Alle porte del 25 Novembre giornata dedicata alla lotta contro la violenza su le Donne, l’ipotesi di ridurre da parte del governo i fondi per la prevenzione dei reati contro la donna è gravissima.
A denunciarlo Lucia Cutrona di Confedercontribuenti, che aggiunge, che al 25 Ottobre 2023 i femminicidi in Italia, nel corso dell’anno sono arrivati a circa un centinaio, inoltre quelle che hanno subìto violenza fisica sono 1 milione 517 mila (il 7%), le vittime della violenza sessuale sono 1 milione e 369 mila (il 6,4%); le donne che hanno subìto stupri o tentati stupri sono 246 mila, (1,2%), di cui 136 mila stupri (0,6%) e circa 163 mila tentati stupri (0,8%), come riferiscono fonti Istat. Ecco perche’ noi di Confedercontribuenti diciamo assolutamente no al taglio previsto su il 70% dei fondi che dovrebbero essere distribuiti alla Prevenzione per incidere su un fenomeno di natura culturale che attraversa l’intera società. Piuttosto che sottrarre fondi, bisognerebbe pensare ad un aumento degli stessi, in aggiunta servono maggiori risorse per il “reddito di liberta’ che consente alle donne di allontanarsi e rendersi autonome dai partner aguzzini e sono necessari maggiori investimenti sulla formazione, prepariamoci a riconoscere la violenza e prevenirla ancora prima che accada.
Il rafforzamento dei centri antiviolenza e l’istituzione nelle scuole di corsi antiviolenza, accompagnati da supporti alle giovane donne bisognose di sostegni psicologici. L’appello che facciamo è un invito ad una azione collettiva in ogni luogo per farci sentire da un governo che ostenta a comprendere che la violenza sulle donne rimane ancora una sfida prioritaria. Non serve indignarsi per ogni femminicidio che avviene, ma prevenire, con l’educazione antiviolenza e l’assistenza quotidiana alle donne vittime anche dei drammtici sorprusi familiari. Altrimenti le celebrazioni diventano fine a se stesse.