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Finocchiaro (Confedercontribuenti) “Questo decreto è una vergogna. Sarà battaglia dura”.

Di
Redazione
|
21 Marzo 2021

Di Ettore Minniti

Partorito dopo mesi di gestazione, il Decreto Ristori è in dirittura d’arrivoConfedecontribuenti ne prende immediatamente le distanze: “ristori per pochi e mal ripartiti”.

Questo non è il Governo del cambiamento. Questo è un Governo che vuole colpire, come aitempi di Monti, le imprese e i contribuenti italiani! – ha dichiarato il presidente di Confederazione Carmelo Finocchiaro Noi di Confedercontribuenti ci opporremo con forza. Saremo duri ereagiremo fortemente a difesa dei cittadini e delle imprese… quelle che hanno da sempre animato e prodotto ricchezza nei territori.

Il Decreto prevede un sistema di aiuti in cinque fasce, definite dai livelli di fatturato 2019.Presupposti la perdita, nel 2020, del fatturato e dei corrispettivi pari almeno al 30% rispetto al 2019. Si calcola la media della perdita mensile di fatturato e corrispettivi tra l’anno 2019 e l’anno 2020. Le fasce saranno le seguenti: fino a 100mila euro, fra 100mila e 400mila, fra 400mila e un milione, 1-5 milioni, 5-10 milioni. A ogni fascia toccherà un aiuto parametrato alle perdite 2020, con una scala che riduce la percentuale al crescere del fatturato. La base di calcolo, secondo le bozze elaborate fin qui, sarà rappresentata dalla perdita mensile media moltiplicata per due; e ogni fascia dovrà applicare a questo valore una percentuale: 30% la prima e poi, di fascia in fascia, 25%, 20%, 15% e 10%. Un’idea alternativa è quella di raddoppiare queste percentuali alla perdita mensile media, senza moltiplicare quest’ultimo valore per due: ma cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.

Finocchiaro ci va giù duro, senza mezzi termini Non vogliamo assistere all’ennesimo scempio a danno degli italiani, perché ancora una volta questo Governo, testimoniato dalle decisioni prese dal premier e dal ministro delle Finanze dimostra quello che si immaginava, ovvero che chi èstato chiamato a governare in questo momento l’Italia fa gli interessi delle banche. Questo Governo vuole incassare perfino il “prescritto”, contro i dettami della legge e della CorteCostituzionale, sottraendo spietatamente i soldi agli italiani che stanno boccheggiando. Per non parlare dell’elemosina sui decreti e sui risarcimenti predisposti per le attività davvero in crisi, il che dimostra ulteriormente che vengono ascoltati non solo i poteri forti rappresentati per esempio da Bonomi di Confindustria, ma anche quello che si stanno rivelando essere i nemicidelle imprese quali il PD e LEU”.

Il Decreto è strutturato in 5 aree di intervento e il primo riguarda il Contributo a fondo perduto per tutte le partite IVA per un totale di 11 miliardi (su una platea di 5,7 milioni di soggetti, 3 milioni riceveranno fondi pari a circa 3.700 Euro a soggetto), pari al 50% degli aventi diritto: e gli altri? Escluse come sempre le aziende aperte nel 2020 che possono a questo punto anche morire.

Dal nord al sud è un coro unanime.

Maria Grazia Piccinini, coordinatrice del Lazio di Confedercontribuenti: Una profonda delusione. Avevano avuto la possibilità di fare sul serio ma purtroppo a causa delle divisioni ideologiche e di quelli che all’interno del governo odiano i lavoratori autonomi, oggi ci ritroviamo un provvedimento che vale poco, quasi niente, rispetto a quello che ci era stato detto.L’odio per le partite Iva, si palma concretamente, il pregiudizio verso tutti noi che lavoriamo senza nessun sostegno da mesi e che dà anni siamo oggetto di vessazioni legislative. Adesso basta”.

Gli fa eco Raffaella Zanellato, vice presidente della Confederazione E’ l’ennesimo schiaffo e l’ennesima umiliazione, lennesima offesa a tutte le partire IVA che stanno soffrendo e checontinueranno a soffrire, perché nessuno… ma proprio nessuno… ha ancora capito cosa veramente ci serve. Purtroppo il problema è che chi fa le leggi e le regole purtroppo non ha maitirato su una serranda la mattina”.

Alessandro Ciolfi, anch’egli vice presidente dell’Associazione, è del parere che “il decreto cosìnon va e non funziona. Siamo in una economia verosimilmente post bellica, per cui sononecessari interventi straordinari, a tutela e a difesa di cittadini e imprese”.

E poi il condono del condono. Le cartelle esattoriali fino a 5 mila Euro (che equivalgono ad un netto di 2500 Euro oltre sanzioni e interessi), relative al periodo 2000-2010 saranno cancellate per quanti hanno un reddito inferiore alle 30 mila Euro annue, alla faccia degli onesti contribuenti che hanno pagato. Si tratta in realtà di una misura che annulla crediti che lo Stato non è riuscito finora a recuperare, cartelle già prescritte (2005/2010), ma ci prendono in giro?

Le scelte del Governo Draghi, in tema di rottamazione di cartelle esattoriali, – dichiara Alfredo –Belluco, vicepresidente di Confedercontribuenti sono assolutamente inaccettabili ed indecenti. In quanto prevedono in gran parte la cancellazione di cartelle già prescritte. Noi di Confedercontribuenti faremo ogni azione di contrasto a queste scelte scellerate che vanno versola distruzione delle piccole e medie imprese e quindi delle partite Iva.

Confedercontribuenti ritiene che questo non è il governo del cambiamento e colpisce, come ai tempi di Monti, imprese e contribuenti. L’auspicio che anche i media non asserviti possano unirsi a questa legittima protesta.

Intanto, per far sentire la propria voce e l’impegno a favore delle partite IVA, e non solo, ha indetto per martedì 23 marzo l’assemblea nazionale online.

In programma azioni di protesta, nel rispetto delle misure anti-covid.