Confedercontribuenti: la Cassazione blocca le vessazioni del sistema di riscossione ex Equitalia

La Cassazione fa giustizia del sistema vessatorio del sistema di riscossione. Sono infatti nulli gli atti a sorpresa compiuti dal fisco in danno del contribuente, in questo caso l’iscrizione di ipoteca preceduta da una sola cartella di pagamento risalente a un anno prima. È quanto affermato dalla Cassazione che, con la sentenza n. 12237 del 9/5/2019, ha respinto il ricorso dell’esattore. Bocciato su tutta la linea il gravame presentato da Equitalia che aveva avviato la riscossione senza notificare un avviso di mora o un’ingiunzione, basandosi esclusivamente sulla cartella di pagamento consegnata al cittadino un anno prima. Per i giudici, che hanno confermato e reso definitiva la nullità di tale ipoteca, sottolineando che «principio generale dell’ordinamento – e, vorrebbe dirsi, principio generale di civiltà – è che l’amministrazione finanziaria non possa compiere atti a sorpresa in danno del contribuente, e per lui pregiudizievoli». Questo principio, scrive ancora Piazza Cavour, sotteso da numerose norme dell’ordinamento tributario (per tutte, basterà ricordare l’art. 6 dello Statuto del contribuente), trova applicazione sia nel caso in cui l’amministrazione finanziaria intenda procedere ad esecuzione forzata in danno del contribuente, sia nel caso in cui intenda semplicemente iscrivere ipoteca sui suoi beni. E infatti quando il fisco intenda procedere a esecuzione forzata sui beni del contribuente, il contraddittorio con quest’ultimo è imposto dall’art. 50, comma secondo, dpr 29/9/73 n. 602 (nel testo introdotto sostituito dall’art. 16, comma 1, dlgs 26/2/99, n. 46), il quale stabilisce che «se l’espropriazione non è iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento, l’espropriazione stessa deve essere preceduta dalla notifica di un avviso che contiene l’intimazione ad adempiere l’obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni». Quando, invece, l’amministrazione finanziaria intenda iscrivere ipoteca sui beni del contribuente, il contraddittorio con quest’ultimo è imposto dagli artt. 41 (diritto ad una buona amministrazione), 47 (diritto ad un ricorso effettivo) e 48 (diritto di difesa) della Carta dei diritti fondamentali della Unione europea.

Confedercontribuenti: le nuove modalità di blocco dei pagamenti dalla P.A.

Confedercontribuenti: le nuove modalità di blocco dei pagamenti dalla P.A. in presenza di debiti rappresenta la sordità della classe politica ai bisogni del paese.

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CONFEDERCONTRIBUENTI, IN ARRIVO LA SECONDA RATA DELLA ROTTAMAZIONE E PROBABILE RIAPERTURA DEI TERMINI

Con la rottamazione si cerca di recuperare parte del default opera anche l’evasione fiscale, uno dei difetti del nostro Paese. In arrivo la seconda rata della definizione agevolata e il probabile arrivo della rottamazione bis. Per Confedercontribuenti se lasciata così com’è colpisce i contribuenti onesti in difficoltà differenti dagli evasori per scelta.

 Nel campo dell’evasione, l’Italia ha raggiunto risultati importanti passando dagli 11 miliardi recuperati nel 2014 ai  23 di quest’anno, ma si può fare di più soprattutto distinguendo i veri evasori dai contribuenti in difficoltà.

Si è  passati dagli anni del “permissivismo fiscale” e della cultura comune delle “tasse poi le pago” a quello di uno Stato che improvvisamente di fronte ad un indebitamento miliardario delle imprese e degli italiani ha deciso di usare metodi “duri” nel periodo peggiore di crisi economica.

Nonostante gli annunci di una  “semplificazione fiscale”  si è registrato  un aumento sconsiderato di adempimenti fiscali.

Tra gli argomenti cardine della lotta all’evasione e soprattutto il recupero delle somme da parte dello Stato un argomento sempre caldo nonostante abbia cambiato nome è la riscossione.

Il prossimo 2 ottobre è previsto il pagamento della seconda rata per chi ha aderito alla rottamazione. Ma quanti potranno essere puntuali?

Nell’aria la possibile riapertura della rottamazione delle cartelle anche per quelle messe a ruolo nei primi 4 mesi del 2017.

