“Sondaggi, algoritmi e proiezioni ci danno tra le 41 e le 50 medaglie. Poi ci sono i dettagli e la differenza tra essere o non essere all’Olimpiade è la stessa di vincere o no una medaglia. Prendiamo il basket 3×3, il tiro a segno, l’arco o a lotta solo per fare qualche esempio: qualifichiamoci e ci giocheremo il podio”: lo ha spiegato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in un’intervista al Corriere dello Sport a 100 giorni dai Giochi di Parigi. Sui portabandiera Malagò fa capire che potrebbero essere un uomo e una donna: “Farò le mie proposte. Una cosa mi sento di dirla: il Cio raccomanda la parità di genere, il presidente del Coni è membro del Cio e i prossimi Giochi saranno in Italia. Sarebbe fuori luogo non tenerne conto. Detto questo, abbiamo diverse soluzioni”. Intanto la parità di genere è garantita nella rappresentativa azzurra: “Siamo 110 a 109 in questo momento. Al di là dei numeri, che possono essere condizionati da una squadra in più o in meno che si qualifica all’ultimo momento, conta il messaggio che diamo al Paese”. Malagò ha anche sottolineato la “contraddizione enorme” tra gli ottimi risultati dell’atletica leggera e in generale dello sport azzurro e “le strutture peggiori del mondo”. Non lo dico io ma gli stessi organismi che rappresentano lo sport a livello governativo. Quanto può durare?”, si è chiesto.