DIVENTA SOCIO

Valle d’Aosta, allarme turismo: alle imprese manca personale

Di
Redazione
|
10 Luglio 2023

Fosson, presidente Adava: mese di giugno positivo così come le prenotazioni successive Ma il vero problema è la carenza di addetti: in molti casi siamo costretti a ridurre i servizi di ristorazione.

Cresce il numero di turisti che trascorreranno una vacanza in montagna in Italia. E in questo contesto, crescono ancora di più quelli che sceglieranno la Valle d’Aosta. A togliere il sonno alle imprese del settore – dagli alberghi ai ristoranti passando per il commercio – è però una carenza di personale che minaccia di diventare cronica.

Andiamo con ordine. Secondo il consueto Skipass panorama turismo – Osservatorio Italiano del Turismo Montano – a puntare su Alpi e Appennini sarà il 15,2% dei vacanzieri italiani, il 2,7% in più della scorsa stagione. A questa indagine si aggiungono le previsioni di Demoskopika, secondo la quale la Valle d’Aosta si distingue tra le regioni destinate a realizzare l’incremento percentuale maggiore: +6% per quanto riguarda gli arrivi (stimati a quota 643mila) e +4,8% per le presenze (a quota 1,7 milioni). Non solo, tornando al monitoraggio dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, «per quanto riguarda l’area alpina del nord-ovest (Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia), le previsioni segnano un forte incremento di clientela straniera – Germania, Francia e Benelux in primis, ed anche clienti della Gran Bretagna – soprattutto per il periodo di fine giugno/luglio» fa sapere Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc che cura il report annuale. Infine, l’indagine effettuata dall’agenzia Albergatore Pro su oltre mille strutture in tutta Italia, parla di incrementi a doppia cifra per le prenotazioni in alcune località turistiche italiane e per quanto riguarda la Valle d’Aosta la crescita, rispetto alla stagione invernale, è data pur sempre con un incremento del 5% sulle prenotazione rispetto all’estate precedente. In generale, gli operatori sentiti nell’ambito dell’indagine si attendono una crescita del fatturato, +5%, dovuto alla maggior presenza di stranieri rispetto ai turisti italiani.

Va detto che già la stagione invernale aveva fornito numeri molto positivi: tra dicembre e aprile si sono contati oltre 335mila arrivi di turisti italiani e poco meno di 200mila stranieri (rispettivamente l’11,82% e il 35,32% in più rispetto alla stagione precedente); le presenze italiane sono state 806.839, quelle straniere 836.179 (+13,7% e +27,5%).

Fin qui le buone notizie. Che vengono confermate anche dai primi riscontri sul campo relativi al mese di giugno. «L’inizio di stagione è stato buono, soprattutto nelle località di fondovalle con richiami d’arte e culturali e in quelle in alta valle per gli amanti della montagna», precisa Luigi Fosson, presidente di Adava, l’Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche della Valle d’Aosta. «Per quanto riguarda i mesi di luglio e agosto, come sempre accade, un ruolo importante lo giocherà anche l’aspetto climatico: se le temperature saranno molto alte questo potrà portare un numero maggiore di persone a cercare refrigerio in montagna. Ma come sappiamo le previsioni sono sempre una variabile che deve essere poi verificata. Non ci sono più le dinamiche di qualche anno fa, con intere famiglie che trascorrevano anche un mese intero in villeggiatura, negli alberghi. Ora prevale il mordi e fuggi o al massimo permanenze di una settimana».

Il problema grosso per il settore, però, è l’ormai cronica assenza di personale. «Alcune strutture alberghiere sono in grave difficoltà, costrette a ridurre le attività di ristorazione. La stessa situazione, a quanto mi risulta, riguarda anche i ristoratori e il settore del commercio» denuncia Fosson.

FONTE: Il Sole 24ore