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CONFEDERCONTRIBUENTI: INVIATO AL CSM ESPOSTO PER I FALLIMENTI CIS DI NOLA

FERMARE SUBITO QUALSIASI “VENDITA” DEI BENI DELLE IMPRESE FALLITE.

Roma, 6 agosto 2016 – La Confedercontribuenti, non si ferma e alza il tiro in difesa degli imprenditori vittime degli ingiusti fallimenti al CIS di Nola. L’organizzazione dei contribuenti ha inoltrato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura, organo di autogoverno delle toghe, affinché accerti eventuali irregolarità nelle procedure avvenute nelle sezioni fallimentari dei tribunali di Napoli e Nola, che in questi anni hanno emesso sentenze di fallimento nei confronti di 30 imprenditori soci del CIS, falliti pur avendo come unico debitore solo e soltanto il CIS SpA e per importi assolutamente irrisori rispetto al volume d’affari e ai parametri patrimoniali.
Va rilevato che i fallimenti sono avvenuti, malgrado la presenza di anomalie contrattuali fra i falliti e il CIS SpA; nonostante ciò quasi tutti gli imprenditori avevano dato  la disponibilità ad un piano di rientro degli arretrati.
Tutto nasce dalla sottoscrizione da parte delle imprese presenti al CIS di un sub mutuo, su cui esistono legittimi dubbi relativamente alle norme contrattuali e all’applicazione dei tassi d’ interesse, che riteniamo siano stati applicati superando il tasso soglia dell’usura di cui alla Legge 108 (cosidetta legge antiusura). I mutui furono concessi dallo stesso CIS SpA, dopo aver ottenuto dal pool di banche, con in testa Unicredit, un finanziamento di 300 milioni di euro, a garanzia del quale furono posti i capannoni degli imprenditori, mai fatti riscattare dal CdA del CIS, nonostante il regolare pagamento del leasing originario.
In tutta questa situazione, va anche approfondita la questione riguardante l’autorizzazione Bankitalia data al CIS, affinché potesse svolgere l’attività di intermediario finanziario,   consentendo di concedere i finanziamenti e applicando uno spreed maggiorato rispetto ai tassi applicati  dal pool di Banche al CIS stesso. In questi anni di fallimenti è noto dai bilanci del CIS, che gli imprenditori in molti casi pagavano le rate, ma che il CIS non le riversava agli istituti di credito. Non a caso, oggi, l’indebitamento della “creatura” di Mister Punzo ha raggiunto livelli di indebitamento che mettono a rischio la sopravvivenza stessa del più grande Centro Commerciale d’Europa, con l’aggravante che mentre i soci, operatori del CIS Spa fallivano, il CdA autorizzava prestiti milionari a Interporto Napoli società del gruppo Punzo, senza ottenere alcuna restituzione delle somme prestate.
“Su tali gravissime questioni chiediamo che si faccia piena luce, dato che seppur da due anni è partita una indagine penale della Magistratura nolana ad oggi nessun riscontro si ha dell’esito delle indagini” – dichiara il Presidente di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.
In questi giorni intanto, i curatori fallimentari, stanno comunicando agli imprenditori falliti, che partiranno le aste per la vendita degli immobili delle aziende e in molti casi dei beni personali degli imprenditori. Intanto, il bilancio del CIS SpA continua a non essere approvato, in attesa che il tribunale di Nola si pronunci per l’approvazione di un piano di ristrutturazione del debito di oltre 300 milioni di euro nei confronti del sistema bancario, che verrebbe garantito proprio dai capannoni sottratti illegittimamente alle imprese fallite o da far fallire.
 “Per questo, chiediamo ai Presidenti delle sezioni fallimentari di Nola e Napoli la sospensione di qualsiasi asta, in attesa che si faccia luce e chiarezza, anche eventualmente dal punto di vista penale, su una storia piena di aspetti poco chiari e trasparenti”– conclude Finocchiaro.

DAL CIS DI NOLA DIAMO VOCE ALL’IMPRENDITORIA ITALIANA

Roma, 11 giugno 2016 – Il CIS di Nola fu inaugurato nel 1986, dal presidente del consiglio dei ministri pro tempore, Bettino Craxi.    Il CIS è il maggiore Sistema di distribuzione commerciale d’Europa, una vera Città degli Affari estesa su  1 milione di metri quadri di superficie nata per il commercio e specializzata nella distribuzione. Un polo integrato per rispondere alla domanda della clientela italiana ed internazionale trovando molto assortimento di prodotti unico al mondo:  300 aziende distribuite su 8 grandi isole commerciali, con un totale di oltre 4000 addetti.

Il CIS  punto di riferimento per tutti gli operatori internazionali del commercio ma oggi  100 soci risultano insolventi e una trentina sottoposti a procedura fallimentare.

A seguito di questi numerosi, presunti ingiusti fallimenti delle imprese del CIS di Nola, CONFEDERCONTRIBUENTI vuole dare voce a tutta L’IMPRENDITORIA ITALIANA continuamente vessata da fisco, usura bancaria e criminale.

Il motore vitale dell’economia non può morire!

“Appuntamento alla manifestazione Nazionale di Confedercontribuenti a Napoli il 21 giugno 2016 alle ore 11 presso Holiday Inn – Centro Direzionale.  Per fare chiarezza su  uno scandalo che ha colpito decine di imprenditori da parte di presunti potenti affaristi alleati con il sistema bancario e dire basta alla  distruzione della piccola e media impresa italiana che subisce ogni giorno vessazioni”–  l’invito di Carmelo Finocchiaro presidente nazionale e Enzo Pisano Coordinatore Campania  CONFEDERCONTRIBUENTI.

