamento e i criteri generali per l’applicazione dei divieti.
Il testo rimuove anche la necessità di autorizzazione alle trattative contrattuali nei casi di scambi con Paesi dell’Unione Europea, amplia i termini temporali per l’obbligo di documentare di aver effettuato l’operazione di esportazione e inasprisce le sanzioni amministrative previste nel caso in cui l’obbligo non sia rispettato.

RATIFICHE
Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Dubai l’8 marzo 2022 (disegno di legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Dubai l’8 marzo 2022.
Il Trattato consente il trasferimento dei cittadini o residenti dei due Stati contraenti, condannati e detenuti nell’altro Stato, nel Paese di origine o di residenza, per scontarvi la pena. La finalità del trasferimento è essenzialmente quella di favorire il reinserimento sociale della persona condannata, facendole scontare la pena nel luogo in cui abbia saldi legami familiari, sociali o lavorativi e potrà avvenire soltanto se il condannato sia un cittadino o un soggetto legalmente e stabilmente residente nell’altro Stato, la sentenza di condanna sia passata in giudicato, la parte della condanna ancora da espiare sia pari ad almeno un anno, il reato sia previsto anche per la legge dell’altro Stato e, infine, che i due Stati siano d’accordo sul trasferimento. Perché si possa provvedere al trasferimento occorre che il detenuto presti il proprio consenso, con piena consapevolezza delle conseguenze giuridiche che ne derivano, che dovranno a tal fine essere comunicate alla persona interessata dalle Parti. È inoltre consentito il trasferimento di una persona condannata senza il consenso di quest’ultima quando nei suoi confronti sia stata disposta l’espulsione. Nel caso in cui la natura o la durata della pena non siano compatibili con la legge dello Stato di esecuzione, è previsto l’adattamento della pena, che comunque dovrà il più possibile corrispondere alla pena originaria.

SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA
Abrogazione di norme prerepubblicane relative al periodo 1891-1920 (disegno di legge – esame definitivo)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, ha approvato, in esame definitivo, il disegno di legge relativo all’abrogazione di norme prerepubblicane relative al periodo 1891-1920. Sul testo è stato acquisito il parere favorevole della Conferenza unificata.
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ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE IN MATERIA DI COOPERAZIONE GIUDIZIARIA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffale Fitto e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi relativi all’attuazione di norme europee in materia di cooperazione giudiziaria.
Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2018/1805, del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 novembre 2018, relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca (decreto legislativo – esame preliminare)
Il regolamento prevede che i provvedimenti di congelamento (di sequestro, nel linguaggio giuridico nazionale) o di confisca emessi in uno Stato membro debbono, in linea di principio, essere riconosciuti ed eseguiti negli altri Stati membri, alle cui autorità vengono trasmessi con un «certificato». Il riconoscimento deve avvenire «senza ulteriori formalità». Per alcune categorie di reati, punibili con la reclusione della durata di almeno tre anni nello Stato di emissione, è esclusa la verifica della doppia punibilità. Il regolamento è applicabile a tutti i tipi di provvedimenti di congelamento e di confisca emessi nell’ambito sia dei procedimenti «penali», sia dei procedimenti «in materia penale», tra i quali ultimi vanno menzionati – per quanto riguarda il nostro Paese – i procedimenti di prevenzione.
Sono previsti circoscritti e tassativi motivi di rifiuto che, per il nostro Paese, sono legati al mancato rispetto della condizione che i fatti che hanno dato luogo all’adozione dei provvedimenti di sequestro o confisca siano previsti come reato dalla legge italiana. Sono fatte salve le previsioni del regolamento che escludono la verifica in questione per talune categorie di reati e quelle che, in materia di reati tributari, doganali e valutari, precludono il potere di rifiuto “a motivo del fatto che il diritto dello Stato di esecuzione non impone lo stesso tipo di tasse o di imposte o non prevede lo stesso tipo di disciplina in materia di tasse e imposte, o di dogana e di cambio”.

Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 2018/1727 del Consiglio, del 14 novembre 2018, che istituisce l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) e che sostituisce e abroga la decisione 2002/187/GAI del Consiglio (decreto legislativo – esame preliminare)
In considerazione delle novità attinenti allo status e ai poteri di natura giudiziaria del membro nazionale dell’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), il decreto prevede che tale incarico, così come quello di aggiunto o di assistente del membro nazionale, sia ora ricoperto da magistrati in ruolo e che, pertanto, alla relativa nomina non possa più provvedere il Ministro della giustizia, dovendo la stessa essere affidata al Consiglio superiore della magistratura.
Il testo tiene conto delle interlocuzioni tra il Consiglio superiore della magistratura, la Procura generale presso la Corte di cassazione, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e il Membro nazionale presso l’Eurojust.

