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A giugno sale la fiducia dei consumatori scivola quella delle imprese

Per le famiglie raggiunto il migliore valore dal febbraio 2022. Per il secondo mese consecutivo arretra quella delle aziende. Bene le costruzioni.

di Enrico Netti

A giugno sale la fiducia dei consumatori mentre quella delle imprese vede una leggera flessione. Secondo le stime dell’Istat il dato dei consumatori passa a 108,6 dal precedente 105,1 e raggiunge il massimo dal febbraio 2022 grazie a un diffuso miglioramento delle variabili relative alla situazione economica generale. Per quanto riguarda la fiducia delle imprese l’indice composito cala a 108,3 dal 108,3 e raggiunge il livello più basso dallo scorso dicembre. Questo è il secondo mese consecutivo con una flessione della fiducia.

Tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in miglioramento eccetto i giudizi sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale. I quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti riflettono le variazioni registrate dalle singole variabili: il clima economico e il clima futuro aumentano decisamente rispettivamente da 119,8 a 127,6 e da 112,6 a 118,4. Il clima personale e quello corrente crescono in modo più contenuto passando, rispettivamente, da 100,1 a 102,2 e da 100 a 102. Con riferimento alle imprese invece tutti i comparti registrano una diminuzione dell’indice, ad eccezione di quello delle costruzioni. L’indice cala nel comparto manifatturiero da 101,2 a 100,3, nei servizi di mercato da 104 a 103,7 e nel commercio al dettaglio da 111,4 a 110,5. Nelle costruzioni l’indice sale da 159,4 a 162,5.
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura queste peggiorano tutte, mentre nelle costruzioni, al deterioramento dei giudizi sugli ordini si associa un deciso aumento delle attese sull’occupazione. Nei servizi di mercato le opinioni sugli ordini risultano in peggioramento e nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite sono orientati al pessimismo. In relazione alle domande trimestrali sulle esportazioni rivolte alle imprese manifatturiere trimestralmente, si stima una diminuzione, per il terzo trimestre consecutivo, del numero di imprese che segnala ostacoli all’attività di esportazione: la percentuale passa dal 40,3% del primo trimestre 2023 al 34,7% del secondo.

FONTE: IL SOLE 24ORE

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Pomodoro da industria: stime sui raccolti riviste, ma sarà +12% sul 2022 L.F.

Nonostante il Wptc abbia ridimensionato le previsioni, il climate change non ha stravolto gli assetti globali. In Italia taglio di 100mila tonnellate.

Le condizioni, quelle climatiche, non sono state finora ordinarie. Una primavera con temperature ben sotto la media stagionale e piogge anche di carattere torrenziale hanno provocato sfasamenti temporali e situazioni di danno alle coltivazioni di pomodori da industria nell’Emisfero settentrionale.

Lo rileva il World processing tomato council che a metà giugno ha ridimensionato le stime sul prossimo raccolto mondiale, senza stravolgere tuttavia gli assetti globali.Le previsioni sono ad oggi tarate su un target di 42,6 milioni di tonnellate, un risultato comunque in crescita del 12% su base annua e in aumento di circa il 7% rispetto alla media delle ultime tre campagne.

In Italia, dove si stima adesso un raccolto di 5,6 milioni di tonnellate, il taglio apportato dal Wptc è di 100mila tonnellate, con l’incremento anno su anno ora più contenuto, limitato a circa 2 punti percentuali. I trapianti hanno subìto alcuni ritardi rispetto ai normali calendari soprattutto nel Mezzogiorno, dove le trattative tra le rappresentanze agricole e industriali, dopo l’ultima fumata nera, potrebbero nel frattempo ripartire in questi giorni e portare (nell’ipotesi più ottimistica) a un accordo sul prezzo entro il mese di giugno.

Al Nord sono state ormai completate le operazioni di trapianto sul 95% delle aree accordate, mentre nel distretto meridionale manca ancora un 10-15% delle superfici programmate. A fine settembre si avrà un quadro più chiaro della situazione, con le code di produzione che potrebbero consentire un sostanziale recupero, anche se gli analisti hanno prudentemente sottratto alle stime da uno a due punti percentuali rispetto alle valutazioni di aprile.Situazione stabile in Spagna, dove le previsioni non mostrano scostamenti rispetto alle precedenti valutazioni, confermando un rimbalzo sulla scorsa stagione (+22%), gravemente segnata dalla siccità.

In Turchia, altro grande produttore nel bacino del Mediterraneo, si registrano alcuni ritardi (la previsione resta orientata a un più 11%), ma il fattore cruciale e di maggiore preoccupazione per gli operatori resta il mercato valutario, che ha affossato ancora la lira turca e alzato i costi dei mezzi di produzione.

In Cina, secondo maggiore player mondiale dopo la California, si segnalano problemi dovuti alle basse temperature di maggio. La capacità degli impianti di lavorazione del pomodoro, dopo le dismissioni degli anni scorsi, appare oggi sensibilmente rafforzata, soprattutto nell’ottica di una maggiore presenza sui mercati internazionali.

È prevedibile che quest’anno la competizione per l‘approvvigionamento della materia prima nel Dragone subisca un inasprimento, nonostante la previsione di una crescita della produzione del 18%, a 7,3 milioni di tonnellate.

In California le temperature ancora al di sotto della norma hanno spostato l’inizio della stagione alla seconda o terza settimana di luglio. Gli esperti si attendono quest’anno un raccolto di 10,9 milioni di tonnellate, superiore alla media triennale e in crescita del 15% su base annua. Mentre nel resto degli Usa, la siccità ha causato ritardi e difficoltà operative soprattutto nel Midwest, dove i trapianti sono stati comunque ultimati.

Avanti adagio (+2%) la produzione di pomodori da industria nell’Emisfero australe, ormai alle battute conclusive. Significativi i progressi in Cile (+18%), anche se inferiori alle attese iniziali a a causa delle ondate di calore che hanno provocato perdite in campo e un calo dei conferimenti rispetto ai volumi programmati.

