Roma, fiamme in una baracca in via Appia Nuova: morto un uomo

La vittima aveva 55 anni. Al momento le cause del rogo non sono state ancora accertate.

Un uomo di 55 anni è morto carbonizzato a seguito di un incendio scoppiato nella tarda serata di ieri in un complesso di baracche in via Appia Nuova, nella periferia a sud di Roma. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli operatori sanitari del 118 e gli agenti della Polizia di Stato. La salma è stata trasportata all’obitorio del policlinico Tor Vergata.

Durante le fasi di spegnimento delle fiamme, altre 10 persone che abitavano nelle abitazioni limitrofe sono state fatte allontanare a scopo preventivo, e fatte rientrare una volta domato l’incendio. Al momento le cause del rogo non sono state ancora accertate.

FONTE: ADNKRONOS

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CONFEDERCONTRIBUENTI IN PRIMA LINEA CONTRO L’AGROMAFIA

IL PRESIDENTE NAZIONALE DI CONFEDERCONTRIBUENTI CARMELO FINOCCHIARO A FIANCO DI MAURIZIO CIACULLI DURANTE LA MARCIA DI DOMANI PREVISTA A VITTORIA (RG)

Roma, 25 agosto 2016 – Maurizio Ciaculli era un imprenditore agricolo di Vittoria (RG), una zona importante e famosa per le primizie orticole.

Il suo calvario assieme a circa 100 famiglie  a cui dava lavoro inizia per colpa di una truffa perpetrata da  una Banca di cui avrà giustizia nel 2017.  La sua forza di volontà, la sua voglia di lavorare, la voglia di riscatto con l’aiuto  di parenti gli permette di ripartire e ridare  il lavoro alle 100 famiglie lasciate allo sbando dal primo fallimento.

L’agromafia è infiltrata però in tutto il sistema dal produttivo al commerciale tanto da essere vittima di furto di identità da parte di un colosso del discount di qualità Lidl-Italia e da perdere le commesse contrattate con Eurospin-Italia perché non avrebbe ceduto ai ricatti. Perde tutte le commesse e subisce il secondo fallimento.

Dopo due fallimenti, estorsioni, ricatti, attentati  perché all’Agromafia con i colletti bianchi si aggiunge quella di strada, e la salute che vacilla non si arrende:  “Non pagate le tangenti! Vittoria è una città di lavoratori onesti che non  meritano di essere trattati così” – dichiara Ciaculli.

Domani a Vittoria dalle ore 19 da Piazza Italia partirà  la marcia per dire NO ALL’AGROMAFIA e a supporto della legalità;  a fianco a Maurizio  ci sarà anche il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro che dichiara: “Maurizio è un grande esempio per noi e per le nostre future generazioni.  Insieme vogliamo dire che noi ci siamo,  di non lasciare soli chi denuncia e di avere una giustizia più attenta che non si lasci intimorire da colossi dell’economia. Supportiamo Maurizio e gli altri imprenditori vessati e siamo pronti a partire anche con campagne di sensibilizzazione al vero ‘made in Italy’ contro i colossi della grande distribuzione”.

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CONFEDERCONTRIBUENTI, A TU PER TU CON IL PRESIDENTE!

CONFEDERCONTRIBUENTI  nell’ottica di  essere vicina alle imprese e famiglie italiane  propone una  video chat settimanale con il presidente nazionale Carmelo Finocchiaro per parlare e confrontarsi sui temi che interessano la nostra nazione tra i quali:

  • EQUITALIA;
  • AGENZIA DELLE ENTRATE;
  • USURA BANCARIA E CRIMINALE;
  • RACKET ED ESTORSIONE;
  • RILANCIO DELLE IMPRESE;
  • DISOCCUPAZIONE;

Ogni lunedì Carmelo Finocchiaro vi aspetta dalle 15.30 alle 16.30.

Per prenotazioni  ed info sull’applicazione contattare il 3505222196 entro le ore 14 di ogni lunedì.

 

CONFEDERCONTRIBUENTI, RAI UN CARROZZONE TRAINATO DAGLI ITALIANI

Roma, 24 luglio 2016 – La RAI la televisione di Stato continua a sfornare amare sorprese a beffa dei contribuenti italiani.  Ultima ciliegina sulla torta, l’operazione “trasparenza” di mamma-RAI che veda la pubblicazione oltre che dei curriculum anche degli stipendi dei circa 13 mila dipendenti in organico il cui costo medio ammonterebbe a  89 mila euro.

Mamma Rai  risulta però avere debiti per una cifra che si aggirerebbe sugli 800 milioni di euro. Per far fronte a questa tragica situazione, viale Mazzini è costretta a chiedere ingenti prestiti alle banche e a mettere mano nelle tasche degli italiano aumentando il canone dell’1,4% a 112 euro.

 “Noi non contestiamo la trasparenza, contestiamo però gli importi faraonici dei dirigenti e degli artisti. Come detto in altre occasione la RAI dovrebbe prestare un servizio agli italiani ma a noi pare che sia soprattutto un servizio a carico degli italiani. Che l’on. le Brunetta sia soddisfatto per questa pubblicazione a noi che ogni giorno combattiamo a fianco degli italiani non ci importa, noi cerchiamo equità di trattamento e soprattutto rispetto. Per le varie manovre a favore delle imprese e famiglie non ci sarebbero mai fondi mentre per i compensi faraonici si trova sempre una soluzione. Abbiamo famiglie che rischiamo di essere sbattute fuori dalla loro case perché non riescono a pagare il mutuo, spesso con tassi usurai, che potrebbero essere saldati con un paio di anni di stipendio di un dirigente!” – commenta il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.

ITALIA NEL DISASTRO, ISTAT FOTOGRAFA LA POVERTÀ. CONFEDERCONTRIBUENTI, SERVE CAMBIARE PASSO

Roma, 14 luglio 2016 – L’Italia conta poco più di 60 milioni di abitanti di cui oltre il 7% dei residenti è in povertà assoluta cioè non dispone delle risorse necessarie per il primario sostentamento umano. La povertà assoluta ha afflitto soprattutto le famiglie con 4 componenti ossia 2 adulti con 2 figli.

 “Pare che sia dal 2005 che questa situazione vada avanti, non è il caso di prendere opportuni provvedimenti che non riguardano solo la pressione fiscale a danno delle imprese e delle famiglie?” – si chiede Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

Dalla fotografia dell’Istat è venuto fuori anche una forte povertà relativa ossia difficoltà di fruizione di determinati servizi in base all’ambito territoriale.  Siamo da sempre abituati a etichettare il mezzogiorno d’Italia come simbolo della povertà ma dall’ultima rilevazione pare che le cose stiamo cambiando, la povertà la sentono anche a Nord.

“A Nord le ditte che sono costrette a chiudere lasciano senza lavoro e certezze tante persone. Al sud sembrerebbe essere vissuta meglio la situazione perché abituati da sempre al precariato e alla mancanza di certezza economica. La sostanza non cambia però, l’Italia è una dal 1861 con diverse necessità e peculiarità, bisogna agire ed in fretta. Non possiamo rimanere apatici davanti a gente che pensa di risolvere il problema togliendosi la vita, davanti a gente che vuole lavorare mettendosi in proprio ma non può perché gli viene negato credito perché segnalato. Tutte le fasce di età hanno bisogno di lavorare. Con il lavoro si produce reddito, si comprano beni, servizi e si possono pagare anche tasse imposte e altro.  I sindacati in 10 anni avrebbero fatto molto per i loro portafogli e poco per quello degli italiani. È ora di cambiare rotta.” – conclude amareggiato Finocchiaro