NORME EUROPEE IN MATERIA DI RESPONSABILITÀ CIVILE AUTO

Recepimento della direttiva (UE) 2021/2118 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2021, recante modifica della direttiva 2009/103/CE concernente l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità (decreto legislativo – esame preliminare)                                                            Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffale Fitto e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2021/2118 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2021, recante modifica della direttiva 2009/103/CE concernente l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità.
Gli obiettivi della direttiva sono: la protezione delle persone lese, anche nel caso di insolvenza dell’assicuratore (non più nel solo caso di incidenti causati da veicoli non assicurati o non identificati), in tutta l’Unione, attraverso l’istituzione o l’autorizzazione di un Organismo già esistente con la funzione di provvedere al relativo indennizzo; l’armonizzazione dei massimali minimi di copertura in tutta l’Unione; il rafforzamento dei controlli non discriminatori e intrusivi sui veicoli da parte degli Stati membri; il riconoscimento transfrontaliero degli attestati di rischio; la disciplina degli strumenti di comparazione dei prezzi; la disciplina dei sinistri in cui è coinvolto un rimorchio trainato da un veicolo.

NORME EUROPEE IN MATERIA DI PRODOTTI BIOLOGICI E DI POLITICA AGRICOLA COMUNE
Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2018/848, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, e alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2017/625, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuate per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2018/848, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, e alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2017/625, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuate per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.

Il testo adegua il procedimento di autorizzazione e il sistema di vigilanza sugli organismi di controllo e di certificazione e la disciplina degli adempimenti connessi alle attività svolte da tali organismi, comprese le cause di sospensione e di revoca delle deleghe previste per gli stessi dalle norme europee. Si aggiornano anche i procedimenti amministrativi relativi alla notifica alle autorità competenti per includere le attività con metodo biologico, si definiscono i criteri e le modalità di etichettatura di fertilizzanti e prodotti fitosanitari e si introducono le disposizioni necessarie per procedere alla designazione dei laboratori nazionali di riferimento e dei laboratori ufficiali previsti dal regolamento (UE) 2017/625 per l’effettuazione di analisi, prove e diagnosi di laboratorio nell’ambito dei controlli volti a verificare il rispetto della normativa in materia di produzione biologica ed etichettatura dei prodotti biologici.
Si prevede l’istituzione, con apposito decreto del Ministro, di una banca dati pubblica al fine di garantire la tracciabilità delle transazioni commerciali dei prodotti biologici.
Infine, si adegua il sistema sanzionatorio per gli organismi di controllo e per gli operatori biologici, compresi i gruppi di operatori, che adottano condotte non conformi, compreso l’illecito utilizzo dei termini riferiti all’agricoltura biologica da parte di operatori non assoggettati al sistema di controllo. Tali sanzioni possono arrivare, in alcuni casi, fino a 24.000 euro o al 5% del fatturato.

Modifica e integrazione del decreto legislativo del 17 marzo 2023 n. 42 in attuazione del regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013, recante l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio, sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari degli aiuti della Politica agricola comune (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffale Fitto e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di modifica e integrazione del decreto legislativo del 17 marzo 2023 n. 42 in attuazione del regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013, recante l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio, sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari degli aiuti della Politica agricola comune.
Le norme modificano e integrano il decreto legislativo 17 marzo 2023, n. 42, con l’inserimento di disposizioni riguardanti: il recupero di pagamenti indebiti; la modifica dell’impianto sanzionatorio per la condizionalità sociale; le riduzioni in caso di presentazione tardiva di modifiche alla domanda di aiuto presentata nei termini utili; il numero massimo di ovicaprini non identificati, allevati in aree montane, per i quali non si applicano sanzioni derivanti dagli interventi di sviluppo rurale; la specificazione della successione temporale dell’applicazione degli obblighi e dei controlli di condizionalità; le disposizioni specifiche per le riduzioni dei pagamenti per gli ecoschemi; la previsione di sanzioni nel caso di violazione degli impegni e di altri obblighi degli interventi dello sviluppo rurale non connessi alla superficie e agli animali, ivi inclusa la relativa ammissibilità.
Inoltre, si introducono sanzioni per il mancato rispetto della normativa in materia di interventi nei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, dell’apicoltura e dell’olio d’oliva e delle olive da tavola, inseriti all’interno del Piano Strategico PAC 2023/2027.

