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Turismo con la corda al collo

Di
Redazione
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22 Gennaio 2022

Alberghi, ristoranti e affini hanno registrato un calo occupazionale di 246mila unità (-16,1%), di cui 158mila nei servizi di ristorazione (-13%) e 88mila nel settore degli alloggi (-28,3%). Confedercontribuenti auspica l’utilizzo della proroga della cassa integrazione fino al mese di giugno e la tutela della PMI, che per quanto riguarda il turismo vuol dire imprese con meno di cinque dipendenti

di Ettore Minniti

Numeri impietosi, un disastro annunciato: solo 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in meno rispetto al 2019 e 13 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero.

Nel 2021 le presenze totali sono state 148 milioni in meno rispetto a quelle dello stesso periodo del 2019 (-33,9%), di cui 115 milioni relative ai turisti stranieri. Il settore ricettivo italiano ha chiuso il 2021 con una perdita di 9 miliardi di euro. L’Istat ha certificato che nel 2020 il fatturato del comparto ricettivo ha subito una perdita del 54,5%, pari a 14 miliardi.

A dicembre 2021 sono andati persi 42 mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura rispetto allo stesso mese del 2019 (-49%). Nonostante il blocco dei licenziamenti, nel 2020 sono spariti quasi 20 mila occupati a tempo indeterminato, segno che le persone hanno preferito lasciare il settore. (Fonte Federalberghi).

Prospettive del settore drammatiche. Tour Operator, agenzie di viaggio e il sistema ricettivo in ginocchio, anzi si trovano sopra un patibolo in attesa del colpo finale.

Dal governo dei migliori attendiamo le migliori decisioni ma è palese che il turismo, senza opportune sovvenzioni, rischia di trasformarsi in una vera carneficina un settore che dovrebbe rappresentare un pilastro portante della nostra economia”, afferma Salvatore Monte responsabile del settore turismo di Confedercontribuenti. “L’invito, più volte rivolto al governo centrale, è quello di attivare misure mirate al sostegno del nostro comparto turistico. Il Ministro dovrebbe avviare una seria fase di confronto con le regioni e pianificare la prossima stagione estiva con le opportune misure di sostegno”.

Il caro bollette ha aperto la botola del patibolo. Se, come afferma la Confedercontribuenti, non si adottano misure di contrasto, come gli ammortizzatori sociali, senza costi aggiuntivi per le imprese della filiera del turismo, accesso al credito e altre misure aggiuntive quali contributo a fondo perduto, il sistema è destinato ad andare in default, creando una grave crisi per l’occupazione, che nel settore turistico è a base stagionale.

Alberghi, ristoranti e affini, hanno registrato un calo occupazionale di 246mila unità (-16,1%), di cui 158mila nei servizi di ristorazione (-13%) e 88mila nel settore degli alloggi (-28,3%) (fonte Istat).

Confedercontribuenti auspica l’utilizzo della proroga della cassa integrazione fino al mese di giugno e la tutela della PMI che per quanto riguarda il turismo vuol dire imprese con meno di cinque dipendenti.

A tutto ciò c’è da aggiungere il rischio di sovraindebitamento per tali imprese, per un incremento dei prestiti o finanziamenti erogati da banche e fiorenti società finanziarie, per far fronte ad un impellente necessità di liquidità.
La variante Omicron sarà meno virulenta degli altri virus, ma in questo delicato settore ha provocato danni irreversibili.

Occorrono interventi di contrasto urgenti.

Foto © Ginevra Larosa, IlSalvagente, lagenziadiviaggi