FONTE: Il sole 24 ore

Ue, Fmi: “Crescita nel 2023-2024 sarà modesta”

Per il Fondo Monetario Internazionale, probabile che la crescita economica nell’area dell’euro “riprenda gradualmente dopo un significativo indebolimento”. Giorgeva: “Bene rialzo tassi deciso daBce”.

È probabile che la crescita economica nell’area dell’euro “riprenda gradualmente dopo un significativo indebolimento”. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale. Il risultato del 2022 “ha superato le proiezioni post-invasione iniziali, grazie a una rapida risposta politica e a un forte rimbalzo dei servizi. L’attività si è tuttavia notevolmente indebolita nella seconda metà dell’anno ed è scivolata in una lieve recessione tecnica all’inizio del 2023, quando le condizioni finanziarie si sono inasprite, i salari reali sono diminuiti e la fiducia dei consumatori è crollata a seguito dell’impennata dei prezzi dell’energia”.

Il Fondo prevede che “la crescita aumenterà modestamente per tutto il 2023 e il 2024, sostenuta da una lenta ripresa dei redditi reali, un ulteriore allentamento dei vincoli di offerta e una domanda esterna più solida, anche se le condizioni finanziarie continuano a inasprirsi. Guardando al medio termine, è probabile che la produzione rimanga al di sotto della tendenza prebellica per un periodo prolungato, dati i costi dell’adeguamento ai prezzi dell’energia più elevati”.

“FONDAMENTALE VELOCE ACCORDO SU PATTO STABILITA’

È “fondamentale” raggiungere “presto” un accordo sulla riforma del patto di stabilità, “in modo che il nuovo quadro possa ancorare le politiche di bilancio nel 2025 e oltre”, sottolinea quindi il Fondo Monetario Internazionale nel documento che conclude la missione del 2023 nell’area euro. “Un rapido accordo sulla riforma della governance economica e di bilancio dell’Ue – scrive il Fondo – è una priorità date le sfide di bilancio a medio termine. Il debito pubblico dell’area dell’euro è aumentato notevolmente nel 2020 ed è destinato a rimanere ben al di sopra delle proiezioni pre-pandemia nell’orizzonte di previsione. La proposta legislativa della Commissione per la riforma della governance economica promuoverebbe opportunamente un aggiustamento a medio termine differenziato e basato sul rischio”. Avere la spesa primaria netta “come obiettivo operativo semplifica il quadro e consente il funzionamento degli stabilizzatori automatici anticiclici. Allo stesso tempo, un’attuazione prudente del quadro sarebbe fondamentale. La possibilità di estendere i periodi di aggiustamento in cambio di riforme e investimenti a sostegno della crescita è positiva, ma occorre evitare di fare affidamento su stime di crescita eccessivamente ottimistiche. In questo contesto, un organismo europeo indipendente potrebbe aggiungere credibilità al processo. Anche una capacità di bilancio a livello dell’Ue per la stabilizzazione macroeconomica e la fornitura di beni pubblici.

“ATTUAZIONE PNRR SPINGE CRESCITA”

Una “fedele attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza darebbe impulso alla crescita” dell’area euro, “realizzando le necessarie riforme strutturali e gli investimenti”, dice il Fmi nel documento. Le riforme, per Washington, “dovrebbero essere attuate come previsto, anche se potrebbe essere necessaria una maggiore flessibilità sulla tempistica degli investimenti, se i Paesi hanno vincoli sulla loro capacità di utilizzare i fondi”. Inoltre, “dati i cambiamenti settoriali in corso, anche a causa delle transizioni verde e digitale, sarebbe utile un’azione politica aggiuntiva per promuovere la riqualificazione e il miglioramento delle competenze della forza lavoro, con una forte attenzione alle competenze digitali, e il miglioramento continuo della flessibilità del mercato del lavoro, per facilitare una riallocazione agevole dei lavoratori e stimolare il dinamismo economico”.

Le politiche per integrare meglio gli immigrati in tutta l’Ue “potrebbero aiutarli a impiegare il loro capitale umano in modo produttivo e ad alleviare parte della pressione fiscale causata dall’invecchiamento della popolazione europea. Infine, una rinnovata enfasi sugli investimenti in R&S potrebbe avvicinare l’Europa alla frontiera dell’innovazione globale”, conclude.

“INFLAZIONE HA TOCCATO PICCO, MA 2% RESTA LONTANO”

L’inflazione nell’area euro “ha raggiunto il picco, ma l’obiettivo del due per cento rimane lontano”, scrive il Fondo Monetario Internazionale. Mentre l’inflazione primaria “è diminuita bruscamente dal quarto trimestre del 2022 grazie al calo dei prezzi dell’energia, l’inflazione core si è dimostrata più persistente e ha iniziato a diminuire solo di recente”. Questa dinamica riflette “in parte la trasmissione ritardata dei prezzi delle materie prime più bassi ai prezzi al consumo e la capacità delle imprese di proteggere o aumentare i profitti”. In prospettiva, si prevede che l’inflazione continuerà a diminuire poiché le condizioni finanziarie restrittive frenano la domanda e gli shock dell’offerta si rarefanno ulteriormente. La convergenza verso l’obiettivo è prevista intorno alla metà del 2025, supponendo che la crescita dei salari nominali rimanga moderata, le imprese assorbano parte dell’aumento salariale attraverso profitti inferiori e i prezzi all’importazione continuino a diminuire”.

GIORGEVA: “BENE RIALZO TASSI DECISO DA BCE”

Al Fondo Monetario Internazionale “accogliamo con favore la decisione della Bce” di ieri di alzare i tassi di interesse e “la comunicazione che ha accompagnato questa decisione”. Lo dice la direttrice generale del Fondo Kristalina Georgieva, in conferenza stampa a Lussemburgo.

La proposta della Commissione Europea sulla riforma del patto di stabilità aiuterà l’Ue ad avere un quadro più “anticlico” di quello attuale, che è “prociclico”, ha poi sottolineato.