 

Regolamento di riorganizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare)
Regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dell’organismo indipendente di valutazione della performance (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare)
Regolamento di organizzazione del Ministero del turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta, rispettivamente del Ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini e del Ministro del turismo Daniela Santanchè, ha approvato, in esame preliminare, tre decreti del Presidente del Consiglio dei ministri relativi alla riorganizzazione dei Ministeri e degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri, che rispondono alla necessità di razionalizzare l’assetto organizzativo dei dicasteri e di garantire un efficace svolgimento delle funzioni di direzione attribuite all’autorità politica, di elaborazione delle politiche pubbliche e delle connesse attività di comunicazione.

RICOSTRUZIONE POST-ALLUVIONALE
Disciplina del passaggio delle attività e delle funzioni di assistenza alla popolazione delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpite dagli eventi alluvionali del maggio 2023 e delle altre attività previste dal decreto legislativo n. 1 del 2018 che sono trasferite alla gestione commissariale straordinaria ai sensi dell’articolo 20-ter, commi 1 e 3, del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61, convertito, con modificazioni dalla legge 31 luglio 2023, n. 100 (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ai sensi dell’articolo 20-ter, comma 3, del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2023, n. 100, ha approvato la disciplina del passaggio delle attività e delle funzioni di assistenza alla popolazione delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpite dagli eventi alluvionali del maggio 2023 e delle altre attività previste dal decreto legislativo n. 1 del 2018 che sono trasferite alla gestione commissariale straordinaria, e delle relative risorse finanziarie.
Il trasferimento attiene a tutte le funzioni di protezione civile salvo quelle afferenti:
ai piani di intervento specificamente elencati, già approvati dal Dipartimento della protezione civile o in via di predisposizione a cura dei Presidenti delle Regioni in qualità di Commissari delegati;
a ulteriori attività dettagliate in un allegato al decreto, che restano in capo al Dipartimento della protezione civile, finanziate a valere sulle risorse affluite al Fondo per le Emergenze Nazionali.
Il totale delle attività pianificate o in corso di pianificazione che rimangono nella competenza dei Commissari delegati, fino alla scadenza dello stato di emergenza, ammonta per le tre Regioni ad € 71.862.192,51, di cui € 52.916.866,51 per l’Emilia-Romagna, € 14.945.326 per Toscana ed € 4.000.000 per le Marche.
Tali oneri trovano copertura nelle somme stanziate dal Consiglio dei ministri con le delibere del 4 maggio 2023, del 23 maggio 2023 e del 25 maggio 2023 (per complessivi 38 milioni), sia dalle somme stanziate con il decreto-legge n. 61 del 2023 (pari a 200 milioni).

ASSUNZIONI
Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione e del merito, per l’anno scolastico 2023/2024, ad assumere a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, un numero pari a 52 unità di personale educativo, 50.807 unità di personale docente, 419 unità di insegnanti di religione cattolica, 10.913 unità di personale A.T.A. e 280 unità di dirigenti scolastici.
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CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato il conferimento della cittadinanza italiana a Ekaterina Antropova, atleta pallavolista di nazionalità russa, nata a Akureyri (Islanda) il 19 marzo 2003, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, per meriti speciali. L’attivazione della procedura di concessione della cittadinanza italiana è stata proposta dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) che ha segnalato la giovane atleta, tesserata dalla Federazione italiana Pallavolo dal 2018 – anno in cui ha fatto ingresso in Italia da minore con un permesso di soggiorno per affidamento – per gli ottimi risultati sportivi conseguiti nella sua disciplina.
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NOMINE
Il Consiglio dei ministri ha deliberato:
su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, la nomina dell’avvocato Marco Bonamico quale commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Molise, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007 e del dottor Ulisse Di Giacomo quale subcommissario;
su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, la proroga del collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Ugo Astuto, presso il Servizio Europeo di Azione Esterna, per continuare a ricoprire l’incarico di “Capo Delegazione dell’Unione Europea” in India;
su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, la limitazione, a decorrere dalla data del nuovo incarico dirigenziale, del comando presso il Ministero del turismo del dirigente di I fascia del Ministero dell’economia e delle finanze, dott. Francesco Paolo Schiavo.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato trentasei leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare:
la legge della Regione Puglia n. 12 del 15/06/2023, recante “Prestazioni odontoiatriche per pazienti fragili erogate in strutture pubbliche territoriali”, in quanto talune disposizioni relative alle prestazioni sanitarie si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica, violando l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione;
la legge della Regione Puglia n. 13 del 15/06/2023, recante “Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità e modifica alla legge regionale 9 agosto 2006, n. 26 (Interventi in materia sanitaria)”, in quanto talune disposizioni invadono la competenza legislativa dello Stato in materia di ordinamento civile, violando l’articolo 117, primo e secondo comma, lettera l), della Costituzione;
la legge della Regione Puglia n. 19 del 04/07/2023, recante “XI legislatura – 16° provvedimento di riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 e disposizioni diverse”, in quanto talune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali, violando l’art. 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione.

