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Industria: Mediobanca, nel 2023 margini record, ebit top 2008

Di
Lucia Cutrona
|
26 Settembre 2024

Il fatturato delle 1900 imprese ha segnato nel 2023 una flessione annua nominale del 6,8%. Il risultato dipende in ampia misura dalla proprietà pubblica (-20,4%), che opera in prevalenza nelle produzioni energetiche (-29,8%) e petrolifere (-26,4%). Le aziende a proprietà privata, meno presenti in questi settori, hanno ripiegato del 2,5%. La manifattura ha invece realizzato una variazione marginalmente positiva (+0,8% sul 2022), grazie alle performance dei gruppi maggiori (+4,5%) e di quelli sotto il controllo straniero (+0,7%) che hanno bilanciato l’andamento negativo del IV capitalismo (imprese medie e medio-grandi a controllo italiano: -1,7%). Segno positivo nel 2023 anche per il giro d’affari del made in Italy (+1,6%). L’andamento timidamente favorevole della manifattura nel 2023 è da ascrivere alle esportazioni (+2,2%) che hanno sopperito alla debole dinamica del mercato interno (-0,5%). Tenuto conto dell’evoluzione dei prezzi alla produzione, la manifattura ha segnato nel 2023 un arretramento in termini reali dello 0,9%. All’interno della manifattura i settori energivori hanno sofferto le flessioni più accentuate anche in termini reali a causa della relativa debolezza della domanda: il metallurgico (-15,9% nominale; -2,8% reale), il chimico (-14,2% e -13%), il cartario (-13,5% e -12,3%), i prodotti per l’edilizia (-2,1% e -9,4%) e, per la sola componente reale, anche il vetrario (+12,2% e -3,1%). Il settore del legno e mobili ha esaurito la spinta legata alla pandemia e agli incentivi fiscali           (-8,1% e -11,1%). La pelletteria (-5,7% e -11,9%) e il tessile (-3,9% e -7%) confermano le note difficoltà della filiera della moda, ma anche l’editoria resta interessata da una prolungata difficoltà (-4,4% le vendite nominali e -10,9% quelle reali). Tra le specialità in terreno positivo si segnalano: l’impiantistico (+24,1% e +18%) e la costruzione dei mezzi di trasporto (+11%; +6,9%) – sostenute dai comparti automotive, aeromobili e cantieristica nautica – oltre che l’elettronica (+8,8%; +4,4%) e la meccanica (+5,7%; +0,9%). (AGI)