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Una cartella esattoriale per ogni italiano. Confedercontribuenti: “immorale non fermare la riscossione”

Di
Redazione
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4 Gennaio 2021

Una cartella esattoriale per ogni italiano. Confedercontribuenti: “immorale non fermare la riscossione”

di redazione

Mentre dal 1° gennaio sono entrate in vigore le nuove regole europee sul default bancario, un vero e proprio provvedimento ammazza-imprese, con l’inizio del 2021 riparte anche la macchina del fisco. Nel corso dell’anno è previsto l’arrivo di 50 milioni di notifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Sono cartelle esattoriali, accertamenti e lettere di compliance; agli atti in programma per quest’anno si aggiungono infatti quelli (35 milioni) che sono stati fermati nel 2020 a causa alla pandemia.

È una prospettiva che spaventa. Un nuovo fermo agli invii, una nuova rottamazione ed un nuovo “saldo e stralcio” sono richiesti non solo dalle opposizioni ma anche da ampi settori della maggioranza e, soprattutto, dalle associazioni di categoria, a partire da Confedercontribuenti (che già era intervenuta con forza anche sulle nuove regole bancarie europee). Fermatevi! 50 milioni di notifiche vuol dire quasi un atto del fisco per ogni italiano – dicein una nota allarmata diffusa ieri il presidente Carmelo Finocchiaro – anche se ovviamente fare la media ha poco senso. Di fronte alla crisi economica che vivono le famiglie e le imprese è un atto immorale non fermare ancora la riscossione delle imposte fornendo ai contribuenti una soluzione compatibile di fronte alle drammatiche difficoltà in cui si dibattono le attività economiche”.

Si blocchi la riscossione e si cerchi una soluzione credibile – conclude, accorato, Carmelo Finocchiaro – altrimenti Conte e il suo ministro dell’economia, Gualtieri, saranno giudicati dal popolo che soffre governanti senza sensibilità e incapaci di comprendere il popolo italiano. Meglio, allora, che vadano a casa”.

È verosimile che, in simili frangenti, l’Agenzia delle Entrate si muova con una certa gradualità, mentre il governo mette a punto (se ne avrà modo e tempo, con i venti di crisi che soffiano) una soluzione tampone, quale sarebbe un nuovo rinvio, oppure una più strutturale, come una rottamazione o un meccanismo di saldo e stralcio.

Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha ammesso tuttavia che il problema esiste, ed è di grandi dimensioni “Nel corso del 2020 – ha dichiarato Ruffini – il legislatore ha consentito ad Agenzia delle entrate e ad Agenzia delle entrate-Riscossione di sospendere l’invio di tutti gli atti da inviare a cittadini e imprese. A oggi la legge prevede che entrambe debbano riprendere le proprie attività a partire dal 1° gennaio. Si tratta di diverse decine di milioni di atti che dovranno essere inviati tra gennaio e dicembre 2021. In entrambe le Agenzie ci stiamo organizzando per diluire il più possibile l’invio degli atti nel corso dell’anno, ma si tratta comunque di volumi davvero straordinari”.

Forte la pressione delle opposizioni per un nuovo rinvio. “ Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali di piccolo importo, che rischiano di arrivare a casa di milioni di famiglie di italiani – ha affermato il leader leghista Matteo Salvini – sarebbe il modo peggiore di cominciare l’anno. Le proposte della Lega sono concrete e sono già depositate in Parlamento: pace fiscale, rottamazione a lungo termine e saldo e stralcio”.

Una nuova edizione della rottamazione, ma anche il saldo e stralcio sono, in realtà, anche nei desideri delle forze di maggioranza. La viceministradell’Economia Laura Castelli (M5S) è stata esplicita: “Penso – ha detto – che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli. Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle”.

Resta in sospeso una decisione – da non confondere con la questione delle notifiche delle cartelle – per quanto riguarda le imposte non pagate nel 2020 perché sospese, che il governo potrebbe decidere di cancellare definitivamente, in tutto o in parte.

In ogni caso, una soluzione per evitare una macelleria sociale deve essere trovata e deve arrivare in fretta. In attesa delle decisioni del governo, le norme attualmente in vigore consentono la rateizzazione delle cartelle esattoriali, senza limiti di importo, per i contribuenti che dimostrano di trovarsi in stato di difficoltà economica e non sono, di conseguenza, nella condizioni di versare l’importo dovuto in un’unica soluzione. Esiste inoltre la possibilità di saltare fino a 10 rate (anziché le 5 ordinariamente previste) prima della scadenza dalla dilazione. Per debiti entro i 100 mila euro è sufficiente la domanda per essere ammessi automaticamente alla dilazione ordinaria fino a 6 anni (72 rate). Coloro che sono decaduti dal beneficio hanno la possibilità di essere riammessi senza versare arretrati ed anche i decaduti dalle rottamazioni degli anni passatipossono chiedere la rateizzazione degli importi ancora dovuti.

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Fonte: Da imprese per il turismo