Inoltre, il Consiglio dei ministri ha deliberato di non impugnare:
la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 9 del 01/06/2023, recante “Modifiche alla legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggi””;
la legge della Regione Abruzzo n. 27 del 09/06/2023, recante “Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”;
la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 10 del 13/06/2023, recante “Aree di pascolo protette e misure per il prelievo dei lupi”;
la legge della Regione Basilicata n. 13 del 16/06/2023, recante “Istituzione della Fondazione Premio Letterario Basilicata”;
la legge della Regione Veneto n. 12 del 14/06/2023, recante “Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 “Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza””;
la legge della Regione Puglia n. 14 del 15/06/2023, recante “XI legislatura – 15° provvedimento di riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 e modifiche alle leggi regionali 13 luglio 2017, n. 26, 24 ottobre 2016, n. 26 (Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126), 30 dicembre 2016, n. 40 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2017 e bilancio pluriennale 2017-2019 della Regione Puglia – Legge di stabilità regionale 2017), 28 dicembre 2018, n. 67 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2019 e bilancio pluriennale 2019-2021 della Regione Puglia (Legge di stabilità regionale 2019)), 18 dicembre 2018, n. 61, 18 dicembre 2018, n. 65 (Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126) e 4 giugno 2007, n. 14 (Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia)”;
la legge della Regione Puglia n. 15 del 15/06/2023, recante “Integrazione alla legge regionale 12 agosto 2022, n. 17 (Screening neonatale super esteso alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale)”;
la legge della Regione Puglia n. 16 del 15/06/2023, recante “Modifiche alla legge regionale 24 luglio 1997, n. 19 (Norme per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia)”.                                                                                                            La legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 11 del 16/06/2023, recante “Modifica della legge provinciale 17 dicembre 2015, n. 16, “Disposizioni sugli appalti pubblici””;
la legge della Regione Emilia-Romagna n. 6 del 23/06/2023, recante “Modifiche alla legge regionale 18 giugno 2004, n. 13 (adesione della Regione Emilia-Romagna alla fondazione Italia-Cina)”;
la legge della Regione Siciliana n. 5 del 13/06/2023, recante “Disposizioni per l’attribuzione della qualifica dirigenziale al personale medico e sanitario EP delle Aziende ospedaliere universitarie della Regione”;
la legge della Regione Valle d’Aosta n. 8 del 14/06/2023, recante “Ratifica dell’intesa tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”;
la legge della Regione Calabria n. 25 del 28/06/2023, recante “Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente”;
la legge della Regione Calabria n. 26 del 28/06/2023, recante “Ratifica dell’intesa tra le regioni Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia in materia di governance del fenomeno migratorio e promozione di politiche di inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera”;
la legge della Regione Calabria n. 27 del 28/06/2023, recante “Riconoscimento e sostegno del progetto “giustizia e umanità liberi di scegliere””;
la legge della Regione Calabria n. 28 del 28/06/2023, recante “Riconoscimento del carnevale di Castrovillari”;
la legge della Regione Marche n. 8 del 29/06/2023, recante “Disposizioni di adeguamento della legislazione regionale”;
la legge della Regione Piemonte n. 9 del 29/06/2023, recante “Istituzione del servizio di psicologia scolastica”;
la legge della Regione Piemonte n. 10 del 29/06/2023, recante “Percorsi di accesso allo screening e alla diagnosi prenatale e introduzione del NIPT nell’Agenda di Gravidanza”;
la legge della Regione Trentino-Alto Adige n. 3 del 27/06/2023, recante “Modifiche della legge regionale 21 settembre 2012, n. 6, della legge regionale 11 luglio 2014, n. 4, e della legge regionale 15 novembre 2019, n. 7, in materia di trattamento economico e regime previdenziale dei consiglieri ed ex consiglieri regionali”;
la legge della Regione Friuli-Venezia Giulia n. 11 del 29/06/2023, recante “Legge di manutenzione della disciplina dell’organizzazione e del lavoro alle dipendenze della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e degli enti regionali. Modifiche alle leggi regionali 53/1981, 18/1996, 1/2000, 16/2010, 16/2021 e 22/2022”.                                                                                                                                              La legge della Regione Liguria n. 13 del 29/06/2023, recante “Istituzione dell’Agenzia regionale ligure per i rifiuti (ARLIR) e modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2014, n. 1 (norme in materia di individuazione degli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni relative al servizio idrico integrato e alla gestione integrata dei rifiuti)”;
la legge della Regione Veneto n. 14 del 04/07/2023, recante “Riordino di partecipazioni societarie regionali in un unico gruppo. Modifiche alla legge regionale 3 maggio 1975, n. 47 “Costituzione della Veneto Sviluppo S.p.A” e alla legge regionale 6 settembre 1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il CNR per studi e ricerche in materie di interesse regionale” ed ulteriori disposizioni”;
la legge della Regione Campania n. 11 del 05/07/2023, recante “Disposizioni urgenti di adeguamento normativo”;
la legge della Regione Campania n. 12 del 05/07/2023, recante “Ratifica dell’intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per l’istituzionalizzazione della conferenza delle Regioni e delle Province autonome”;
la legge della Regione Campania n. 13 del 05/07/2023, recante “Riconoscimento e promozione degli ecomusei della Campania”;
la legge della Regione Campania n. 14 del 05/07/2023, recante “Norme in materia di turismo itinerante Garden Sharing e aree di sosta caravan e autocaravan”;
la legge della Regione Liguria n. 14 del 30/06/2023, recante “Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2022, n. 15 (Legge di stabilità della Regione Liguria per l’anno finanziario 2023 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023- 2025)), alla legge regionale 28 dicembre 2022, n. 16 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità della Regione Liguria per l’anno finanziario 2023 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2023-2025)) e altre disposizioni di adeguamento”;
la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 12 del 29/06/2023, recante “Modifiche a leggi provinciali in materia di uffici provinciali e personale, comunità comprensoriali, istruzione, musei, masi chiusi e associazioni agrarie, tutela delle acque e utilizzazione delle risorse idriche, tutela del paesaggio, foreste, caccia e pesca, appalti, viabilità, sanità, assistenza, beneficenza, edilizia abitativa e igiene dei prodotti alimentari”.                                                                                                                                                                                                La legge della Provincia autonoma di Trento n. 5 del 04/07/2023, recante “Integrazione della legge provinciale sui trasporti 1993: agevolazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari”;
la legge della Regione Siciliana n. 6 del 05/07/2023, recante “Disposizioni transitorie sulle elezioni degli organi degli enti di area vasta”;
la legge della Regione Toscana n. 25 del 03/07/2023, recante “Interventi normativi collegati alla seconda variazione al bilancio di previsione 2023 – 2025”;
la legge della Regione Toscana n. 26 del 03/07/2023, recante “Bilancio di previsione finanziario 2023 – 2025. Seconda variazione”.
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Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 19.37.

