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Belgio, un piccolo gioiello europeo || Raccontaci l’Europa

Di
Redazione
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28 Giugno 2019

IL MIO BELGIO

Il Belgio: un ricordo lontano di quando avevo 15 anni e ci andai per la prima volta con la mia famiglia, ma sicuramente un ricordo stupendo. Tra le immagini del Belgio che ho ancora adesso impresse nella mia mente (ho la fortuna di avere un’ottima memoria fotografica) la più viva è sicuramente quella del famosissimo Flower Carpet: un tappeto di fiori lungo 75 metri e largo 24 che ogni due anni colora la bellissima Grand Place di Bruxelles (la prossima edizione si terrà dal 16 al 19 Agosto del 2018, non perdetevela). Cercate qualche foto nel web e vi renderete conto di cosa sto parlando e se nel frattempo trovo qualche scatto fatto da mio padre (anche lui fissato per la fotografia come me) provvederò ad aggiungerlo. Sono tornata in questo piccolo gioiello europeo settimana scorsa (chi mi segue nei vari social network lo avrà sicuramente notato) per incontrare un mio grande amico che vive a Diegem, villaggio che si trova solo a qualche minuto da Bruxelles (un amico conosciuto nel 2011 in Brasile durante uno dei miei viaggi, rincontrato in Argentina nel 2014 e quest’anno, 2017, in Colombia. Visto che lui che era già passato a trovarmi in Italia nel 2013 era arrivato finalmente il mio turno. Non voglio nemmeno immaginare quale sarà il prossimo paese in cui ci incontreremo). Accompagnata dal mio amico ho avuto così la fortuna e la possibilità di vivere il Belgio un po’ meno da turista e un po’ più da locale. Soggiornare nel villaggio di Diegem, passeggiare nei suoi piccoli quartieri residenziali così curati e ben tenuti e ammirare le deliziose e tipiche case belga, tanto belle da sembrare quasi finte, è stata già di per sé un’esperienza unica.
Ho deciso di prenotare il mio biglietto aereo con la compagnia Brussels Airlines per alcuni semplici motivi: ottimi prezzi, partenza da Milano Linate, arrivo all’aeroporto di Bruxelles-National e ottimo servizio. Abito a 20 minuti dall’aeroporto di Milano Linate e quando posso preferisco scegliere le compagnie aeree che partono direttamente da qui e inoltre, scusatemi molti di voi non saranno d’accordo, non sono una grande utilizzatrice e fan delle compagnie Ryanair e EasyJet: trovo il servizio troppo scadente, senza considerare che spesso si vanno a spendere molti soldi solo per raggiungere i centri delle città dagli aeroporti sfruttati da queste compagnie perché spesso dislocati troppo lontano proprio dai centri cittadini. Se fate la somma tra costo del biglietto aereo e spesa dei biglietti per i mezzi di trasporto che dovrete sostenere per raggiungere le città comprando un biglietto con una delle due compagnie appena citate e la paragonate con il prezzo di un biglietto aereo con una compagnia differente che utilizza aeroporti centrali, per raggiungere la stessa meta, vi renderete conto che la differenza sarà minima. Detto questo sono partita venerdì alle 10 del mattino da casa e alle 11:10 ero già seduta a godermi la mia colazione di fianco al gate di partenza (check-in on line, bagaglio a mano e controlli all’aeroporto molto veloci).

BRUXELLES
Benvenuta in Belgio!!! Appena arrivata abbiamo deciso di passare il pomeriggio, per rinfrescarmi la memoria, ripercorrendo le principali attrattive che offre la magnifica Bruxelles: una visita alla bellissima Cathédrale Saints-Michel-et-Gudule che abbiamo ammirato seduti su delle sdraio chiacchierando nel parco che si trova proprio di fronte a questo magnifico monumento; una passeggiate tra le vie del quadrilatero L’Ilot Sacrè dove tra caffè e ristoranti ho iniziato a godermi i profumi del cibo belga; il lancio di una moneta alla statua di Jeanneke Pis e simbolo della fedeltà (la versione femminile del Mannequin Pis); il giro di rito allo splendido Grand Place; una merenda non proprio leggera a base di deliziosi e dolcissimi Waffles, gli originali belga; una foto alla statua di bronzo più immortalata di Bruxelles e simbolo della città: il Mannequin Pis; l’assaggio, che non può mai mancare durante una visita in Belgio, delle migliori birre del mondo nell’animata piazzetta di Place St.Gery passando davanti all’edificio della Borsa di Bruxelles; un passaggio veloce di fronte alla Chiesa di Place Ste. Catherine e al bellissimo edificio del Théatre Royal de la Monnaie. Dal centro ci siamo spostati poi in macchina, passando di fronte all’affascinante chiesa Église Notre-Dame de Laeken, all’Atomium una bizzarra e spettacolare struttura situata nel parco di Parco Heysel costruita per l’Esposizione Internazionale del 1958 e mai smantellata. A piedi ci siamo spostati dall’Atomium al King Baudouin Stadium per una visita a questo stadio conosciuto anche dai non amanti del calcio per la tragedia del 29 Maggio del 1985 avvenuta poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool.
In mezza giornata direi che abbiamo visto diverse cose ma soprattutto in così poco tempo mi sono ricordata di quanto fosse bella questa città. Bruxelles non è solo una tra le più belle città d’Europa ma è indubbiamente una delle meglio tenute e curate.
Una ventina di minuti dopo che abbiamo lasciato il centro proprio in una delle vie in cui eravamo passati c’è stato un piccolo attentato: un uomo armato di coltello che ha tentato di aggredire dei poliziotti in servizio antiterrorismo e che è stato prontamente neutralizzato dagli agenti. Scriverò sicuramente molto presto un articolo sulla paura di viaggiare in Europa proprio a causa del terrorismo, ma per ora voglio semplicemente dirvi di non lasciarvi fermare e di non limitare la vostra libertà a causa degli attentati che sempre più spesso stanno colpendo la nostra meravigliosa Europa.

