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Nuova moratoria per le imprese per bloccare finanziamenti e leasing

Doppia proroga per le imprese per bloccare mutui finanziamenti e leasing. La moratoria per le piccole e medie imprese può arrivare fino a 24 mesi. Ma intanto è prorogata dal 30 giugno al 30 settembre la possibilità per clienti delle banche (sia famiglie sia imprese) in difficoltà per l’emergenza Coronavirus di ottenere il congelamento dei mutui. Tutto ciò emerge dalla circolare prot. UICR/001241 del 26 giugno 2020 diffusa dall’Associazione bancaria italiana. Ma andiamo con ordine.

Moratoria famiglie e imprese. Con la circolare si comunica il rinvio dal 30 giugno al 30 settembre della possibilità di usufruire delle moratorie che il settore bancario ha attivato a causa dell’emergenza Covid-19. La decisione «riguarda tutti gli accordi sottoscritti in materia da Abi con le associazioni di rappresentanza dei consumatori, delle imprese e degli enti locali». L’iniziativa recepisce la decisione dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, di prorogare dal 30 giugno al 30 settembre le facilitazioni nel trattamento delle operazioni di moratoria concesse nell’ambito di iniziative legislative o per accordo conseguenti alla pandemia del Covid-19. «In particolare», si legge nella nota, «tali facilitazioni riguardano la possibilità di evitare l’automatica riclassificazione del debitore in relazione alla situazione di difficoltà prodotta dalla emergenza sanitaria». L’Abi fornisce anche indicazioni sulle possibili condizioni migliorative rispetto a quanto previsto in generale dagli accordi di moratoria, che le banche possono considerare.

I mutui delle pmi. Alla veloce lettura del secondo addendum dell’accordo per il credito 2019, sottoscritto da Abi e associazioni di rappresentanza delle imprese il 20 maggio scorso, l’applicazione della misura «Imprese in Ripresa 2.0» sembrava estendere la durata della sospensione dei rimborsi fino a 24 mesi a pochi soggetti. I beneficiari sembravano solo «le imprese appartenenti a specifici settori o filiere produttive con maggiori difficoltà di ripresa dai danni conseguenti all’emergenza sanitaria Covid-19». Ieri la sorpresa. L’ Abi, con la circolare del 26 giugno, chiarisce: il passaggio «si applicano anche alle operazioni di sospensione e allungamento nei confronti di pmi, realizzate ai sensi dell’Accordo per il credito 2019, modificato dall’Addendum 6 marzo 2020» significa che «è confermata la possibilità di sospensione fino a 24 mesi» per la moratoria delle pmi. La condizione, ovviamente, è che le banche accettino la richiesta delle imprese.

Fondo di garanzia. Sempre ieri l’Abi ha reso noto che il 25 giugno i finanziamenti richiesti dalle banche al Fondo di garanzia sono cresciuti di un miliardo a 41 miliardi di euro, con 715 mila domande pervenute, di cui, fino a 30 mila euro, 636 mila, per 12,7 miliardi. L’Associazione rileva che «queste sempre più ingenti cifre debbono essere considerate assieme a quelle di un’altra misura sociale di grande rilievo, le moratorie bancarie, che hanno raggiunto circa 280 miliardi di euro».

Fonte: Italiaoggi.it

Deutsche Bank, lascia il capo dell’investment banking

Garth Ritchie, presidente di Deutsche Bank e capo della Corporate & Investment Bank, lascia la banca di comune accordo. Lo rende noto l’istituto tedesco in una nota.  Ritchie è entrato a far parte di Deutsche Bank nel 1996 come associato presso l’ufficio di Johannesburg della banca e ha continuato a ricoprire posizioni dirigenziali presso la banca d’investimento. Paul Achleitner, Presidente del Supervisory Board di Deutsche Bank, ha dichiarato: “Ha aiutato Deutsche Bank a superare un periodo estremamente impegnativo e gli auguriamo tutto il meglio per il futuro“. “Sono passati quasi ventitré anni – afferma Ritchie – dal giorno in cui sono entrato a far parte di Deutsche Bank e guardo la mia carriera con orgoglio. Credo che la banca sia ora pronta per ulteriori trasformazioni, ed è il momento giusto per i nuovi dirigenti per portare avanti la divisione“. Il signor Ritchie lascerà ufficialmente  il 31 luglio. Per assicurare una transizione senza intoppi riguardo soprattutto alle questioni normative importanti nel Regno Unito, comprese quelle relative alla Brexit, continuerà a consigliare la banca fino alla fine di novembre 2019. Sarà l’attuale CEO, Christian Sewing, ad assumere la responsabilità della Corporate & Investment Bank nel Consiglio di amministrazione: “Garth è stato un dipendente storico e leale di Deutsche Bank. Vorrei ringraziarlo personalmente per la sua eccellente collaborazione e collaborazione durante la sua carriera e negli ultimi 15 mesi come mio vice“. Il consiglio di sorveglianza di Deutsche Bank si riunirà domenica 7 luglio per fare il punto della situazione sul piano di ristrutturazione, mentre il 24 luglio usciranno i dati relativi al secondo trimestre. Le notizie sulla prima banca tedesca sono in continua evoluzione, data la difficoltà per il gruppo di Francoforte di mettere a punto un progetto che riesca a far cambiare rotta a conti che sono tornati in positivo non senza difficoltà lo scorso anno.

fonte: finanza on line

18 anni di interessi usurari praticati da MPS. Grazie a Confedercontribuenti giustizia è fatta!