Carne sintetica, il ddl in aula. La senatrice Cattaneo: «No ai divieti preventivi»

La prossima settimana il Senato avvia la discussione del disegno di legge che vuole vietare gli alimenti prodotti a partire da colture cellulari.

Comincerà martedì 18 luglio la discussione al Senato del disegno di legge sul divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Il provvedimento, fortemente voluto dalla maggioranza di governo e supportato anche da molte delle associazioni degli agricoltori e degli allevatori, mira a vietare preventivamente in Italia qualsiasi alimento prodotto a partire da colture cellulari ancora prima dell’eventuale autorizzazione da parte della Commissione europea.

Già commercializzata negli Usa, in Israele e in alcuni Paesi asiatici, la carne cosiddetta sintetica non è ancora sbarcata sulle tavole d’Europa: ad oggi l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, non ha infatti ancora ricevuto nessuna richiesta di autorizzazione all’immissione sul mercato di prodotti derivati dalla coltivazioni di cellule animali in laboratorio. La ricerca, però, sta andando avanti anche nel Vecchio Continente, e lo stesso mondo accademico italiano si interroga. Lo stesso Senato oggi, in vista della discussione del ddl, ospita un convegno dal titolo “Innovazione a tavola: studiare è meglio che vietare”, dove alcuni professori provenienti dalle Università di Trento, Pisa, Milano, Roma e Parma illustreranno lo stato dell’arte scientifico sulle cellule staminali e sulla carne coltivata.

A tirare le fila del convegno sarà la senatrice a vita Elena Cattaneo, scienziata di fama internazionale e ricercatrice proprio nel campo delle cellule staminali. Che al Sole 24 Ore ha rilasciato un’intervista esclusiva sul tema.