FONTE: ADNKRONOS
Papa Francesco lascia il Gemelli: “Sono ancora vivo”

(Adnkronos) – “Sono ancora vivo, tutto bene”. Papa Francesco ha lasciato questa mattina il Gemelli di Roma dopo nove giorni di ricovero. Il Pontefice, sorridente e in buone condizioni, è stato salutato dagli applausi dei tanti presenti all’esterno del Policlinico. Il Papa ha espresso poi “grande dolore per i migranti” rispondendo alla domanda dei giornalisti sulla tragedia accaduta in Grecia dove hanno perso la vita in centinaia, moltissimi bambini, su un barcone partito dalla Libia.Il Papa dovrà ora “osservare la convalescenza, ma l’avete visto sta bene e andrà a fare la convalescenza a Santa Marta ma ha già ripreso il lavoro”, ha spiegato Sergio Alfieri, chirurgo del dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche del Policlinico Gemelli, che ha operato il Papa rispondendo alle domande dei giornalisti al termine delle dimissioni del Santo Padre dal Policlinico. Eventuali raccomandazioni? “Il Papa ha confermato tutti i viaggi e li potrà affrontare meglio di prima – ha precisato il chirurgo -, sarà un Papa più forte”.

Dopo le dimissioni, Francesco si è recato a Santa Maria Maggiore, dove si è fermato in preghiera davanti all’icona di Maria, Salus Populi Romani. Lo fa sapere il Vaticano.

Le dimissioni erano state annunciate ieri dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni: “L’équipe sanitaria che sta seguendo Papa Francesco – aveva spiegato – ha confermato la dimissione del Santo Padre dal Policlinico A. Gemelli nella mattina di domani, venerdì 16 giugno”.

Il Papa, domenica prossima guiderà la preghiera mariana del l’Angelus. Il Vaticano fa sapere che sono confermate anche “le udienze dei prossimi giorni, salvo l’udienza generale di mercoledì 21 giugno, che è annullata per salvaguardare il recupero post operatorio del Santo Padre”.

Ricoverato mercoledì 7 giugno, Papa Francesco è stato sottoposto lo stesso giorno in anestesia generale a un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Il tipo di operazione chirurgica è stata necessaria a seguito di un’occlusione intestinale che richiede come minimo sette giorni per un buon recupero fisico.

Il problema che ha colpito il Papa per la risoluzione di un laparocele addominale, ovvero un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento, è uno dei possibili inconvenienti della chirurgia laparotomica, quella in cui il chirurgo esegue un’incisione sull’addome di alcuni centimetri.

Riforma Giustizia, le novità nel ddl: cosa prevede il testo

(Adnkronos) – Riforma della Giustizia, approvato ieri all’unanimità dal Consiglio dei ministri e su proposta del guardasigilli Carlo Nordio il disegno di legge con modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all’Ordinamento giudiziario. Dallo stop all’abuso d’ufficio alle intercettazioni, ecco le principali novità nel testo del ddl.Si abroga la fattispecie dell’abuso d’ufficio (articolo 323 del codice penale) e si introduce un’ampia riformulazione del reato di traffico di influenze illecite (articolo 346-bis), che rispetto alla norma precedente, prevede, tra l’altro, che:

– le relazioni del mediatore con il pubblico ufficiale devono essere sfruttate (non solo vantate) e devono essere esistenti (non solo asserite);

– le relazioni devono essere sfruttate “intenzionalmente”;

– l’utilità data o promessa al mediatore deve essere economica;

– il denaro o altra utilità deve essere dato/promesso per remunerare il soggetto pubblico o per far realizzare al mediatore una mediazione illecita (della quale viene data una definizione normativa);

– il trattamento sanzionatorio del minimo edittale sale da 1 anno a 1 anno e 6 mesi.

Si rendono applicabili anche per il traffico d’influenze illecite le attenuanti per la particolare tenuità o per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l’individuazione degli altri responsabili o per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite.

Si estende al traffico d’influenze illecite la causa di non punibilità per la cosiddetta collaborazione processuale.

Intercettazioni di conversazioni o comunicazioni

Si amplia il divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, che viene consentita solo se il contenuto è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o è utilizzato nel corso del dibattimento.

Si stabilisce il divieto di rilascio di copia delle intercettazioni delle quali è vietata la pubblicazione, quando la richiesta è presentata da un soggetto diverso dalle parti e dai loro difensori, salvo che tale richiesta sia motivata dalla esigenza di utilizzare i risultati delle intercettazioni in altro procedimento specificamente indicato.

Si afferma il divieto per la polizia giudiziaria di riportare nei verbali di intercettazione i “dati relativi a soggetti diversi dalle parti, salvo che risultino rilevanti ai fini delle indagini”.

Si vieta al giudice di acquisire (nel cosiddetto stralcio) le registrazioni e i verbali di intercettazione che riguardino soggetti diversi dalle parti, sempre che non ne sia dimostrata la rilevanza.

Si stabilisce il divieto per il pubblico ministero d’indicare nella richiesta di misura cautelare, con riguardo alle conversazioni intercettate, i dati personali dei soggetti diversi dalle parti, salvo che ciò sia indispensabile per la compiuta esposizione. In modo corrispondente, si vieta al giudice di indicare tali dati nell’ordinanza di misura cautelare.

Interrogatorio preventivo rispetto alla eventuale applicazione della misura cautelare

Si generalizza l’istituto dell’interrogatorio preventivo rispetto alla eventuale applicazione della misura cautelare e si estende il principio del contradditorio preventivo in tutti i casi in cui, nel corso delle indagini preliminari, non risulti necessario che il provvedimento cautelare sia adottato “a sorpresa”. L’interrogatorio preventivo è quindi escluso se sussistono le esigenze cautelari del pericolo di fuga e dell’inquinamento probatorio. È, invece, necessario se è ipotizzato il pericolo di reiterazione del reato, a meno che non si proceda per reati di rilevante gravità (delitti commessi con uso di armi o con altri mezzi di violenza personale).

