Istat, Finocchiaro (Confedercontribuenti): dati preoccupanti su famiglie e imprese. Il Governo intervenga subito”

“Il drastico e preoccupante calo della fiducia di famiglie e imprese ad agosto come emerge dai dati dall’Istat dovrebbe essere un campanello per il Governo, che invece di perdere tempo a fare promesse e slogan e discutere sul nulla assoluto, dovrebbe senza perdere tempo, prevedere risorse e varare provvedimenti e misure di contrasto”. Lo dichiara Carmelo Finocchiaro, presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.

“Forti rincari dal costo della benzina al caro prezzi nel settore alimentare, al caro mutui. Oltre all’incredibile caro prezzi dell’estate italiana. Ci auguriamo – conclude Finocchiaro- che il Governo intervenga subito perché famiglie e imprese  non riescono a sostenere la grave situazione che si e’ determinata nel Paese”.

Aeroporto Catania: Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti), “Bene Sindaco di Catania. Seria posizione contro vertici Sac”. La “casta” lo isola

La Confedercontribuenti si schiera con il sindaco di Catania, Enrico Trantino, nella richiesta di dimissioni dei vertici della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania e a cui si chiede conto del disastro che quest’estate ha segnato lo scalo di Fontanarossa. Un atto di coraggio che la “casta” non ha apprezzato, isolandolo in sede di assemblea dei soci della SAC. Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, aggiunge che il Sindaco ha saputo interpretare lo stato di indignazione della Città e reagito ai disastri provocati da quel gruppo dirigente della SAC che ha creato danni milionari al turismo dell’isola. La Confedercontribuenti, chiede le dimissione di un gruppo dirigente che resiste anche alle sue precise responsabilità. Una “vergogna” degna di persone attaccate alla poltrona di un sistema di potere che li mantiene al loro posto sempre e in ogni caso, conclude Carmelo Finocchiaro.

Poverta’: Finocchiaro (Confedercontribuenti); dal governo e dal Ministro Lollobrigida solo “squallide provocazioni”

“In questi mesi il governo Meloni ha governato per garantire gli interessi dei ricchi e dei poteri forti. Non si e’ risparmiato neanche nel garantire i potenti del calcio nazionale. Ora non provando alcuna vergogna, sbandierano ai quattro venti, che i poveri mangiano meglio dei ricchi. Lo fanno per bocca di quel Ministro Lollobrigida che di “cattiverie e schiocchezze” ne dice ogni giorno. A dichiararlo il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che aggiunge che il clan Meloni, torna dalla Puglia e dalle vacanze dorate, senza avere alcuna proposta per combattere la povertà. Anzi mi viene da chiedere se hanno conoscenza di quanto costano i prodotti alimentari nei mercati e nei discount? Sa che i prezzi sono schizzati alle stelle per via della crisi energetica, dei costi dei carburanti e dei mutamenti climatici. Noi intanto gli proponiamo, per un vero aiuto alle fascie deboli della società di ridurre le accise, tagliare il cuneo fiscale, trovare seri ammortizzatori per chi non puo’ lavorare o non trova lavoro. Il resto sono squallide chiacchere degne di chi a tavola a sempre qualcosa da mettere. Insomma chiacchere di un governo incapace o forse intenzionato a non volere garantire le fascie deboli del Paese.

Carburanti: Finocchiaro (Confedercontribuenti): La Signora Meloni e il ministro Urso stanno prendendo per i fondelli gli italiani.

“Abbiamo  da sempre denunciato le “favolette e le fandonie” del ministro Urso sui prezzi della benzina “sotto controllo”, consapevoli che il Governo della Signora Meloni non ha niente sotto controllo e sta drammaticamente facendo precipitare il Paese in una crisi complicata. Il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, non le manda a dire al Governo, che ritiene stia mostrando in tutto e su tutto il suo volto fallimentare.   L’Italia è maglia nera in Europa per i prezzi del carburante, il fallimento del Ministro e del governo sono sotto gli occhi di tutti”.   “Urso invia la Guardia di Finanza a verificare ciò. Gli ricordiamo il precedente del ministro Salvini, che invitò la GdF a verificare eventuali speculazioni sui prezzi del carburante ad inizio anno. L’esito di tali verifiche attestarono che le responsabilità sugli aumenti ricadevano interamente sul governo stesso, reo di aver ridotto il taglio sulle accise operato dal governo precedente. Insomma questi dilettanti alla guida di uno dei piu’ sviluppati del mondo, riducano immediatamente, come promesso in campagna elettorale, le accise. E la smettessero di far credere agli italiani  che l’obbligo di esposizione del cartello con i prezzi medi risolve i problemi. Infatti è stato solo fumo da gettare negli occhi dei cittadini, creando per famiglie e imprese danni rilevantissimi conclude Finocchiaro.

Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): Gravissimo, il Governo toglie 300 milioni alla lotta alle mafie. La Meloni si vergogni, l’Italia sappia.

Un centro diurno per disabili in un bene confiscato al prestanome di Matteo Messina Denaro. Centri antiviolenza alle donne nei beni confiscati ai boss della ‘ndrangheta. La “cittadella delle arti” nella masseria confiscata al tesoriere della Sacra Corona Unita. Il “Polo della Carità” in una ex fabbrica confiscata alla camorra. Bello, bellissimo. Sono alcuni dei 254 progetti sui beni tolti alle cosche che dovevano essere finanziati con 300 milioni del Pnrr e che il governo, dopo averli approvati, ha definanziato, assicurando che troverà altri fondi. Una vergogna che la Meloni deve spiegare. Adesso per il Governo prevale solo il disonore. Quello di non volere finanziare a fini sociali i beni confiscati ai carnefici delle mafie e consegnarli alla collettività. Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro e’ durissimo nel giudizio verso l’esecutivo che sulla lotta alle mafie, non riesce ad andare oltre le cerimonie. E’ gravissimo che nel dossier dei Servizi studi di Senato e Camera a pagina 24 è scritto che non è specificato «quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate». Sottolineando «rischi di rallentamenti o incertezze attuative». Insomma gli uffici parlamentari confermano che il governo i beni dei mafiosi li lascia distruggere pur di non darli alle tante iniziative del volontariato e alle istituzioni locali, per svolgere, partendo proprio attraverso l’utilizzo d questi beni una forte azione di  sensibilizzazione antimafie.