Grazie a Confedercontribuenti Veneto  oggi la consegna del risarcimento.

Dal luglio 1996 a maggio 2014 il Monte Paschi di Siena (ex Antonveneta) aveva applicato interessi su interessi ai danni di un albergatore di Abano. La sentenza di condanna contro la banca è stata firmata dal Giudice di Padova dott. Giovanni Giuseppe Amenduni. L’albergatore  è stato supportato dall’avv. Stievanin con la consulenza tecnica di Raffaella Zanellano di Confedercontribuenti.

Questa mattina il grande giorno. L’ufficiale giudiziario ha ritirato l’assegno di risarcimento.

Per l’occasione Alfredo Belluco, vice presidente nazionale e presidente Veneto di Confedercontribuenti ha organizzato un sit-in davanti la filiale della banca in via Turati a Padova al fine di sensibilizzare gli imprenditori e famiglie a non arrendersi e far analizzare i propri rapporti che potrebbero essere viziati di anatocismo e usura.

Proroga sospensione pagamenti ai clienti di Banca Base, l’appello di Confedercontribuenti

E’ arrivato con qualche ora di anticipo rispetto al previsto il tanto atteso  comunicato di Banca Base che conferma la proroga dei pagamenti per altri 30 giorni.

13 marzo 2018 – In serata sul sito istituzionale di Banca Base si legge il comunicato in cui come un macigno si legge: “Il Commissario Straordinario di Banca Base S.p.A. in a.s., con riferimento alla sospensione dei pagamenti disposta con provvedimento del 13 febbraio 2018, comunica di avere richiesto all’Autorità di Vigilanza – che ha concesso in data 13 marzo 2018 la richiesta autorizzazione – di prorogare la misura di sospensione dei pagamenti ex art. 74 t.u.b. per Banca Base S.p.A. in a.s. per un ulteriore mese”.

“Basta blocchi! Non paghino i correntisti! – questo l’ appello del presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro  a seguito della lettura del comunicato. La Procura apra un’inchiesta e accerti le responsabilità con urgenza.

Mentre pensionati, imprese e famiglie continuano la loro agonia  pur avendo proprie disponibilità,  il commissario straordinario non risponde a richieste ufficiali di incontro e la Politica tutta tace, Confedercontribuenti preannuncia lo studio di nuove azioni che salvaguardino i correntisti.

Assemblea al CIS di Nola, per Confedercontribuenti: “Il boccone amaro per chi ha preferito i potentati delle banche”

Martedì 20 febbraio i soci del CIS di Nola sono tornati in Assemblea per nominare un nuovo consiglio di amministrazione.

Ieri, martedì 20 febbraio i soci del CIS di Nola sono tornati in Assemblea per nominare un nuovo consiglio di amministrazione per la decadenza, con due anni di anticipo, di quello che si era insediato subito dopo la tormentata approvazione di un bilancio d’esercizio con 150 milioni di perdite e il necessario ricorso ad un Accordo di Ristrutturazione regolato dalle Legge Fallimentare.

Presentate 2 liste.

La lista vincitrice chiamata al vertice del CIS di Nola è stata quella di Ferdinando Grimaldi, 68 anni, napoletano, consulente aziendale,  presidente uscente  chiamato lo scorso mese di dicembre a succedere a Sergio Iasi, dimessosi dopo avere definito con le banche il piano di salvataggio. Dovrebbe restare  in carica 3 anni e si potrebbe definire il  primo vero successore del fondatore di quello che era il  più grande centro commerciale all’ingrosso d’Europa.

La lista Grimaldi pare abbia raccolto oltre il  50% dei consensi. Ma sono consensi veri? Pare che i giorni precedenti l’assemblea ci fosse ci girava per raccogliere deleghe o suggerire schieramenti.

L’altra lista ha raccolto il 31%  a cui bisogna aggiungere gli astenuti.

Leggendo su tale argomento l’articolo su “Il Mattino” e i commenti su blog personali,  il presidente nazionale di Confedercontribuenti  ha così commentato: – “avevamo ragione, i soci rimasti che hanno contribuito a colpire i diritti dei soci fatti fallire ingiustamente, ora sono stati messi fuori gioco, con l’assemblea di ieri. Ormai dovranno ripianare solo debiti e pagare Interporto SpA. Milioni di euro ancora sprecati. – continua Finocchiaro che ci ha messo faccia e forze dell’intera Confedercontribuenti per portare alla luce presunte illegalità – I veri Killer del CIS SpA sono stati i soci che non hanno voluto supportare la battaglia di Confedercontribuenti, mettendosi al servizio dei potentati bancari”.