Si prevede l’obbligo del giudice di valutare, nell’ordinanza applicativa della misura cautelare e a pena di nullità della stessa, quanto dichiarato dall’indagato in sede di interrogatorio preventivo. Si prevede, altresì, la nullità dell’ordinanza se non è stato espletato l’interrogatorio preventivo o se quest’ultimo è nullo. L’interrogatorio di garanzia (oggi previsto dopo l’applicazione della misura cautelare) non sarà richiesto se è stato svolto quello preventivo. Una volta applicata la misura cautelare, in caso di impugnazione, il verbale dell’interrogatorio preventivo sarà inviato al Tribunale del riesame.

Collegialità del giudice della misura cautelare della custodia in carcere

Si prevede il giudice collegiale per l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere o di una misura di sicurezza provvisoria quando essa è detentiva. Per consentire l’adeguato rafforzamento dell’organico, si prevede che tali norme si applichino decorsi due anni dall’entrata in vigore della legge e l’aumento del ruolo organico del personale di magistratura ordinaria di 250 unità, da destinare alle funzioni giudicanti di primo grado, con autorizzazione a bandire nel 2024 un concorso da espletare nel 2025.

Informazione di garanzia

Sono inserite alcune innovazioni relative all’informazione di garanzia: si specifica testualmente che essa debba essere trasmessa a tutela del diritto di difesa dell’indagato; si specifica che in essa debba essere contenuta una «descrizione sommaria del fatto», oggi non prevista (è richiesta solo l’indicazione della norma violata). Si limita la notifica dell’atto tramite la polizia giudiziaria ai soli casi di urgenza. È espressamente sancito il divieto di pubblicazione dell’informazione di garanzia, finché non siano concluse le indagini preliminari.

Inappellabilità da parte del p.m. delle sentenze di proscioglimento:

Si modifica la disciplina dei casi di appello del pubblico ministero, che attualmente consente d’impugnare le sentenze di proscioglimento, stabilendo che l’organo di accusa non può appellare le sentenze di proscioglimento per i reati oggetto di citazione diretta indicati all’art. 550 del Codice di procedura penale (contravvenzioni, delitti puniti con la pena della reclusione non superiore nel massimo a quattro anni o con la multa, sola o congiunta alla pena detentiva e altri reati specificamente indicati). Restano appellabili le decisioni di proscioglimento per i reati più gravi e le sentenze di condanna per i reati a citazione diretta nei casi in cui l’ordinamento vigente consente l’appello delle sentenze di condanna da parte del p.m. (per esempio: mancato riconoscimento di circostanze ad effetto speciale; riqualificazione del reato).

Corte d’assise

Si introduce l’interpretazione autentica di una disposizione relativa al limite di età per i giudici popolari della corte d’assise. Si prevede che il limite massimo di 65 anni di età, già vigente, debba essere considerato con riferimento al momento nel quale il giudice popolare viene chiamato a prestare servizio nel collegio.

Nations League 2023, Spagna-Italia 2-1: azzurri ko in semifinale

(Adnkronos) – Si ferma in semifinale la corsa dell’Italia di Roberto Mancini in Nations League 2023, esattamente come due anni fa contro la Spagna. A Enschede, gli Azzurri perdono 2-1 contro le Furie Rosse. Gara pimpante in avvio, passano gli iberici dopo 3′ con Yeremi Pino. L’Italia reagisce e pareggia su calcio di rigore con Immobile all’11. Nella ripresa ritmi più bassi ma la Spagna preme e nella prima parte sfiora più volte il gol. La rete della vittoria arriva a 2′ dal 90′ con il neo entrato Joselu che spinge in rete una conclusione, deviata, di Rodri. Spagna in finale con la Croazia domenica alle 20.45 a Rotterdam, l’Italia giocherà, sempre a Enschede, domenica alle 15 contro i padroni di casa dell’Olanda per il terzo posto.

Spettacolare l’avvio di partita, complici diversi errori, alcuni anche molto grossolani. La nazionale di De La Fuente trova subito il gol del vantaggio, grazie ad un errore di Bonucci che serve a Yeremi Pino su un piatto d’argento un pallone al limite dell’area.

Passano pochi minuti e i nostri avversari ci restituiscono il favore. Meno plateale, più fortuito ma altrettanto decisivo perché al decimo minuto Le Normand, su un tiro di Zaniolo che sarebbe finito direttamente in rimessa laterale, non leva il braccio e concede all’Italia un rigore che Immobile trasforma spiazzando Unai Simon. Per il Capitano della Lazio ritorno al gol con la maglia dell’Italia dopo due anni, dal 16 giugno 2021 al 15 giugno 2023.

Anche dopo i gol non mancano le emozioni. La Spagna controlla la partita ma complice una difesa sempre molto alta lascia spazio alle imbucate dell’Italia e, in particolar modo, a quelle di Jorginho. Proprio il centrocampista del Chelsea al 21′ lancia Frattesi, la grande sorpresa dell’undici titolare, e permette al centrocampista del Sassuolo di esultare solo per qualche secondo. La gioia del gol è strozzata dal Var, che rivela una millimetrica posizione di fuorigioco.

Nella ripresa crescono le Furie Rosse. In avvio Donnarumma compie un autentico miracolo su una deviazione da un metro di Asensio, al 65′ l’unica occasione azzurra nella ripresa con Frattesi che chiama Unai Simon al grande intervento.

Tutto sembra indirizzato verso l’extra-time, nonostante un predominio spagnolo ma all’88’ Joselu, entrato da pochi minuti, è lesto nel farsi trovare pronto su un tiro deviato di Rodri e a battere Donnarumma. Una beffa atroce: come due anni fa, l’Italia in queste finals di Nations League si giocherà la finalina per il terzo e quarto posto. Allora contro il Belgio, questa volta contro l’Olanda.

“Hanno meritato di vincere, anche se hanno trovato il gol solo alla fine. Noi abbiamo impostato una partita un po’ diversa, ma abbiamo fatto poco nel secondo tempo”, dice il ct dell’Italia Roberto Mancini dopo la sconfitta.

