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L’indispensabile cambio di passo. Così si onorano i morti di Genova

Di
Redazione
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18 Agosto 2018

Di Carmelo Finocchiaro – Presidente Nazionale Confedercontribuenti

Cambiare passo, ammodernare il Paese, dire con forza stop a coloro che in questi anni si sono posti con movimenti e alleanze elettorali come gli uomini del No a qualsiasi innovazione infrastrutturale del nostro Paese. Fare della terribile vicenda di Genova, un momento di ripartenza verso investimenti che non possono essere piú derogati eeche occorrono necessariamente per innovare e rinnovare il nostro Paese. Questo è il modo migliore per onorare i 42 e forse piú morti nella strage del Ponte.

In questi giorni assistere, anche da parte degli uomini di Governo, alla gara degli slogan, invece che ricercare attraverso tecnici di primo piano, la ricerca della verità, pone obiettivamente un problema sulla serietà della classe dirigente nazionale, passata e futura, nonché attuale.

La richiesta di nazionalizzare tutto ci appare assolutamente impraticabile, dal momento che lo Stato centrale non ha le risorse per un piano miliardario, di adeguamento e di innovazione delle infrastrutture nazionali. Allora serve rilanciare con forza l’autorevolezza delle istituzioni, la certezza dei controlli, la semplificazione delle leggi, la certezza dello Stato di diritto.

Serve il controllo centralizzato.

Serve forse rivedere quel titolo V° della Costituzione, che in nome del federalismo, ha decentrato ai mille poteri la gestione del territorio.

Ma con chiarezza serve coinvolgere i privati nel piano di rilancio infrastrutturale e delle manutenzioni delle opere esistenti, prevedendo un forte piano di incentivazioni fiscali per quelle imprese che si candidano a gestire opere pubbliche, imponendo criteri rigorosi di controllo e affidabilità. Questo occorre al nostro Paese: attrarre chi vuole investire nelle politiche, nel risanamento idrogeologico, nella sicurezza antisismica, nell’innovazione stradale e soprattutto nella riqualificazione urbana delle città. Per fare questo, non basta dire rendiamo nazionalizzate le concessioni. Serve rendere credibili le verifiche e pretendere che i piani previsti di investimento siano effettivamente fatti.

Questo è necessario oggi piú che mai.

E su questo ci batteremo noi di Confedercontribuenti, indubbiamente per onorare con i fatti i nostri morti di Genova.

Per il resto la parola passi a chi deve giudicare e condannare, che in Italia la nostra Costituzione delega soltanto alla Magistratura