 “Il Punto vero è cambiare le leggi sulla riscossione non in termini di nomi ma di sostanza. L’ erario potrebbe  recuperare complessivamente nel 2018 e nel 2019 poco più di 1,5 miliardi di euro ma  per poter  garantire  il rientro del debito con il fisco è necessario che le rate diventino compatibili con le possibilità di imprese e famiglie e non certamente come l’ultima legge sulla rottamazione, che malgrado 800 mila adesioni non ha risolto i problemi di moltissimi contribuenti italiani. Dovremo verificare i suoi effetti solo alla fine. Non rendersi conto che in 5 rate è complicato per la maggioranza rientrare del debito, significa non comprendere le vere difficoltà che sta vivendo l’Italia” – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

 

I CREDITI DELLO STATO E DELLA P.A. – IL SENATORE LUMIA INTERPRETE DELLA RICHIESTA DI CONFEDERCONTRIBUENTI

Nella seduta nr. 858 di ieri (13/07/2017) è stata presentata dal Sen. Lumia  una interrogazione indirizzata al Ministro dell’Economia e Finanze  in riferimento alla   battaglia che ha visto e vede in prima linea Confedercontribuenti sulla compensazione dei crediti dello Stato e della P.A. certificati MEF per la rottamazione delle cartelle.

Roma, 14 luglio 2017 – La voce di Confedercontribuenti in rappresentanza delle migliaia di imprese a credito dello Stato e della P.A. trova amplificazione anche al Senato. Dopo la decisione della Commissione tributaria provinciale di Catania, presieduta dal dott. Lucifora, in cui si è decisa la sospensione del diniego di Riscossione Sicilia e di Equitalia a rottamare i ruoli con i crediti certificati al MEF,  al Senato grazie al Sen. Lumia è stata presentata ieri una interrogazione vista la rilevante importanza.

Nell’interpellanza si legge: Confedercontribuenti ha più volte denunciato che le Imprese associate vantano ingenti crediti, inseriti e certificati nella piattaforma e con atto d’interpello del 6 aprile 2017  ha rivolto la richiesta di chiarimenti circa l’iter procedurale. Il quesito è stato sottoposto al Ministero dell’Economia, che ha suggerito di presentarlo all’Agenzia delle Entrate, che a sua volta ha indirizzato all’agente di riscossione, che a sua volta è in attesa di chiarimenti dall’Agenzia delle entrate o dal Ministero, lasciando di fatto il quesito senza alcun riscontro”.

Il tema del ritardo nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese fornitrici di beni e servizi ha assunto un ruolo cruciale è noto come i ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni determinino rilevanti effetti negativi sull’equilibrio finanziario delle imprese e sul grado di concorrenza nel mercato, in un momento di crisi che rende difficile l’accesso al credito bancario da parte delle piccole e medie imprese, che peraltro risentono in maniera grave della mancanza di liquidità.

“Siamo amareggiati dal silenzio e l’incertezza degli organi competenti e ringraziamo per essersi fatto portavoce delle imprese italiane il sen. Lumia rappresentando  la crescente preoccupazione delle aziende, che rappresentano il volano della nostra economia presentando al  Ministro in indirizzo la richiesta di  intervenire con iniziative che possano  sopperire  lacune legislative con interventi regolamentari e normativi  vista l’enormità dei crediti certificati e vantati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione e pertanto procedere con  la compensazione e la sistemazione della posizione debitoria delle stesse, che molto spesso sarebbe causata proprio dall’inadempienza dello stesso Stato” – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

I CREDITI DELLO STATO E DELLA P.A. SI POSSONO COMPENSARE PER LA ROTTAMAZIONE, SODDISFAZIONE DI CONFEDERCONTRIBUENTI

Pubblicata  ieri la sentenza della sez. 15 della Commissione Tributaria di Catania  presieduta dal dott. Francesco Lucifora, battaglia che ha visto e vede in prima linea Confedercontribuenti

Roma, 13 luglio 2017 – La Commissione tributaria provinciale di Catania, presieduta dal dott. Lucifora, fa giustizia per le migliaia di imprese italiane che vantano crediti dallo Stato e dalla Pubblica Amministrazione. Ieri è stata pubblicata la sospensione del diniego di Riscossione Sicilia e di Equitalia a rottamare i ruoli con i crediti certificati al MEF.

“Giustizia e’ fatta”.  – commenta Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti  l’associazione di contribuenti che si è battuta e continuerà a battersi per questo diritto con ogni mezzo anche promuovendo interrogazioni parlamentari.

 “In questa vicenda è vergognoso il silenzio della direzione generale dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero delle Finanze da noi interpellati. Le imprese, grazie a questa decisione potranno pagare la prima rata della rottamazione prevista per fine luglio. Ad ottobre è prevista nuovamente la discussione sul merito del ricorso presentato da una nostra imprese associata.  Pur essendo soddisfatti di tale decisione  non ci stancheremo di dichiarare a gran voce che i termini decisi con la rottamazione devono essere cambiati in relazione alle reali capacità di rimborso del contribuente” – conclude Finocchiaro.