“I ragazzi hanno messo tutto quello che potevano metterci”, aggiunge Mancini a Rai Sport prima di spiegare la scelta di giocare senza un centravanti di ruolo nella ripresa. “Pensavamo che Chiesa potesse dare un po’ più di profondità e non dare riferimenti. Qualche rammarico Probabilmente il fatto di aver fatto una partita diversa dal solito”. Domenica sfida all’Olanda per il terzo posto. “Dobbiamo cercare di farla bene, come l’altra volta”.

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Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): per Imprese misure Governo su “caro energia” insufficienti

Resta ancora alta la bolletta energetica per bar, alberghi, ristoranti e negozi. A marzo per le utenze tipiche del terziario di mercato, si è registrata una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas, rispetto a febbraio ma gli importi in bolletta continuano ad essere elevati rispetto ai valori rilevati prima della crisi energetica segnando aumenti fino a +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas.

Resta insufficiente l’intervento del Governo, se non si interviene nel “ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% ( una voce che pesa circa 13,1 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani)” e di rafforzare i crediti d’imposta ‘energetici’ perché “la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente”. Lo chiede il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.

 
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Contributi e bonus alle imprese del Turismo

Il ministero del il Turismo ha pubblicato l’avviso pubblico con le modalità applicative, i requisiti e le spese ammissibili per usufruire degli incentivi destinati dal PNRR alle imprese turistiche (di cui all’articolo 1, comma 2, lettere a), b) e c) del DL 152/2021) attraverso il il cosiddetto Decreto PNRR, collegato al Recovery Plan italiano. Si tratta di aiuti erogati in forma di credito d’imposta e di contributo a fondo perduto, nonché di finanziamento agevolato.

Beneficiari bonus alberghi e Cfp Turismo

Possono usufruire delle agevolazioni le seguenti strutture: alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, acquatici e faunistici). L’impresa deve possedere i requisiti per il riconoscimento del beneficio al momento della presentazione dell’istanza e per i cinque anni successivi. Ogni richiedente  (proprietario o gestore) può presentare una sola domanda per una sola struttura. Vanno in tutti i casi rispettate condizioni e limiti previsti per gli aiuti de minimis nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”.

Credito d’imposta o contributo a fondo perduto

  • La somma spetta per interventi realizzati dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024, e per quelli iniziati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, a condizione che i relativi costi siano stati sostenuti dal 7 novembre 2021. Tale aiuto può essere fruito come credito di imposta fino all’80% delle spese ammissibili.
  • Gli stessi beneficiari potranno ricevere anche un contributo a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti per i medesimi interventi effettuati dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, per un importo massimo pari a 40mila euro. Il cumulo è ammesso a condizione che non venga superato l’ammontare dei costi sostenuti.
  • Per le spese ammissibili non coperte da incentivi si può chiedere un finanziamento agevolato se almeno il 50% di tali costi riguarda interventi di riqualificazione energetica.

Maggiorazioni CFP

Il CFP di 40mila euro è elevabile:

  • di ulteriori 30mila euro per interventi di digitalizzazione e innovazione sul 15% dell’investimento,
  • di ulteriori 20mila euro per imprenditoria femminile giovanile (società cooperative o di persone costituite per il 60% da under 35 anni, società di capitali con 2/3 di quote possedute da giovani e organi di amministrazione costituiti per 2/3 di giovani, imprese individuali gestite da giovani),
  • di ulteriori 10mila euro per imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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Legge di bilancio 2021 e Fisco – 17 Agevolazioni per cultura e turismo

La legge di bilancio 2021 non può non tenere conto di quanto l’anno appena passato, colpito dalle conseguenze della pandemia da Coronavirus, abbia impattato fortemente sul settore turistico e della cultura e spettacolo. Per questo motivo sono state introdotte una serie di agevolazioni tese a mitigare gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria.
Si tratta, in particolare, di un contributo a fondo perduto stanziato in favore delle “Città Santuario” che ricalca quello già previsto per i centri storici, l’incremento delle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, l’esenzione della prima rata Imu 2021 per gli immobili dove si svolgono attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e dello spettacolo, l’estensione del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo alle agenzie di viaggio e tour operator.
Vediamo nel dettaglio gli interventi a sostegno di questi settori.

Contributo a fondo perduto in favore delle “Città Santuario”
I commi 87 e 88 dell’articolo 1 della legge n. 178/2020 estendono il contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici ai comuni dove sono situati santuari religiosi.
Per questi comuni, diversi da capoluoghi e città metropolitane, il contributo viene erogato per l’anno 2021 entro l’importo massimo di 10 milioni di euro, che costituisce il limite di spesa.

Il bonus spetta ai titolari di partita Iva attiva che svolgono attività commerciale o di servizi al pubblico nelle zone A ed equipollenti (centri storici) dei comuni dove sono situati santuari religiosi che, in condizioni normali, riscontrano una presenza di turisti provenienti dall’estero in numero tre volte superiore a quello dei residenti negli stessi comuni.
Il contributo a fondo perduto è commisurato alla diminuzione di fatturato subita, non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile e non è cumulabile con il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 58 del Dl n. 104/2020 destinato a imprese di ristorazione e correlata filiera, erogato dal ministero delle Politiche agricole, ambientali e forestali.
Condizione per ricevere il contributo, da parte dei contribuenti interessati, è che si sia verificato un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno un terzo tra giugno 2019 e giugno 2020 o, in alternativa, l’inizio della attività dal 1° luglio 2019.

Per quanto riguarda la misura del contributo, questa è determinata in base a specifiche percentuali da applicare al calo di fatturato che si è determinato nel periodo in esame e precisamente.

  • 15% per coloro che hanno ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta preso in esame
  • 10% per coloro che hanno ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a un milione di euro nell’analogo periodo d’imposta
  • 5% per coloro che hanno ricavi o compensi superiori a un milione di euro sempre nello stesso periodo di riferimento.

In ogni caso il contributo è riconosciuto agli aventi diritto per un ammontare non inferiore a 1000 euro per le persone fisiche e a 2mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche; l’ammontare del contributo non può eccedere i 150mila euro.