Come Paese e come consumatori, dobbiamo avere paura della ricerca sulla carne coltivata in laboratorio?
L’obiettivo della ricerca è conoscere al meglio delle nostre possibilità un fenomeno o un’innovazione per capirne conseguenze ed effetti. Decidere sulla base delle evidenze scientifiche dovrebbe essere la norma. Per la carne coltivata, e non solo, in Italia, si è decisa un’altra strada: quella ideologica del divieto a prescindere dai dati che si stanno mettendo insieme, e a cui stanno contribuendo anche le nostre università, penso a quelle di Trento e di Tor Vergata. Piuttosto, c’è da avere paura di una scelta di governo che, con leggerezza, si vanta di fare del nostro Paese il primo al mondo a vietare “a priori” ogni genere di carne coltivata, mortificando i nostri ricercatori e tagliando fuori le nostre imprese dalla gara mondiale di investimenti innovativi. Inoltre, se e quando l’Efsa dovesse dare il suo “nulla osta”, l’Italia diventerebbe mero consumatore di una tecnologia prodotta altrove.

In Paesi come Usa, Singapore e Israele c’è un sostegno istituzionale allo sviluppo del settore e la ricerca è incoraggiata a procedere speditamente. La stessa Unione europea ha finanziato dei progetti di ricerca sulla carne coltivata. Sul fronte della regolamentazione, bisogna ricordare che gli iter autorizzativi sono sempre lunghi, articolati e specifici per ogni prodotto. Il pollo a base cellulare prodotto da due specifiche aziende americane ha avuto un primo via libera dalla Fda nel novembre 2022 perché considerato sicuro per il consumo umano, ma solo poche settimane fa il dipartimento dell’Agricoltura Usa ne ha permesso la commercializzazione. Questo significa che la decisione finale è arrivata a valle di ulteriori ispezioni.

C’è chi sostiene che la carne colturale, essendo coltivata in vitro grazie agli ormoni, ci riporterebbe indietro in termini di rischi per la salute. La Ue ha già vietato l’uso degli ormoni negli allevamenti: la carne sintetica violerebbe la normativa? Ma soprattutto: farebbe male?

Durante un’audizione in Senato, un rappresentante Efsa ha sottolineato che la Commissione europea non ha ancora ricevuto richieste di autorizzazione. Qualora dovessero esservi, le valutazioni saranno condotte su singoli prodotti con specifiche formulazioni, tenendo conto delle normative Ue già esistenti volte a regolamentare i cosiddetti “novel food”, anche sulla base dei loro effetti sulla salute. Sulla paura per questi prodotti, credo sia opportuno ricordare che le cellule staminali, necessarie per la carne coltivata, sono studiate da decenni: sappiamo come si riproducono, come si rigenerano creando i tessuti della pelle e degli organi, le usiamo in sicurezza per il trattamento di malattie iniettandole o trapiantandole nel corpo umano. Non c’è motivo per pensare di essere “cavie umane”, come ho sentito dire, rispetto a tecnologie che usiamo già ogni giorno in sicurezza.

Una produzione di carne sintetica su larga scala sarebbe inquinante?

Per rispondere in modo esaustivo bisogna studiare e confrontare l’impatto di una produzione massiva di carne coltivata con quello degli allevamenti che tale innovazione andrebbe a sostituire o comunque alleggerire. Ci troviamo in una fase in cui sarebbe prematuro, se non impossibile visti gli elementi oggi a nostra disposizione, azzardare conclusioni. Certamente l’impatto ambientale è un elemento importantissimo che andrà considerato e monitorato man mano che la ricerca andrà avanti.

FONTE: Il Sole 24ore

 

Dal 18 luglio la card contro il caro prezzi, 380 euro per 1,3 milioni di italiani: ecco come funziona

Presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te”

Attraverso una carta, distribuita da Poste italiane, verrà erogato un contributo governativo per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, previsto dalla legge di Bilancio con l’istituzione di un fondo specifico di 500 milioni di euro. È ai blocchi di partenza la card predisposta dal governo per far fronte al caro spesa che ha svuotato i carrelli di molti italiani. Oggi, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te”.

La tempistica

A ricevere la carta solidale, dal 18 luglio, saranno stando ai calcoli 1,3 milioni di famiglie. La tessera Postepay, una carta elettronica di pagamento prepagata e ricaricabile, conterrà 382,50 euro da destinare all’acquisto di beni alimentari. A partire dal 18 luglio i Comuni invieranno le comunicazioni ai beneficiari della carta risparmio spesa contenenti le indicazioni per il ritiro delle carte presso gli Uffici postali. Il termine era inizialmente previsto per la fine di giugno, ma è slittato, come comunicato da Inps il 26 giugno, perché «in base ad alcune segnalazioni pervenute dai Comuni, è emersa l’esigenza di rendere più flessibili le modalità di gestione delle liste dei potenziali beneficiari del contributo da parte dei Comuni, al fine di garantire la piena attuazione delle finalità di sostegno del Fondo alimentare».

