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QATAR OLTRE I CAMPIONATI DI CALCIO VINTI DALL’ARGENTINA

Di
Redazione
|
30 Gennaio 2023

 

Di Ettore Minniti

 

 

La cronaca sportiva riporta una finale dei campionati mondiali di calcio scoppiettante, bellissima e che rimarrà negli annali di questa competizione. Pioggia di gol, emozioni, nel segno di Lionel Messi. L’Argentina sale sul tutto del mondo 36 anni dopo il trionfo di Maradona al termine di 120 minuti intensissimi più calci di rigore nella finalissima dello stadio Iconico Lusail di Doha contro la Francia.

Uno scontro tra due nazionali di calcio fortissime e tra due numeri dieci: Messi e ‘Mbappé.

Spettacolo allo stato puro!

Ma in Qatar oltre la competizione calcistica si è giocato altro.

Il presidente della Fifa Gianni Infantino sulle critiche ai Mondiali in Qatar: “Mi sento gay, disabile, lavoratore migrante. Dall’Europa tanta ipocrisia”. Aveva chiesto alle federazioni impegnate nel torneo di parlare solo di calcio, e non di diritti umani, civili e ambientali. Ipocrisia allo stato puro, come se il calcio fosse avulso dal contesto sociale. Infantino ha cercato di avvolgere in una bolla protettiva il già ricco (anche troppo) calcio, fatto, a volte, solo di interessi economici.

I suoi elogi a go’ go’ sono sospetti, definendo la competizione “l’edizione migliore di sempre”. Per il numero uno della Fifa questo Mondiale ha infatti “mostrato una forza di coesione enorme”, tanto da far “diventare il calcio veramente globale, con la prima squadra africana in semifinale, la prima donna arbitro, oltre tre milioni di spettatori allo stadio, 5 miliardi davanti alla tv. L’atmosfera è stata gioiosa. Un successo incredibile”.

Infantino si è poi detto convinto che l’eredità non-calcistica di questi Mondiali dovrebbe essere trovata in “una migliore conoscenza del mondo arabo. Il mondo intero ha, infatti, scoperto il mondo arabo che non conosceva o, al contrario, conosceva ma solo per quello che veniva loro presentato. I qatarini hanno aperto le loro porte a tutti e chi è stato qui tornerà al suo Paese e lo potrà raccontare: questa è l’importante eredità non calcistica che questo Mondiale lascerà”.

Sarà pure il mondo del Qatar come descritto da Infantino, ma non si può mettere sotto il tappeto la polvere o la sporcizia.

Non è assolutamente vero che è stata ‘l’edizione migliore di sempre’, ma al contrario sarà ricordata dalla storia come l’edizione più discussa e controversa mai disputata, visto le problematiche relative alla negazione dei diritti umani all’interno del Paese arabo.

Secondo le informazioni diffuse da Amnesty International e Human Rights Watch, le quali parlano di discriminazioni nei confronti delle donne, delle persone LGBTQIA+ e dei lavoratori migranti. In particolare, la donna in Qatar è sottoposta a un regime sistemico e maschilista che ne preclude l’autonomia personale e lavorativa, ma non solo. La donna, in un sistema strutturale, è tutelata (come proprietà privata) dal mondo maschile; quasi tutte le scelte di vita devono essere approvate dalla figura maschile della famiglia (marito, padre, nonno, fratello, zio).

Infantino e la Fifa se ne facciano una ragione se anche il Parlamento Europeo, in una risoluzione, ha deplorato la mancanza di tutele per i tanti lavoratori migranti morti costruendo gli stadi, chiesto un indennizzo per le famiglie a Uefa e Qatar. Mettendo in evidenza corruzione e concussione nell’assegnazione della sede ospite.

In un altro importante punto sottolineato a Strasburgo, attraverso nella risoluzione adottata per acclamazione, gli eurodeputati descrivono la corruzione all’interno della Fifa come “dilagante, sistemica e profondamente radicata” e deplorano la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato la scelta del Qatar come Paese ospitante. Questione parimenti importante, il Parlamento Ue chiede una rigorosa applicazione dei diritti umani e dei criteri di sostenibilità per lo Stato in cui si svolge la competizione.

Il Parlamento europeo esorta anche i Paesi membri dell’Ue, in particolare Germania, Francia, Italia e Spagna, a esercitare pressioni su Uefa e Fifa affinché si impegnino a realizzare riforme come l’introduzione di procedure democratiche e trasparenti per l’assegnazione del campionato mondiale di calcio. Il Qatar, si legge nel testo della risoluzione, ha vinto la procedura di gara della Coppa del mondo Fifa 2022 in un contesto di accuse credibili di corruzione e concussione.

Peccato che il Parlamento europeo ha visto bene la pagliuzza negli occhi della Fifa e non la trave conficcata nei propri occhi. 60 eurodeputati finiscono coinvolti nella storia delle mazzette. Rischiano indagini e perquisizioni. Appartengono alle famiglie politiche dei Socialisti e Democratici, del Partito Popolare e di altri raggruppamenti di sinistra. L’inchiesta della Polizia belga, svolta in sinergia con i servizi segreti di altri cinque paesi europei, conduce anche al coinvolgimento del Marocco.

Un tentativo maldestro, attraverso la corruzione di politici e funzionari europei con l’obiettivo di condizionare la strategia di Bruxelles e Strasburgo.

La competizione sportiva calcistica è terminata, ma porta dietro di sé tanto fango.