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Superbonus: Confedercontribuenti, proroga cosi come prevista dal Governo crea altro caos. Danneggerà imprese e cittadini

Di
Redazione
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30 Dicembre 2023

Finocchiaro, Pronti a fare ricorso. Intervento del governo penalizza il ceto medio e non salva le imprese strozzate nel mercato dei crediti
Roma, 29 Dicembre 2023 – L’accordo sulla proroga del Superbonus non tutela né i cittadini , né le imprese, ma crea solo caos e confusione. Confedercontribuenti boccia senza appello l’intervento sul bonus del 110% che – come stabilito in Consiglio dei Ministri – confluirà nei prossimi giorni in un provvedimento ad hoc.

“Chi beneficerà veramente della proroga? – chiede Carmelo Finocchiaro, presidente Confedercontribuenti. – Ne potranno usufruire solamente i singoli cittadini, e dunque chi possiede una villa unifamiliare? Oppure la proroga varrà anche per i condomini? O forse ci saranno alcuni condomini che otterranno la proroga, e altri che invece che dovranno trovare un modo per portare a termine i lavori con il bonus del 70%? Tutta questa vicenda sembra una commedia napoletana degna dell’asse Garbatella-Padania. E – prosegue Finocchiaro – dimostra ancora una volta l’incapacità del governo e della sua maggioranza di trovare una soluzione credibile e seria”.

La Confederazione attende con ansia il provvedimento definitivo per valutare ogni possibile contromisura, compresa un’azione giudiziaria. “Quello che possiamo dire fin da subito – prosegue il presidente della Confedercontribuenti, – è che la proroga crea una forte disparità: colpisce essenzialmente il ceto medio contro cui il governo si sta accanendo con ferocia. La revisione delle aliquote Irpef va nella stessa direzione”.

Confedercontribuenti promette di studiare delle iniziative anche in favore delle imprese. “Con questo intervento sul Superbonus – commenta ancora Finoccharo – il governo ne aggrava deliberatamente lo stato di sofferenza. Non bisogna dimenticare che le istituzioni finanziarie credito che sbloccano i crediti di imposta applicano delle commissioni usurarie. Alcune arrivano a chiedere un compenso del 50%, e c’è solo una parola per definire un simile comportamento: mafia – conclude il presidente di Confedercontribuenti. – Ma su questo fronte dal governo tutti zitti”.