Pmi del Sud premiate per i Piani di Transizione 4.0

Per le Pmi del Mezzogiorno 400 milioni con incentivi fino al 75% della spesa.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha firmato il decreto che istituisce il nuovo bando che ha lo scopo di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività dei territori delle regioni del Sud Italia.

Possono accedere le imprese che sono ubicate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il decreto prevede lo stanziamento di 400 milioni dal programma nazionale «Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027» (Pn Ric 2021-2027).

L’obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il piano transizione 4.0.

Per avere accesso all’incentivo, i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti del piano transizione 4.0.. Possono riguardare:

le «advance manufact solutions», come robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili;

«additive manufacturing», cioè le stampanti in 3D connesse a software di sviluppo digitale;

«augmented reality», la realtà aumentata a supporto dei processi produttivi;

«simulation», simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;

«horizontal/vertical integration», cioè integrazione informazioni lungo la catena del valore del fornitore al consumatore;

«industrial internet», comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti;

«cloud», gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti;

«cyber-security», sicurezza durante le operazion in rete e su sistemi aperti;

«big data anche analytic», analisi di una ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.

Premialità

Il comunicato reperibile sul sito del ministero evidenzia che nella valutazione della finanziabilità hanno punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa, che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Le premialità sono riconosciute anche per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (Ue) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le Pmi che abbiano aderito a un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

Incentivi

I progetti dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750mila euro e non superiori a 5 milioni.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo a fondo perduto e in un finanziamento agevolato.

FONTE: IL SOLE 24ORE

Made in Italy, 1 miliardo per il Fondo sovrano ma cala la dote aiuti

Sulla dote del Fondo sovrano per il made in Italy, previsto dal disegno di legge approvato ieri dal consiglio dei ministri, si è discusso fino all’ultimo minuto. Il risultato è la previsione di 1 miliardo in due anni – 700 il primo e 300 il secondo – ma nel contempo cambia il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, inizialmente immaginata come riferimento dell’operazione, attraverso fondi di i nvestimento. Per finanziare il Fondo, infatti, si ricorrerà probabilmente al Patrimonio destinato, un plafond già a disposizione della stessa Cdp. Il Fondo, che dovrà investire in aziende di filiere produttive strategiche, anche per facilitare l’approvvigionamento di materie prime critiche, nelle intenzioni del governo sarà alimentato per almento 500 milioni anche da Casse previdenziali dei professionisti, fondi privati, assicurazioni e fondi sovrani stranieri. Un successivo decreto attuativo fisserà le regole di funzionamento.

Il “Ddl per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy”, un testo di 50 articoli coordinato dal ministero delle Imprese e del made in Italy, ricalca in buona parte le bozze fin qui circolate, soprattutto per le misure a costo zero e con limitato impatto di copertura. Saltano invece, quantomeno dall’ultima bozza, il rifinanziamento della Nuova Sabatini e la superdeduzione del 100% per i costi di ricerca e sviluppo relativi al design, che insieme sarebbero costati oltre 470 milioni (se ne riparlerà forse in prossimi provvedimenti). E non compare la misura con i conti correnti agevolati per gli studenti, fino a 100mila euro, da utilizzare dopo i 16 anni (costo una cinquantina di milioni annui). Confermato il rifinanziamento per l’imprenditorialità femminile (15 milioni). Il Ddl, come già emerso, fissa poi il percorso per arrivare, attraverso un regolamento del ministero dell’Istruzione e del merito, al varo del liceo del made in Italy che dall’anno scolastico 2024/25 prenderà il posto dell’opzione economico sociale dell’attuale liceo delle Scienze umane.

Tra le novità dell’ultima bozza, entra una norma sugli acquisti della Pa che dovrebbe consentire alle stazioni appaltanti di considerare anche criteri di qualità dei prodotti nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (dovranno essere emanate delle linee guida ministeriali per fissare i criteri). C’è spazio anche per una commissione tecnica finalizzata a dare maggiori informazioni ai consumatori sulle fasi di produzione della pasta. Il ministero delle Imprese e del made in Italy, oltre ai contributi per progetti sulla blockchain, propone anche voucher per le imprese che iniziano a investire nel metaverso.