Interventi per il settore del cinema e dell’audiovisivo
Sono i commi 583 e 584 del primo articolo della legge di bilancio 2021 quelli che individuano le disposizioni a favore del settore, assegnando ulteriori risorse al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, e innalzano le aliquote massime del credito d’imposta riconosciuto a imprese di produzione, imprese di distribuzione e imprese italiane di produzione esecutiva e di post-produzione. Inoltre, stabilizzano alcune disposizioni introdotte, per il 2020, dal decreto “Rilancio”, introducendo una maggiore flessibilità nella determinazione delle risorse destinate ai crediti d’imposta anche in deroga alle percentuali già stabilite.
La legge n. 220/2016 ha ridefinito la normativa riguardante il cinema e l’audiovisivo allo scopo di rilanciare e sviluppare l’intero settore, istituendo il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo destinato al finanziamento di varie tipologie di interventi di sostegno.
Per quanto riguarda gli incentivi fiscali i crediti di imposta sono destinati alle imprese di produzione, di distribuzione, di esercizio cinematografico, industrie tecniche e di post-produzione, al potenziamento dell’offerta cinematografica, alle imprese italiane di produzione esecutiva e di post-produzione di opere realizzate sul territorio nazionale su commissione di produzioni estere, a quelle non appartenenti al settore cinematografico e audiovisivo e per ciascun settore sono stabilite le percentuali di corresponsione dei crediti d’imposta.
A valle dei diversi decreti emanati di concerto tra il Mibact e il Mef relativi ai limiti di importo per opera o beneficiario e alle aliquote da riconoscere, il comma 583, lettera a), dell’articolo 1 della legge n. 178/2020 ha elevato a 640 milioni di euro l’importo minimo delle entrate erariali derivanti dalle attività del settore destinato ad alimentare annualmente la dotazione del Fondo.
Le lettere b), c) e d) del medesimo comma portano dal 30% al 40% l’aliquota massima del credito d’imposta rispettivamente per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva, per le imprese di distribuzione cinematografica e audiovisiva e per le imprese italiane di produzione esecutiva e di post-esecuzione riguardanti opere cinematografiche e audiovisive, o parti di esse, realizzate sul territorio nazionale, su commissione di produzioni estere.
Infine, il comma 583 autorizza il ministro per Beni e le attività culturali e per il Turismo ad adottare uno o più decreti che possono ridefinire l’entità delle risorse da destinare a ciascun beneficiario, anche in deroga alle percentuali previste nella legge n. 220/2016 e al limite massimo stabilito per ciascuna tipologia di credito d’imposta dal decreto attuativo della legge stessa.
Il comma 584 affida al ministero dell’Economia e delle Finanze il monitoraggio degli oneri derivanti dall’attuazione di quanto previsto dal comma 583; in caso di scostamento rispetto alle previsioni, si provvede mediante la riduzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Esenzione della prima rata Imu 2021 per turismo e spettacolo e credito d’imposta canoni di locazione
I commi da 599 a 604 riguardano una serie di agevolazioni finanziarie e fiscali in favore del settore turistico.
Nei commi da 599 a 601 troviamo l’esenzione della prima rata dell’Imu 2021 per gli immobili dove si svolgono attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli e viene, contestualmente, incrementato il Fondo di ristoro per i Comuni.
Analizzando la norma nello specifico, va evidenziato che il comma 599 esenta dalla prima rata dell’Imu dovuta nel 2021 gli immobili dove si svolgono specifiche attività connesse ai settori del turismo della ricettività alberghiera e degli spettacoli.
In particolare, si tratta di:

  • stabilimenti balneari marittimi, lacustri e fluviali e stabilimenti termali
  • alberghi, pensioni e relative pertinenze, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi montani, colonie marine e montane, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, bed&breakfast, residence e campeggi, purché i relativi soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate
  • immobili utilizzati dagli espositori nell’ambito di eventi fieristici e manifestazioni
  • discoteche, sale da ballo, night-club e altro purché i soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate.

Il comma 600 stabilisce che le disposizioni del comma 599 rientrano nei limiti e nelle condizioni previsti dalla comunicazione alla Commissione europea C(2020)1863 finalriguardante gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia in periodo pandemico.
Il comma 601 eleva di 79,1milioni di euro la dotazione del Fondo di ristoro ai Comuni per le minori entrate dovute alle agevolazioni Imu connesse alla pandemia, istituito dall’articolo 177 del decreto “Rilancio” (vedi articolo “Dl “Rilancio” a piccole dosi – 4 cura fisclae e non solo per il turismo”).
Il comma 602 estende il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, istituito dall’articolo 28 del decreto “Rilancio” (vedi articolo “Dl “Rilancio” a piccole dosi – 2 credito d’imposta locazioni”) alle agenzie di viaggio e ai tour operator, ai quali spetta, insieme alle imprese turistico-ricettive, fino al 30 aprile 2021 anziché, come stabilito in precedenza, fino al 31 dicembre 2020.

Il successivo comma 603 rifinanzia di 100 milioni per l’anno 2021 il Fondo per sostenere le agenzie di viaggio, i tour operator, le guide, gli accompagnatori turistici e le imprese di trasporto di persone in aree urbane e suburbane con autobus scoperti, istituito dall’articolo 182 del Dl “Rilancio” finalizzato al sostegno alla guide e agli operatori turistici e dotato di 25milioni di euro per il 2020. Con i successivi interventi dell’articolo 77 del decreto “Agosto” è stata estesa la platea dei beneficiari includendovi anche gli operatori turistici portando la dotazione del Fondo a 265milioni di euro per il 2020. Ulteriori interventi ad opera del decreto “Ristori” e del “Ristori-quater” hanno incrementato il Fondo di 400milioni il primo e 10milioni il secondo ed esteso la platea dei beneficiari alle imprese di trasporto di persone in aree urbane e suburbane con autobus scoperti.
Lo stesso comma 603 della legge di bilancio 2021 include, infine, nella platea dei beneficiari del Fondo le imprese turistico-recettive genericamente intese.

