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Confedercontribuenti denuncia il business dei pagamenti ai medici per le vaccinazioni

Di
Redazione
|
10 Marzo 2021

Per il presidente Carmelo Finocchiaro siamo ancora una volta di fronte all’ennesimo spreco di denaro, quando invece queste risorse potrebbero essere utilizzate per aiutare cittadini ed imprese

fonte: Ufficio stampa Confedercontribuenti

Le tariffe da pagare ai medici per inoculare il vaccino sono costi che non hanno ragione di esistere. È un nuovo business, le grandi lobby sono sempre pronte ad approfittare, anche di fronte al dramma di una grave pandemia”.

È la denuncia del presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che commenta negativamente le tabelle ministeriali adottate e previste nell’ambito dell’accordo siglato a livello nazionale con i rappresentati della categoria dei medici di medicina generale, il quale prevede che i camici bianchi percepiscano da un minimo di 10 euro (per le iniezioni presso il proprio ambulatorio o nei presidi di continuità assistenziale) fino ad un massimo di 25 euro per le inoculazioni presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali, dove invece le inoculazioni saranno pagate a 31,50 euro.

Così si alimenta un nuovo business – afferma il presidente Finocchiaro – 10 euro ai medici di base per le vaccinazioni negli studi e molti di più se la somministrazione avviene a casa o peggio nei centri vaccinali sono tariffe che le Regioni, per somministrare le vaccinazioni anti-Covid, devono corrispondere ai medici, anche se massimalisti, già pagati dal Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di costi che, invece, non dovrebbero esistere”.

Ancora una volta – continua Finocchiaro – le grandi lobby ne approfittano, anche di fronte al dramma che il Paese sta vivendo a causa della pandemia. Mentre un medico potrà riuscire a guadagnare fino a 500 o 600 euro al giorno, ancora ci sono migliaia di lavoratori che aspettano di percepire la cassa integrazione fin dal mese di ottobre 2020 e operatori che nel loro settore sono in attesa di ristori mai arrivati.

Siamo nuovamente di fronte all’ennesimo spreco di denaro, quando invece queste risorse potrebbero essere utilizzate per aiutare cittadini ed imprese”.