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Perché gli italiani odiano il PD

Di
Redazione
|
8 Agosto 2018

di Carmelo Finocchiaro

In questi mesi e le elezioni lo hanno sancito, gli italiani non solo non hanno votato il Pd, ma in numero crescente hanno provato un vero e proprio odio nel Partito che ha governato l’Italia.

Credo perché abbia rappresentato, il Partito dei soli interessi dei poteri forti e delle banche in particolare.

Una forza politica che non è stata sensibile alle difficoltà della gente che non può affrontare la vita di tutti i giorni, che è stata funzionale solo ai poteri bancari, ai grandi interessi economici della finanza, che ha avallato un sistema fiscale strozza imprese ed un sistema della riscossione, che in tantissimi hanno ben definito usura di stato.

Un Partito che:

  • in nome del pareggio di bilancio, non ha mai opposto le esigenze dettate dalla crisi di milioni di italiani
  • ha rappresentato solo le richieste della tecnocrazia comunitaria, non sapendo fare una scelta strategica neanche sul piano delle alleanze internazionali.

Come per moda poi è stato trovato il Macron di turno, di quella Francia che si sta appropriando delle nostre principali imprese strategiche e del made in Italy.

Ma accanto a tutto ciò ha prevalso anche la “trasformazione genetica” dei gruppi dirigenti che sono diventate bande armate alla conquista di pezzi del potere riciclato nei territori, con una ricaduta identitaria di non poco conto. In realtà è stata fatale per la futura stessa sopravvivenza del Partito stesso.

Qui Renzi e il renzismo hanno responsabilità incredibili, specie se diventati establishment. Andavano a raccontare in giro, che volevano senza se e senza ma, rottamare gli “altri”. Insomma catastrofe dopo catastrofe, la defunta sinistra oggi é minoranza del Paese, incapace di interpretare gli interessi nazionali, punto centrale del bene comune. Anche verso l’accoglienza e sul drammatico fenomeno migratorio, mentre l’Italia continua a soffrire ed a subire preoccupanti norme sul lavoro, i signori del Pd continuano a rivendicare meriti che la gente considera demeriti, a cominciare dalla politica che ha dato al sistema bancario la possibilità di distruggere migliaia di imprese  e famiglie, continuando a varare una cosidetta rottamazione dei ruoli Equitalia solo utile ai piccoli contribuenti ed a poche imprese.

Insomma questo PD è stato un disastro, lontano dalla gente e ha meritato la ripulsa degli italiani. Non bastano importanti leggi come il dopo di noi o sulle unioni civili.

Serviva molto altro.

Serviva ascoltare la gente e non ritenersi degli illuminati, che non ascoltano le grida disperate di un popolo, perché la verità era insita nella loro saccenza. Non bastava dire “Abbiamo migliorato il PIL” se poi questo PIL non era percepito come soluzione reale e vera per le imprese e le famiglie.

Adesso però occorre una forza che riequilibri le regole della democrazia, che ripristini i valori italiani, una società delle pari opportunità, l’amore per la patria.

Fonte: Editoriali di Quotidiano dei Contribuenti
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