Tornando invece alle misure che erano già emerse nelle scorse settimane, il Ddl prevede la decontribuzione del 100% (fino a 8.060 euro annui) sugli assunti coinvolti in progetti di tutoraggio per il trasferimento delle competenze affidati ad ex dipendenti pensionati. Per il contrasto alla contraffazione confermati l’istituzione di un contrassegno “made in Italy” (le imprese potranno richiederlo su base volontaria), l’inasprimento delle sanzioni minime per chi compra i falsi (da 100 a 300 euro) e modifiche al codice di procedura penale per accelerare la distruzione delle merci contraffatte oggetto di sequestro, fatti salvi i campioni necessari ai fini probatori, per favorire la conclusione dei procedimenti giudiziari. Nel Ddl trovano spazio poi un Fondo da 15 milioni per il sostegno all’industria della prima lavorazione del legno, la previsione di un commissario straordinario per semplificare il reperimento di materie prime necessarie alla filiera della ceramica e a sostegno della nautica la riduzione da 60 a 20 giorni del termine per ottenere la registrazione delle imbarcazioni da diporto. Saranno dedicate al made in Italy una Giornata nazionale (15 aprile) e un’Esposizione nazionale permanente.

FONTE: Il SOLE 24ORE

EXPORT: E’ BOOM D’INVESTIMENTI

Boom dell’export (+9,4%) e investimenti in crescita Ma l’industria frenerà

La crescita delle esportazioni. E quella degli investimenti, anche se in questo caso nel 2023 servizi e industria potrebbero mostrare andamenti diversi. Questi due elementi sono la base dell’analisi sull’economia reale della Banca d’Italia che mette in risalto anche l’importanza di tenere alto il ritmo della spesa in innovazione per accompagnare una risalita della produttività del lavoro.

La relazione annuale evidenzia che nel 2022 l’accumulazione lorda di capitale si è ampliata del 9,4%, superando di quasi un quinto il livello del 2019. «Nell’ultimo biennio gli investimenti sono cresciuti di oltre il 20 per cento, segnando una netta cesura rispetto alla protratta fase di debolezza seguita alla crisi finanziaria globale» ha annotato il governatore. La quota degli investimenti sul Pil è salita al 21,5% e la dinamica positiva ha caratterizzato le costruzioni come gli acquisti di beni strumentali.

In generale però, secondo l’indagine Invind di Banca d’Italia, nel 2022 gli investimenti sono cresciuti soprattutto tra le imprese dei servizi con un numero di addetti compreso tra 200 e 499. E per il 2023 i programmi delle aziende, pur prefigurando nel complesso ancora un aumento della spesa in conto capitale, mostrano andamenti eterogenei tra settori: al visibile rialzo nei servizi si contrappone, secondo le previsioni, una decisa flessione per la manifattura, frenata soprattutto dalla minor spesa delle aziende più piccole.

Poi c’è lo spaccato relativo all’innovazione, che si presta a differenti valutazioni. Se da un lato c’è un buon tasso di crescita, dall’altro l’Italia non riesce a ridurre i divari internazionali. Nel 2022 gli investimenti lordi in prodotti della proprietà intellettuale sono saliti al tasso più elevato dal 2016 (4,5%, dall’1,4 nel 2021), più che in Germania ma meno che in Spagna e Francia. Il contributo principale è arrivato dalle spese in ricerca e sviluppo, cresciute del 5,8 per cento (2,7 nel 2021). Nonostante i recenti miglioramenti, però, resta il ritardo, con una spesa in rapporto al Pil che è dell’1,5%, circa 1,7 e 0,7 punti percentuali in meno, rispettivamente, di Germania e Francia. Anche sulla proprietà intellettuale Banca d’Italia segnala una zona grigia. Secondo i dati dell’European patent office, le domande di brevetto da parte dei richiedenti italiani, dopo la crescita nel biennio 2020-21, sono scese dell’1,1% lo scorso anno.