A conclusione di questo excursus della normativa di vantaggio introdotta a favore del settore turismo e spettacolo, il comma 604 incrementa di 20milioni di euro per l’anno 2021 l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 79 del decreto “Agosto” che riconosce per i due periodi d’imposta 2020 e 2021 il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico alberghiere nella misura del 65% estendendolo anche agli agroturismi, agli stabilimenti termali e alle strutture ricettive all’aria aperta.

Fonte:fiscooggi

 

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Per il turismo in Italia è stato l’anno peggiore di sempre

AGI – Il 2020 è stato per il turismo l’anno peggiore di sempre. Le restrizioni imposte per le festività hanno dato il colpo finale al settore. Con l’avvio della campagna di vaccinazioni vi è la speranza che si tornerà a viaggiare in primavera e in estate. E gli operatori dovranno fare i conti con un mondo comunque diverso da prima della pandemia. Abbiamo chiesto al presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, qual è la situazione e quali le prospettive per il futuro.

Sono usciti molti dati sulle perdite del settore turismo in termini di presenze e di fatturato. Qual è l’ultima stima per il 2020?
“I visitatori totali internazionali e nazionali sono dimezzati rispetto all’anno precedente, per un totale di 57 milioni di visitatori in meno. Inoltre, i pernottamenti turistici totali sono diminuiti di circa 186 milioni e la spesa di 71 miliardi di euro. Gli impatti sono maggiori per gli arrivi internazionali che per i viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti sono diminuiti del -64% (pari a 40 milioni di visitatori) quest’anno e i  domestici del 31% (16 milioni) rispetto al 2019. Entro il 2023, il turismo complessivo avrà ripreso a superare leggermente i volumi del 2019, con +1% di visitatori totali rispetto al 2019, salvo imprevisti. Il  primo a ripartire sarà il turismo interno mentre i visitatori internazionali pernottanti saranno ancora inferiori del -5% rispetto ai volumi del 2019 nel 2023. La pandemia ha sconvolto piani e progetti dell’intero comparto turistico costringendo gli operatori e gli addetti ai lavori a riprogettare nuove strategie. L’Italia resta innegabilmente una destinazione top of mind”.

Per la piena ripresa del turismo alcuni indicano il 2024. Ritiene attendibile questa stima? Non potrebbe esserci un balzo della domanda già nel 2022 se le campagne di vaccinazione daranno gli esiti sperati?
“Sono stime rebus sic stantibus soggette – come speriamo – a stupirci con una precoce ripresa rispetto ai pronostici. Una campagna di vaccinazione massiccia può sicuramente contribuire ad accelerare il processo di riparazione di questa frattura del mondo”.

È cambiata la percezione dell’Italia all’estero? 
“L’Italia continua ad essere una delle prime mete di preferenza e lo dimostrano anche le ricerche e le mentions sui social dove l’Italia risulta tra le parole più ricercate. E’ inoltre leader assoluta nel turismo a lungo raggio: un quarto dei turisti da extra Europa viene in Italia e quindi la Penisola soffre particolarmente del blocco dei voli dai Paesi long haul e qui Enit sta cercando di rafforzare la posizione dell’Italia con un’operazione di mantenimento del brand attraverso attività di promozione. La sinergia sarà la sfida del futuro. Direi che la contingenza ci ha insegnato quanto sia importante sintonizzare le proprie esigenze anche sulle necessità altrui per affrontare le nuove sfide di questa epoca tra cui quella della sostenibilità. Una sostenibilità che sta prendendo forma e che per questo va immaginata creando un’offerta turistica fino ad ora poco uniforme ed omogenea e un nuovo modo di erogarla con la creazione di servizi specifici. E’ un invito ad essere coerenti e coordinati”.

Quali saranno i primi turisti a tornare?
“I turisti dai Paesi di prossimità per i quali l’Italia è raggiungibile in auto sono quelli che torneranno prima a viaggiare nei Paesi limitrofi e lo hanno dimostrato già quest’estate. Per i turisti d’oltreocenano tutto dipenderà dall’apertura totale delle tratte aeree, delle frontiere e dall’andamento del Covid nonché dalle politiche internazionali”.

 Dopo il Covid, cambierà la domanda turistica? Se sì come?
“Si sono accelerate tendenze già in atto prima della pandemia, come il turismo slow, il turismo attivo e sportivo, il viaggio multi generazionale con la propria famiglia e con gli amici ma anche i viaggi esclusivi. La sfida sarà quella di rendere stabili le forme di servizi collaborativi anche rendendoli maggiormente fruibili alle fasce solitamente meno attente al dibattito sulla collaborazione tra enti locali e cittadini. La ricerca di sicurezza e spazi porterà a nuove forme di condivisione. Città legate solo al turismo internazionale dovranno orientarsi sulla fidelizzazione di quello domestico per accelerare prospettive di ripresa parossistiche portate fino al 2022. Il digitale è diventato anche un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale, come visite guidate virtuali ai musei, reading, rappresentazioni teatrali o concerti online. Ben vengano inoltre campagne con il coinvolgimento attivo di personaggi famosi ma anche dei cittadini con i loro racconti e il loro storytelling social. Il turismo culturale deve diventare anche pop e creare una rete che dia vita ad un circuito che coinvolga tutti i poli museali magari con biglietti unici, con offerte all inclusive che comprendano più siti e ingenerino collegamenti multisegmento in modo da animare i poli culturali con visite interattive che calino il messaggio culturale nell’attualità. Il turismo va ricalibrato intrecciando percorsi sensoriali e con l’innovazione. Enit è consapevole del valore dell’Italia e di quanto possa offrire la Penisola e punta già da tempo ad una promozione sempre più capillare in grado di coniugare la sostenibilità con la qualità grazie allo stile di vita italiano. E’ stata rafforzata anche la presenza di in Cina con l’apertura della sede di Shangai e continua la valorizzazione dell’Italia attraverso le 28 sedi nel mondo che quindi rappresentano un presidio di crescita costante dell’immagine di questo Paese che tende a non sottovalutare alcun mercato perché ha tutte le carte in regola per soddisfare ogni tipo di viaggiatore”.