Stanziamento in legge di Bilancio

La legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022) ha istituito, nello stato di previsione del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 15mila euro. Con un decreto successivo (18 aprile 2023, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 110 del 12 maggio) sono stati successivamente definiti i criteri di individuazione dei beneficiari del contributo economico.

L’ambito di applicazione

I beneficiari del contributo sono individuati tra i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso di due requisiti. Il primo: iscrizione nell’Anagrafe della popolazione residente (comunale). Il secondo: titolarità di una certificazione Isee ordinario, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15mila euro annui. Il contributo non spetta invece ai nuclei percettori di reddito di cittadinanza; reddito di inclusione; qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà o in cui almeno uno dei componenti sia percettore di assicurazione sociale per l’impiego-Naspi e indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori-Dis-coll; indennità di mobilità; fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; cassa integrazione guadagni-Cog; qualsivoglia differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.

Misura del sostegno

La misura prevede un solo contributo economico per nucleo familiare di importo complessivo pari a 382,50 euro. La mancata effettuazione del primo pagamento entro il 15 settembre 2023 comporta la non fruibilità delle carte e la conseguente decadenza del beneficio. Il contributo è destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità (indicati nell’allegato 1 del decreto interministeriale), con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti ad apposita convenzione.

La presentazione

Alla presentazione dell’iniziativa “Dedicata a te” presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio interverranno i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del Lavoro Elvira Calderone, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E ancora i presidenti di Anci Antonio Decaro, di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli, il direttore generale dell’Inps Vincenzo Caridi, di Postepay Laura Furlan. Saranno presenti anche esponenti del terzo settore.

FONTE : Il Sole 24ore

Buste paga, cosa cambia dal 2024: aliquote Irpef e decontribuzione

Molte le novità attese per i lavoratori dipendenti a partire dal prossimo anno.

Sono molte le novità attese per i lavoratori dipendenti a partire dal 2024, sia sul fronte della riforma degli scaglioni a definizione delle aliquote Irpef sia su quello dello sgravio contributivo, come sottolinea Money.it. Tali cambiamenti sono volti a far percepire al lavoratore un netto in busta paga più alto e ridurre il noto cuneo fiscale. Per i dettagli si rimane in attesa della discussione in aula, in programma il 10 luglio, circa il testo della riforma fiscale, dopo l’ok ricevuto dalla Commissione Finanze della Camera.

Al momento sarebbe prevista, a partire dal 2024, la riduzione da quattro a tre aliquote Irpef, come confermato da Meloni, mediante un allargamento del primo scaglione. Per conoscere la decisione definitiva circa la riforma fiscale, tuttavia, occorrerà aspettare la prossima Legge di Bilancio.

Ma altre novità sono in vista a tema busta paga, come l’ipotesi di una flat tax al 15% da applicare su straordinari, tredicesima e premi di produzione, a beneficio – si ipotizza oggi – dei redditi più bassi, fino a 20.000 euro. Le imposte dovrebbero poi crescere gradualmente al crescere del reddito del dipendente, fino ad assestarsi alle aliquote ordinarie oggi in vigore.

Infine, troviamo il fronte della decontribuzione, un beneficio di cui molti lavoratori dipendenti stanno godendo già dal 2023 e che dovrebbe essere riconfermato per il prossimo anno. Questo consiste in una riduzione dei contributi dovuti mensilmente dal dipendente e, di conseguenza, in un aumento del netto percepito in busta paga. Per il 2023, si ricorda, da gennaio a giugno lo sgravio è stato del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per i redditi fino a 25.000 euro, mentre dal mese di luglio fino a dicembre, al netto della tredicesima, la percentuale di riduzione sarà incrementata di un ulteriore 4%, per uno sgravio totale del 6% o 7%, a seconda delle casistiche.

fonte: ADNKRONOS

Oblio oncologico: approvato il testo unificato in commissione, ora la legge è più vicina

La XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha approvato il testo unificato del disegno di legge sull’oblio oncologico. Lo ha reso noto il presidente della Commissione Ugo Cappellacci. “È un messaggio di speranza a tutte le persone che provano sulla propria pelle la lotta contro il cancro – ha detto – e al tempo stesso un messaggio di libertà, perché alla guarigione fa seguire una rinascita sociale cancellando gli odiosi ostacoli che limitano vita à di chi, superato la durissima prova e che ha il diritto di contrarre un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un figlio a pari condizioni con gli altri cittadini italiani”. Alla cura del paziente “sul piano della salute si aggiunge una cura giuridica, che restituisce pienezza ed effettività ai diritti di ogni persona”, ha aggiunto. “E’ un fatto rilevante – ha sottolineato Cappellacci – che questo percorso stia vedendo il contributo costruttivo e condiviso sia della maggioranza e dell’opposizione. Questa condivisione fa ben sperare su una rapida approvazione e soprattutto dimostra che su questi temi si può e si deve operare con la massima coesione possibile”.