ENZO PISANO NOMINATO COORDINATORE CONFEDERCONTRIBUENTI CAMPANIA

Roma, 3 giugno 2016 – La famiglia della Confedercontribuenti si arricchisce con l’ingresso nell’organizzazione di Enzo Pisano.

Enzo, nato a Napoli il 20/1/1955 e diplomato in ragioneria, dal 1975 ha cominciato a lavorare nell’azienda di famiglia a piazza Mercato, nell’abbigliamento all’ingrosso.Nel 1986 ha continuato l’attivitá al CIS di Nola, insieme ai fratelli, con i quali ha aperto anche dei punti vendita al dettaglio.

“Le note vicende del CIS di Nola mi hanno spinto a chiedere il supporto di una organizzazione valida di tutela. Ho trovato in Confedercontribuenti quella giusta! Ha preso subito in carico la faccenda coinvolgendomi in prima persona e ne sono orgoglioso e felice. In poco tempo dal contatto web ho incontrato l’umanità e professionalità dell’ufficio di Presidenza”– dichiara Enzo Pisano.

“Con molto piacere accogliamo Enzo nella nostra organizzazione del quale subito mi ha colpito la sua serietà e il suo modo di agire” – dichiara Carmelo Finocchiaro Presidente nazionale di Confedercontribuenti.

Pisano sarà il punto di riferimento dei contribuenti della Campania; primo appuntamento assieme alla presidenza nazionale di Confedercontribuenti il prossimo 21 giugno a Nola per cercare di mettere luce sui presunti ingiusti fallimenti del CIS e per dare voce all’imprenditoria italiana vessata.

FALLIMENTI A RAFFICA AL CIS DI NOLA, CONFEDERCONTRIBUENTI CHIEDE INDAGINE DELLA DIA. MANIFESTAZIONE A NOLA IL 18 GIUGNO PER DENUNCIARE LE VESSAZIONI CHE SUBISCE L’IMPRENDITORIA ITALIANA.

Roma, 14 maggio 2016 – Il CIS di Nola fu inaugurato nel 1986, dal presidente del consiglio dei ministri pro tempore, Bettino Craxi.
Rappresentava il centro commerciale all’ingrosso di moderna concezione più grande d’Europa.

Per la costruzione del Centro, ogni socio ha partecipato, con quote proporzionali ai metri quadrati di capannone per l’esercizio dell’attività del commercio all’ingrosso.
Così è stato per tutti i primi 200 soci sino a quando non sono arrivati i contributi previsti dalla Legge 41; dopo tutte le pattuizioni previste nel preliminare di acquisto furono fatte con  un contratto di leasing della durata di 16 anni con scadenza al 31 ottobre 2002.
Il contratto di leasing per ogni singolo socio, trasferiva al CIS la gestione unitaria e complessiva del contributo statale e del finanziamento agevolato dimostrando massima solidità del consorzio e soprattutto massima fiducia del presidente Giovanni Punzo, abile imprenditore con presunti buoni rapporti con la camorra.

Alla scadenza, secondo logica, ci sarebbe stato il riscatto dei capannoni ma ciò non è avvenuto per mancanza di volontà del presidente Punzo che qualche anno avrebbe chiesto un grosso mutuo da circa 300 milioni alla Unicredit, diventato un sub-mutuo che avrebbero dovuto saldare i soci CIS, i quali all’epoca avrebbero sottoscritto una girata in bianco richiesta da  Punzo, mentre gli istituti di credito, al tempo stesso, accendevano un’ipoteca sui capannoni.

Oggi 100 soci risultano insolenti e una trentina sottoposti a procedura fallimentare.

“Come è stato possibile, nonostante il passato di Punzo “vicino” alla camorra, che Unicredit gli abbia affidato centinaia di milioni di euro?” – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

Il sub mutuo che Punzo avrebbe obbligato a sottoscrivere ai soci risulterebbe nullo per violazione del patto commissorio oltre al fatto che prevedrebbe vantaggi usurari tipo “mi prendo il capannone se non paghi!”.

Bisogna fare chiarezza! – continua Finocchiaro.

La Banca d’Italia organizzò a luglio 2014 una iniziativa per instaurare, in maniera sempre più diretta, un dialogo con le imprese del territorio, individuando il Distretto CIS-Interporto-Vulcano Buono, che con 1.000 aziende – 9.000 addetti – 15 milioni di visitatori ed un indotto di oltre 40.000 unità,  definendola la  sede ideale per affrontare i temi relativi all’attuale congiuntura economica regionale.

 “Così non è stato! Ad oggi abbiamo 100 imprese insolventi e 30 dichiarate  fallite.  Noi di Confedercontribuenti vogliamo che l’economia riparta: Ci ritroveremo tutti alla nostra manifestazione Nazionale a Nola (NA) il prossimo 18 giugno per riaccendere il faro su uno scandalo che ha colpito decine di imprenditori da parte di potenti affaristi alleati con il sistema bancario e dire basta alla  distruzione della piccola e media impresa italiana che subisce ogni giorno vessazioni. Nella stessa giornata presenteremo alla Direzione Investigativa Antimafia la richiesta di apertura indagini sulla tutta la vicenda”. conclude Finocchiaro.