DIVENTA SOCIO

Il pil tedesco scende ancora, la Germania in recessione

Di
Redazione
|
28 Maggio 2023

Un inverno segnato dalla “debolezza” economica, e la Germania scivola, a sorpresa, in recessione tecnica. E c’è chi teme che il trend negativo possa consolidarsi anche la prossima estate.

 Il Pil è calato dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno, rivelano i dati dell’Istat tedesca, e questo dopo la contrazione dello 0,5% registrata alla fine del 2022. Il governo di Olaf Scholz ha incassato la notizia, senza enfatizzare più di tanto: “le prospettive dell’economia sono molto buone”, ha assicurato il cancelliere, a margine di un incontro con il presidente greco, “stiamo superando le sfide che abbiamo davanti”.

Dal ministero dell’Economia garantiscono inoltre che la ripresa ci sarà già entro l’anno, e il titolare, Robert Habeck, si è mostrato più preoccupato degli effetti nel medio periodo di problemi strutturali come il calo demografico – con la drammatica mancanza di forza lavoro – che delle difficoltà del momento, dovute all’inflazione e alla crisi energetica. Anche a Bruxelles si minimizza sul raffreddore tedesco.

“Se la Germania non cresce non è una buona notizia per l’Europa – ha commentato il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni -. Sappiamo che l’economia si riprenderà nei prossimi mesi e quindi non darei troppa importanza alle recessioni tecniche”. A far calare ancora una volta il Pil della locomotiva d’Europa sono state l’inflazione, comunque in calo ad aprile con un tasso del 7,2%, e l’aumento dei costi dell’energia, che grava sulle imprese. Del resto l’indice Ifo che misura la fiducia dei top manager è tornato a calare a maggio, dopo sei mesi di risalita.

“L’economia tedesca ha attraversato una fase di debolezza quest’inverno. Ma nel corso dell’anno ci aspettiamo un notevole miglioramento”, è stata la risposta all’ANSA del ministero dell’Economia. “Queste aspettative sono confermate dai dati attuali del Pil, che mostrano performance decisamente solide dell’industria, dell’edilizia, e dei servizi nel primo trimestre, mentre gli investimenti aumentano in modo sensibile.

Anche gli indicatori sul clima complessivo (Gfdk, Pmi e Dihk) mostrano, fra alti e bassi, una tendenza a una moderata ripresa nel corso dell’anno – si aggiunge -. E l’indice dei consumi segue un trend positivo, soprattutto dopo il calo dei prezzi dell’energia”. Si cerca insomma di mantenere la calma, in un clima politico per nulla disteso: un ennesimo forte scontro fra Verdi e Liberali sulla controversa legge sui termosifoni sta mettendo infatti in discussione la tenuta dell’esecutivo del “semaforo”. Né aiutano i tanti dubbi sul futuro della competitivtà delle imprese, che investono sempre di più fuori dalla Germania, e gli strascichi delle polemiche sull’uscita dal nucleare, scelta in cui la Repubblica federale è isolata in Europa.