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La grande assemblea promossa da Confedercontribuenti: “se muoiono le PMI muore l’Italia”

Di
Redazione
|
24 Marzo 2021

di redazione

In un’assemblea online non c’è il backstage, quel lavorio dietro le quinte che spesso, più che dentro le sale, dà il polso di un ambiente, descrive lo stato d’animo dei partecipanti.

Eppure ieri sera anche attraverso il video si avvertiva la tensione, la delusione, la rabbia delle decine e decine di persone collegate, imprenditori, partite Iva, esponenti di associazioni rappresentative, dalle partite Iva alle guide turistiche.

L’occasione è “l’Assemblea generale di lotta contro il decreto-truffa del governo Draghi”, promossa da Confedercontribuenti sulla piattaforma Zoom.

Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, accende la miccia: “ Alle imprese e alle partite IVA si dà l’elemosina, ma se muoiono le piccole e medie imprese muore l’Italia”. “Emerge la trama del vero legislatore di questo Paese: l’Agenzia delle entrate”. “Confindustria è nemica delle piccole imprese, come determinate forze politiche di maggioranza, mentre le altre sono solo parolaie o pallide comparse”. “Si tengono artificiosamente in vita crediti prescritti per sostenere la bugia di un bilancio dello Stato che vuol mostrare all’Unione europea di avere un attivo che non esiste”. “Il fisco proclama a parole la ‘compliance’ ma i fatti vanno in tutt’altra direzione: tutti gli accertamenti sono concentrati sulla piccola impresa e sui professionisti”.

E così via, il dibattito si infiamma nel denunciare la solitudine delle donne e degli uomini che con le loro attività costituiscono il tessuto connettivo dell’economia italiana e che si ritrovano, dopo anni di crisi e con il colpo di grazia delle restrizioni per la pandemia di Covid 19, con l’acqua alla gola.

L’iniziativa di Confedercontribuenti ha coinvolto numerose associazioni di imprese e partite Iva. Come ha chiarito il presidente Finocchiaro, l’obiettivo non è quello di intraprendere una battaglia corporativa, ma di “coinvolgere tutto il Paese” per chiedere non una finta pace fiscale ma “un nuovo patto tra lo Stato e i suoi cittadini”.

L’Assemblea di ieri è stata un primo passo verso la creazione di un fronte largo di protesta e di proposta per far sentire forte e chiara al governo la voce dei contribuenti e delle categorie produttive, deluse dal decreto Sostegni, che giudicano una vera e propria presa in giro, sia per quanto riguarda l’entità e le modalità dei “ristori”, sia per il condono-beffa delle cartelle esattoriali dal 200 al 2010.

Dalla prossima estate, anche superando la fase più drammatica della pandemia, il destino delle piccole, micro e medie imprese sarà un angoscioso punto interrogativo. Fra l’altro – come è stato sottolineato nel corso dell’Assemblea – in base alla nuova normativa emanata dall’Agenzia bancaria europea non sarà più possibile usufruire di nuove moratorie per i debiti con le banche. Nel frattempo sono nate in Italia 310 società di NPL per sgravare le banche dal peso dei crediti deteriorati e vessare, anche con pressioni malavitose, i debitori che, senza colpa, non hanno potuto far fronte alle scadenze. L’usura e la criminalità è pronta a ghermire a prezzi irrisori il frutto del lavoro, del sacricio, del rischio di intere generazioni.

Un altro fronte di battaglia annunciato da Confedercontribuenti riguarda lo scandalo delle Commissioni tributarie che non sono formate da giudici togati ma da “esperti” nominati dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

Le associazioni, tutte insieme, chiederanno di incontrare il governo, Confedercontribuenti ha già fatto partire richieste d’incontro con i ministri dello Sviluppo economico, del Sud e con la viceministra dell’Econoimia Castelli.

Ma il respiro dell’iniziativa è molto più vasto: “l’idea di un Paese diverso – ha concluso Carmelo Finocchiaro – non può passare attraverso i ‘contabili’ che affollano il governo Draghi. Il riformismo è quello che salva le imprese. Riprendiamoci la capacità di essere protagonisti, di rappresentare uniti i contribuenti italiani, gli imprenditori, gli artigiani, le partite Iva per farne una vera forza di cambiamento”.