GENT
Il secondo giorno abbiamo deciso di andare a vedere, a mio avviso, una delle più affascinanti città del Belgio: Gent, il vivace e bellissimo capoluogo provinciale delle Fiandre Orientali. Non ci ero mai stata prima ed è stata realmente una piacevole sorpresa. La città, a soli 45 minuti in macchina da Bruxlles, può essere girata tranquillamente tutta a piedi o in alternativa in bicicletta grazie anche alla presenza di una delle zone pedonali più grandi d’Europa. Nel suo centro, sorto alla confluenza tra il fiume Lys e il fiume Scheldt , diverse sono le attrattive che incontrerete durante il vostro cammino (un vero e proprio museo a cielo aperto immerso in una straordinaria atmosfera medievale): la Cattedrale di San Bavo dal suo riconoscibile stile gotico; il Belfort conosciuto come il campanile di Gent e alto 91 metri; il municipio Stadhuis e la bellissima chiesa Sint-Niklaaskerk; il castello dei conti di Gravensteen situato in pieno centro; il ponte Sint Michiels e l’omonima chiesa da cui si possono scattare delle magnifiche foto sul canale che attraversa la città. Vi sembrerà veramente di camminare in un museo perché ogni angolo di Gent è un piccolo tesoro. Oltre che per la bellezza indiscutibile degli edifici storici Gent, che ormai chiamo la piccola Amsterdam del Belgio, mi è piaciuta soprattutto per la sua vivacità: una città attiva, piena di giovani che si incontrano per chiacchierare o bere una birra lungo il canale tra le sponde di Graslei e di Korenlei. La fortuna ha voluto che quel giorno proprio lungo il canale ci fosse una competizione di barche a remi e credo di aver visto Gent in uno dei suoi migliori momenti: gente radunata lungo tutto il canale a godersi la gara durante una splendida giornata di sole tra una birra e l’altra. Non c’è bisogno di dirvelo, perché ve ne accorgerete da soli ogni volta che girerete lo sguardo, ma vi innamorerete delle case e degli edifici dalle caratteristiche facciate a gradoni di cui Gent è piena: un susseguirsi infinito di mattoni rossi. Insomma, se siete indecisi tra un giro alla classica e da tutti conosciuta Bruges o Gent io vi consiglio senza alcun dubbio Gent, bella quanto Bruges ma sicuramente molto più giovanile e vivace.

DURBUY
Il terzo giorno ci siamo spostati nel cuore della Vallonia, regione belga a comunità francofona, per una visita al delizioso villaggio medievale di Durbuy considerata la città più piccola del mondo con i suoi 400 abitanti e nominata destinazione turistica europea d’eccellenza. Non sono molte le cose da fare in questo paesino se non godersi una passeggiata tra i suoi piccoli vicoli medievali pieni di negozietti artigianali di ogni genere e botteghe alimentari che vi faranno venire l’acquolina alla gola semplicemente guardandone le vetrine. Si possono comunque trovare diversi edifici storici risalenti al XVI secolo e resti di fortificazioni risalenti a epoche differenti. Non mancate di farvi una passeggiata lungo le sponde del fiume Ourthe da dove potrete ammirare il piccolo castello risalente al XI secolo le Château des Comtes d’Ursel e proprio alle sue spalle il mercato coperto Halle au Bles con il suo caratteristico edificio in legno e muratura e la maestosa parete granitica de La Falize.
Noi abbiamo raggiunto Durbuy in macchina partendo da Bruxelles: un’ora e mezza circa di viaggio. Il paesaggio collinare che incontrerete lungo il tragitto, tra continui sali e scendi e mucche al pascolo, è mozzafiato: incontrerete tutte le sfumature di verde possibili ed immaginabili.

MECHELEN
Per chi non lo sapesse il Belgio è conosciuto in tutti il mondo per i festival musicali che ogni estate vengono organizzati in tutto il paese tra cui i più conosciuti sono sicuramente il Tomorrowland ed il Rock Werchter (l’estate prossima vedrò di non farmeli scappare). Praticamente ogni fine settimana troverete un festival a cui partecipare. Per non farmi mancare nulla, mi sembra giusto, siamo andati al Maanrock Festival che si tiene ogni anno a Mechelen. Un festival organizzato benissimo, con palchi dislocati in tutto il centro della città, bar e chioschi dappertutto (vi sarà impossibile seguire il ritmo dei belga in quanto a bevute di birre: impressionante) il tutto reso ancora più suggestivo dalla bellezza di Mechelen e dalla sua stupenda cattedrale Sint-Romboutskathedraal.
Durante il Festival ho avuto la possibilità di conoscere tantissime persone che non hanno fatto altro che rendere ancora più forte la mia considerazione nei confronti dei belga: un popolo sorridente, pieno di gioia di vivere, curioso, gentile e super accogliente. I belga, ve lo assicuro, faranno di tutto per farvi sentire a casa vostra.
Per ultimo vi ricordo che il Belgio non è solo famoso per la sua birra e per i suoi waffles, ma anche per il suo inimitabile cioccolato, le sue patatine fritte cotte alla perfezione, le sue saporitissime salsicce e la sua frittura accompagnata da ogni genere di salsa. Ho assaggiato inoltre un piatto che le donne belga, non potendolo mangiare durante la gravidanza, chiedono subito dopo il parto: il filet américain, una sorta di tartare di carne cruda ma indubbiamente con una marcia in più.

 

Questa esperienza è stata vissuta e scritta da Cinzia Bernasconi .
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