Sul fronte delle esportazioni, invece, l’andamento si conferma positivo pur con una evidente differenza tra valori e volumi dovuta all’effetto inflazione. Nel 2022 l’aumento annuo delle vendite all’estero di beni e servizi è stato del 9,4% in volume e più del doppio, il 21,4%, in valore. In particolare, la componente di beni è cresciuta del 6,1% in volume, più che negli altri principali Paesi dell’area dell’euro. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, rapportato allo stesso periodo del 2019, l’incremento è stato dell’11,4% rispetto al 2,9% della Germania, al 6% della Spagna e al -3,2% della Francia. Tre i fattori che, secondo Banca d’Italia, hanno permesso lo scatto in avanti: il guadagno di competitività di prezzo delle imprese italiane, una moderata esposizione allo stress delle catene globali di approvvigionamento e la quota contenuta di esportazioni riconducibili ai settori a elevata intensità energetica, che sono stati più penalizzati dai rincari di gas e petrolio. Una crescita sostenuta ha caratterizzato anche le importazioni, salite dell’11,8% in volume e del 35,9% in valore.

Per quanto riguardo il conto corrente della bilancia dei pagamenti, per la prima volta dal 2012 il saldo ha registrato un disavanzo (-1,2% del Pil), a causa del forte peggioramento della bilancia energetica.

FONTE: IL SOLE 24ORE

Decreto alluvione, rinviate al 25 giugno le scadenze contabili

Nei comuni colpiti dall’alluvione scatta la sospensione degli adempimenti societari e contabili. Le bozze del decreto alluvione prevedono, oltre alla sospensione dei versamenti tributari fino al 31 agosto, il rinvio a domenica 25 giugno 2023 delle scadenze riguardanti adempimenti societari, tra cui la tenuta delle assemblee per l’approvazione del bilancio 2022. Sospeso anche il versamento del diritto camerale.

Per i contribuenti che al 1° maggio 2023 avevano residenza o sede operativa nei territori alluvionati è prevista una proroga fino al 31 agosto 2023 dei termini per i versamenti fiscali, comprese le ritenute alla fonte, nonché di quelli contributivi e assicurativi, che scadono tra il 1° maggio e il 31 agosto. Il versamento dovrà effettuarsi in unica soluzione entro il 20 novembre 2023.

I dipendenti o soggetti assimilati residenti nei comuni interessati, ma con datori di lavoro aventi sede al di fuori dell’area colpita dall’alluvione, possono richiedere al sostituto di imposta di non applicare fino al 31 agosto le ritenute alla fonte per Irpef e addizionali. Nel caso di sostituti e dipendenti entrambi residenti nei comuni alluvionati, le ritenute, sempre a richiesta degli interessati, sono in misura ridotta al 50%. Anche qui il versamento si effettua entro il 20 novembre 2023. Questa possibilità non riguarda le ritenute sui redditi di lavoro autonomo. La sospensione dei versamenti in scadenza entro fine agosto si estende alle cartelle di pagamento e agli altri atti della riscossione.

È poi prevista la sospensione, dal 1° maggio al 31 agosto, degli adempimenti tributari (come la presentazione delle comunicazioni fiscali), nonché dei versamenti e adempimenti previsti per le varie sanatorie della legge 197/2022. Anche per gli adempimenti sospesi, regolarizzazione entro il 20 novembre 2023 senza sanzioni o interessi.

Del tutto nuova è la sospensione degli adempimenti contabili e societari per imprese con sede operativa nei comuni alluvionati. Il periodo di sospensione, secondo le bozze, riguarda tutti gli adempimenti in scadenza fino a domenica 25 giugno (con proroga automatica a lunedì 26), ma non viene indicata la data a partire dalla quale la sospensione stessa assume efficacia (è da ritenere sarà quella di entrata in vigore del decreto).

Per la tenuta delle assemblee sul bilancio 2022, la sospensione riguarderà soltanto quelle società che non si sono avvalse della proroga a 180 giorni (29 giugno) prevista dall’articolo 2364 del Codice civile e che tengono le adunanze in seconda convocazione. Non essendo precisata una data entro cui effettuare l’adempimento sospeso, pare doversi ritenere che tutte le scadenze che cadono in questo arco temporale ricomincino a decorrere dal giorno seguente e dunque dal 27 giugno. Fino alla medesima data sono sospesi i versamenti del diritto annuale della Camera di commercio, diritto che, peraltro, ha una scadenza naturale generalmente successiva al 26 giugno, coincidendo con quella del versamento della prima rata di acconto delle imposte (30 giugno 2023). Sospesi inoltre, fino al 31 luglio 2023, i termini per i depositi di atti presso le Camere di commercio, come quelli relativi a bilanci e cariche sociali.

