Di Giulio Pappa
Da stamattina ha preso avvio nell’Aula della Camera la discussione generale per l’approvazione della legge di bilancio 2021. Secondo la Costituzione, il documento contabile di tipo preventivo che contiene il bilancio dello Stato deve essere approvato dalle due camere entro la fine di ogni anno. Tempi stretti, quindi, per Camera e Senato; quest’ultimo senza avere la possibilità di proporre modifiche al testo stabilito nell’Aula di Montecitorio, si auspica, prima di Natale.
Tra gli emendamenti più dibattuti figurano quelli sull’eco bonus e sul sisma bonus, i quali prevedono delle agevolazioni fino al 110% delle spese sostenute per interventi che riguardano il miglioramento, anche in modo parziale, delle prestazioni di risparmio energetico e antisismiche dell’edificio.
Già giovedì scorso, le dichiarazioni del Ministro dell’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri, sulla possibilità di prorogare i due importanti bonus fino al 2022 hanno provocato malumori nella maggioranza, con la risposta del Movimento 5 Stelle che sostiene invece una proroga fino al 2023.
L’emendamento al Disegno di legge approvato ieri, che inserisce un nuovo articolo 12-bis, regola il regime di incentivi per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici. La proroga delle detrazioni al 110% (eco bonus e sisma bonus) sui lavori effettuati dal 1° luglio 2020 è stata, quindi, posticipata al 30 giugno 2022. Per gli istituti autonomi case popolari (IACP), invece, la scadenza slitta al 31 dicembre 2022. Non solo, un ulteriore semestre di proroga è previsto se a ridosso della scadenza gli interventi siano eseguiti per almeno il 60%.
Da evidenziare, tuttavia, come il comparto dell’edilizia chiede una proroga congrua, almeno fino al 2023, di “sisma bonus” ed “eco bonus”, vedendo in questi strumenti l’ultima possibilità di fare lavorare le proprie imprese e l’indotto.
Delle esigenze dell’edilizia, comparto da sempre trainante dell’economia italiana, si è fatta carico Confedercontribuenti, il cui presidente, Carmelo Finocchiaro, ha definito, senza mezzi termini, inaccettabile che la legge di bilancio preveda una proroga soltanto fino a giugno 2022 e chiede che la norma venga modificata in Parlamento con la necessaria estensione fino al 2023 delle agevolazioni eco bonus e eco sisma, considerata anche la lungaggine dei tempi della burocrazia con cui devono avere a che fare famiglie e imprese per poter usufruire dei bonus.