Quali azioni avvierà nel 2021 l’Enit per sostenere il turismo in Italia?
L’Italia continua a dare prova di resilienza, versatilità, nonché creatività, soprattutto di riscoperta di se stessa. Una rinnovata capacità di mettersi in gioco con una propensione ai processi di modernizzazione e supporto tecnologico. Enit sta facendo la propria parte attraverso campagne mirate e con un piano del turismo articolato che punta su un turismo a valore mira a distribuire il carico antropico in diversi momenti dell’anno e in aree meno conosciute stimolando la creazione di pacchetti turistici che incentivino una domanda variegata. Un modo per distribuirlo in vari periodi dell’anno e in aree meno note sono i tematismi, la creazione di eventi multisegmento e multisensoriali nonché le aperture straordinarie di musei e luoghi d’arte in fasce orarie diverse e per ogni esigenza d’età e magari investimenti sul merchandising per creare senso di appartenenza. L’attività di networking internazionale condotta da Enit tra istituzioni, enti, pmi e operatori del settore mira proprio ad implementare indirizzare e aggiornare le modalità di creazione e promozione dell’offerta turistica. Abbiamo realizzato oltre 30 campagne marketing, almeno una per ogni Paese con sede Enit nel mondo, ci siamo attivati da subito con il cruscotto sul settore e il monitoraggio nazionale e internazionale per fornire gli strumenti utili e i dati per la ripartenza del settore, abbiamo lanciato e implementato una app gratuita per smartphone che regala assaggi di Italia da vivere poi live. Stiamo digitalizzando un archivio di oltre 100mila ritrovamenti Enit che formeranno il Primo Archivio Storico del turismo italiano. Ogni giorno organizziamo webinar internazionali che sono un collante per la rete della filiera turistica e alimentano il networking tra comparto pubblico e privato. Sul b2b, stiamo accompagnando le campagne digitali con webinar dedicati all’Italia su tutti i mercati, con digital training e anche corsi di lingua italiana dedicati agli agenti di viaggio all’estero per fidelizzare le nostre relazioni. Stiamo costruendo un marketplace virtuale permanente per l’incontro domanda e offerta turistica in collaborazione con le regioni italiane. La ripartenza ci vede impegnati con una campagna di comunicazione b2c, di concerto con il Mibact, prevalentemente sui canali digitali, Viaggio in Italia, sia sul mercato domestico che sui mercati internazionali che è partita in questi giorni. Le attività di digital PR, attraverso una rete di influencer individuati a livello internazionale, consentiranno di veicolare con maggiore efficacia e profondità la nostra narrazione”.

Fonte: economia agi

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Ristoro anche per gli Agenti di Commercio

Anche gli agenti e i rappresentanti di commercio sono fra i beneficiari del contributo a fondo perduto previsto dal “Decreto Ristori quater” approvato dal governo: il beneficio non riguarda l’intera categoria, ma soltanto gli agenti il cui codice Ateco prevalente sia contenuto nell’allegato 1 del decreto.

Lamenta in una nota il coordinamento nazionale di Confedercontribuenti Imprese il fatto che la determinazione del ristoro avviene  solo in un mese (aprile) non tenendo conto delle modalità di pagamento delle provvigioni agli agenti.

L’articolo 6 del Ristori Quater prevede l’erogazione automatica sul conto corrente per chi aveva già fatto domanda e ottenuto il contributo in base ai criteri del decreto Rilancio”: calo del fatturato di almeno il 33% ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 (fa fede la data delle fatture provvigionali).

L’importo del beneficio sarà uguale a quanto ottenuto allora.
Il contributo spetta anche in assenza del requisito di calo del fatturato agli agenti che abbiano attivato la partita Iva a partire dal 1 gennaio 2019: in questo caso avranno l’importo di 1000 euro per le ditte individuali e di 2000 euro per le società.
Potranno presentare la domanda anche gli agenti che non l’avevano presentata per il precedente contributo previsto dal decreto Rilancio: il contributo spettante sarà quello calcolato sulla base dello stesso parametro indicati nel decreto Rilancio.

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DPCM misure sbagliate. Confedercontribuenti Imprese, isolare i violenti.

Non lasciare la piazza ai violenti, ma il Governo cambi subito le misure dell’ultimo DPCM e vari immediatamente il decreto ristoro, con misure efficaci e disponibilità finanziarie che arrivino immediatamente alle imprese, nonché vari la sospensione di tutti gli adempimenti tributari ed esattoriali oltre Dicembre e vari una  immediata moratoria dei debiti bancari, per almeno un anno. Chiediamo inoltre la sospensione immediata di tutte le aste e le procedure esecutive. Fate subito, è l’appello del Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro al Governo e fate in modo che Ministri come Franceschini siano zittiti. Agli imprenditori lanciamo l’appello a non cedere le piazze ai violenti, che delegittimano i temi della giusta battaglia dei ristoratori e degli imprenditori in generale.

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Confedercontribuenti Imprese: due miliardi sostegno da fame. 235.000 imprese rischio fallimento

I due miliardi promessi  dal Governo a sostegno delle 235.000 imprese dei settori (ristorazione, piscine, palestre, cinema, teatri, sport) che nel nuovo DPCM dovranno o chiudere o ridimensionare l’attività, se confermati, costituiscono una elemosina inutile che non mette al riparo dal fallimento a tante di esse. A dichiararlo il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che invita il Governo a prevedere misure serie e decisive, con immediata iniezione di liquidità, varo di un cospicuo fondo perduto,  la sospensione di tutti gli adempimenti sia fiscali che nei rapporti con le banche. Questo lo pretendiamo subito, insieme al varo del nuovo DPCM. Basta promesse e chiacchiere, conclude Finocchiaro, la situazione e drammatica e le scelte del Governo, possono costituire un serio problema per la continuità delle aziende italiane e per i tanti lavoratori impiegati.