 

FONTE: SOLE 24 ORE

Bonus barriere 75% anche per gli appartamenti singoli

Il bonus per la rimozione di barriere architettoniche al 75% è applicabile, fino al 2025, anche per gli appartamenti in condominio. E non solo per le parti comuni. Vanno in questa direzione diversi chiarimenti di questi mesi e, da ultimo, una risposta resa nei giorni scorsi dalla Dre Lombardia dell’agenzia delle Entrate.

La detrazione Irpef e Ires del 75% (applicabile a molti interventi, e da ultimo riferita anche alla sostituzione di infissi, si veda «Il Sole 24 Ore» del 23 maggio) interessa in generale gli interventi effettuati su edifici già esistenti «senza ulteriori specificazioni», pertanto «su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale». Il chiarimento è contenuto nella risposta dell’agenzia delle Entrate 456/2022.

Inizialmente, sembrava vi fossero dei limiti alla tipologia di immobili agevolati, in quanto nella parte della norma relativa ai limiti di spesa massima non sono citati i singoli appartamenti di un condominio (si veda «Il Sole 24 Ore» del 22 marzo 2022 e del 23 maggio 2023) e la singola unità immobiliare non unifamiliare, che costituisce un unico edificio, come un capannone, un negozio o un ufficio.

Sulla prima problematica (quella dell’appartamento in condominio) si è espressa la Dre Lombardia, spiegando che «è possibile fare interventi sia sulle parti comuni condominiali che sulla singola unità immobiliare, e avranno dei limiti di spesa diversi che si potranno cumulare». In sostanza, il condominio può realizzare un ascensore e i singoli condomini potranno, ad esempio, ristrutturare il bagno dei loro appartamenti fruendo di massimali differenziati.

La seconda problematica (quella della singola unità immobiliare non unifamiliare) è stata superata in via interpretativa, in quanto secondo la risposta 16 settembre 2022, n. 456, un’Aps (associazione di promozione sociale) può usufruire della detrazione del 75% per gli interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche sull’unità immobiliare di categoria catastale C/4 («fabbricati e locali per esercizi sportivi»), applicando il limite dei 50mila euro. In questa fascia di limiti di spesa, quindi, non vi rientreranno solo gli «edifici unifamiliari» o le «unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno», come indicato dalla norma, ma anche le singole unità immobiliare non unifamiliari. La stessa regola si applica anche per un’associazione sportiva dilettantistica che intenda effettuare interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche nel palazzetto dello sport di cui è concessionaria (risposta n. 455/2022).

A conferma di queste interpretazioni, va segnalata, come già accennato, la risposta 16 settembre 2022, n. 456 che concede la possibilità di effettuare gli interventi su tutti gli edifici già esistenti «di qualsiasi categoria catastale» e «senza ulteriori specificazioni».

La detrazione del 75% per gli interventi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche spetta ai titolari di reddito d’impresa che effettuano gli interventi su immobili posseduti o detenuti, a prescindere dalla qualificazione di detti immobili come «strumentali», «immobili merce» o «patrimoniali» (risposta 444/2022), come confermato dall’agenzia delle Entrate per l’ecobonus e il sisma bonus ordinari nella risoluzione 25 giugno 2020, n. 34.

Va segnalato, però, che per la circolare 23 giugno 2022, n. 23/E paragrafo 3.5, siccome la norma prevede espressamente che siano agevolati i lavori su edifici «già esistenti», la detrazione non spetta per gli interventi effettuati durante la fase di costruzione dell’immobile o nel caso di «interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione, ivi compresi quelli con la stessa volumetria dell’edificio preesistente inquadrabili nella categoria della ristrutturazione edilizia» (interpretazione confermata anche dalla risposta ad interrogazione parlamentare dell’8 marzo 2023, n. 3-00245). Quest’ultima limitazione dell’agenzia delle Entrate per gli «interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione» non è condivisibile (si veda «Il Sole 24 Ore» del 2 settembre 2022).

FONTE: SOLE 24 ORE