Il testo dovrebbe approdare in Aula il 24 luglio per essere approvato prima della chiusura estiva programmata per il 4 agosto.

“Con l’approvazione all’unanimità del testo unificato in Commissione abbiamo dato un primo importante segnale per eliminare un’ingiustizia: chi guarisce da un tumore deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri i cittadini”, ha detto dal canto suo Maria Elena Boschi, relatrice del testo unico sull’oblio oncologico con Patrizia Marocco (FI) e prima firmataria di una proposta di legge. “Su questo tema – ha aggiunto – non possono esserci bandierine. Abbiamo lavorato trasversalmente e mi auguro che il governo possa sostenere questa iniziativa. In Italia, a differenza di tanti altri Paesi come la Francia, il Belgio e il Portogallo, abbiamo una carenza legislativa e la risoluzione europea chiede che sia adottata una normativa entro il 2025, ma io mi auguro che si possa arrivare entro luglio all’approvazione unanime alla Camera. Affinché tutte le persone guarite da una malattia oncologica sappiano che le istituzioni sono al loro fianco”.

La legge dovrebbe avere 2 scaglioni temporali entro i quali si avrà il diritto all’oblio oncologico: 10 anni dopo il termine delle cure per chi ha avuto il cancro dopo i 18 anni; 5 anni per chi lo ha avuto da più giovane. “Colmiamo un vuoto normativo – ha commentato la relatrice Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia – nessuno dovrà vedersi negato un diritto, risultato di una giusta lotta sociale per eliminare uno stigma nei confronti delle persone che hanno avuto il cancro. Scegliere di non fornire informazioni sulla propria malattia e non esser identificati con essa dovrebbe essere un diritto di ogni paziente guarito da un tumore, visto il numero sempre più alto di guariti, grazie alla ricerca e all’innovazione, la cui aspettativa di vita è la stessa di una persona del medesimo sesso ed età nella popolazione generale”.

“Per questo è fondamentale riconoscere il diritto ai guariti di non subire discriminazioni e a non essere persone stigmatizzate – ha aggiunto – . Il tema dell’oblio oncologico è nelle priorità dell’agenda di questo governo. Il ministro Schillaci ed il suo ministero hanno seguito e seguono con grande attenzione tutto l’iter parlamentare, così come la presidente Meloni che, da subito, ha espresso il suo sostegno incitando il Parlamento ad una accelerazione, per aiutare il “dopo” delle persone che hanno visto un “prima” in bilico. Il tema della salute dell’individuo è uno dei punti cardine del programma di Forza Italia da sempre. Berlusconi già nel 2006, da presidente del Consiglio, istituì la ‘Giornata nazionale del malato oncologico’, con lo scopo di dedicare attenzione alle persone affette da queste patologie e a tutti coloro che hanno attraversato l’esperienza della malattia, direttamente o indirettamente. La nostra attenzione è sempre stata dalla parte giusta e con questo governo troverà finalmente il suo compimento normativo”.

Erano 9 le proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Cnel all’esame in Commissione. Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, è stato primo firmatario di una di queste proposte di legge e ora si dice “davvero molto soddisfatto che la Commissione Affari Sociali abbia approvato il testo unificato del disegno di legge sull’Oblio oncologico. Abbiamo lavorato a lungo e con determinazione a una convergenza trasversale tra tutte le forze di maggioranza e opposizione. In molti Paesi d’Europa l’oblio oncologico è già legge. Era il momento di fare la nostra parte e fare in modo che un dramma vissuto dalle persone, e dal quale per fortuna sono uscite, non si trasformi per sempre in uno stigma e una discriminazione. Oggi abbiamo fatto un passo in avanti per milioni di persone. Il Partito Democratico come sempre si è mostrato disponibile a una collaborazione a favore di una battaglia di civiltà, contro le discriminazioni sociali, per far sì che tutti possano vivere la vita senza condizionamenti con la società e le istituzioni”.

fonte: Il sole 24ore