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Quando si confonde il sovranismo con i bisogni della gente. Riprendiamoci l’Italia

Di
Redazione
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19 Agosto 2018

Di Carmelo Finocchiaro

Non ho dubbi che i dotti della sinistra intellettuale che da da anni ha rotto qualsiasi rapporto con il  popolo italiano, non facendosi interprete in veritá, in nome del pareggio di bilancio, degli interessi nazionali, esigendo, in nome delle istituzioni, il cosiddetto senso istituzionale che parlava con il rigore della ragione e mai con la ricchezza del cuore. Un senso che ha distrutto il rapporto con il popolo. Meglio soddisfare l’austera Bruxelles che lenire le pene quotidiane delle famiglie italiane e delle imprese che fallivano. Queste le ciniche scelte di chi ci ha Governato. Magari giustificando guai peggiori e senza valutare che il sistema economico crollava, mentre il fisco “usuraio” faceva fallire migliaia di imprese e metteva alla fame milioni di famiglie. Un Paese che ha visto passare le peggiori leggi fiscali e filobancarie. Oggi la gente ha votato le forze che promettono il sovranismo, il via agli immigrati, il tanto agognato riscatto. Sono convinto che il cuore degli italiani non è il sovranismo e la xenofobia, perché non appartengono alla nostra cultura e alla nostra grande civiltà.

Emerge fra la gente solo l’esigenza di essere popolo e di difendere il nostro orgoglio.
Siamo stati mortificati da anni di tecnocrazia comunitaria, europea insensibile e filo tedesca. Senza una seria politica internazionale. (Anche se oggi l’unica affidabile è proprio la tedesca Merkel). Un’Europa vergognosamente assente ieri a Genova. Perché allora dovrei sentirmi ancora Europeo? Invece mi sento ancora piú fortemente italiano. Ritornando all’argomento, dico che il sovranismo termine certamente disprezzabile e non giustificabile se riconducibile al razzismo, per gli italiani è solo e soltanto “riscatto” dalle umiliazioni avute da un sistema dove fare quadrare i bilanci imposti dall’unione europea era piú importante che risolvere le sofferenze del proprio popolo. Per i Governi precedenti coincideva con il prendersi le medagliette dai poteri forti europei, che hanno giocato sullo spread del debito nazionale, per ricattarci, insieme ai mercati finanziari dominati dalle lobby. Ora è il tempo del rinnovamento, chi non si renderà conto che il nostro popolo vuole che il suo Paese e la sua gente siano trattati con dignitá, non avrà nessuna speranza di mostrarsi come il reale cambiamento che l’Italia chiede a gran voce.

Mai giustificare razzismo e xenofobia, ma permettere ad un popolo di riprendersi orgoglio, amor proprio, dignitá e senso di appartenenza è un diritto che la politica oggi come domani deve dare al popolo italiano, cambiando tutto ciò che fino ad oggi è stato ostacolo ed errore.

Fonte: Editoriali di Quotidiano dei Contribuenti
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