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Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): per Imprese misure Governo su “caro energia” insufficienti

Resta ancora alta la bolletta energetica per bar, alberghi, ristoranti e negozi. A marzo per le utenze tipiche del terziario di mercato, si è registrata una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas, rispetto a febbraio ma gli importi in bolletta continuano ad essere elevati rispetto ai valori rilevati prima della crisi energetica segnando aumenti fino a +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas.

Resta insufficiente l’intervento del Governo, se non si interviene nel “ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% ( una voce che pesa circa 13,1 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani)” e di rafforzare i crediti d’imposta ‘energetici’ perché “la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente”. Lo chiede il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.

 
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Contributi e bonus alle imprese del Turismo

Il ministero del il Turismo ha pubblicato l’avviso pubblico con le modalità applicative, i requisiti e le spese ammissibili per usufruire degli incentivi destinati dal PNRR alle imprese turistiche (di cui all’articolo 1, comma 2, lettere a), b) e c) del DL 152/2021) attraverso il il cosiddetto Decreto PNRR, collegato al Recovery Plan italiano. Si tratta di aiuti erogati in forma di credito d’imposta e di contributo a fondo perduto, nonché di finanziamento agevolato.

Beneficiari bonus alberghi e Cfp Turismo

Possono usufruire delle agevolazioni le seguenti strutture: alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, acquatici e faunistici). L’impresa deve possedere i requisiti per il riconoscimento del beneficio al momento della presentazione dell’istanza e per i cinque anni successivi. Ogni richiedente  (proprietario o gestore) può presentare una sola domanda per una sola struttura. Vanno in tutti i casi rispettate condizioni e limiti previsti per gli aiuti de minimis nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”.

Credito d’imposta o contributo a fondo perduto

  • La somma spetta per interventi realizzati dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024, e per quelli iniziati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, a condizione che i relativi costi siano stati sostenuti dal 7 novembre 2021. Tale aiuto può essere fruito come credito di imposta fino all’80% delle spese ammissibili.
  • Gli stessi beneficiari potranno ricevere anche un contributo a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti per i medesimi interventi effettuati dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, per un importo massimo pari a 40mila euro. Il cumulo è ammesso a condizione che non venga superato l’ammontare dei costi sostenuti.
  • Per le spese ammissibili non coperte da incentivi si può chiedere un finanziamento agevolato se almeno il 50% di tali costi riguarda interventi di riqualificazione energetica.

Maggiorazioni CFP

Il CFP di 40mila euro è elevabile:

  • di ulteriori 30mila euro per interventi di digitalizzazione e innovazione sul 15% dell’investimento,
  • di ulteriori 20mila euro per imprenditoria femminile giovanile (società cooperative o di persone costituite per il 60% da under 35 anni, società di capitali con 2/3 di quote possedute da giovani e organi di amministrazione costituiti per 2/3 di giovani, imprese individuali gestite da giovani),
  • di ulteriori 10mila euro per imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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Legge di bilancio 2021 e Fisco – 17 Agevolazioni per cultura e turismo

La legge di bilancio 2021 non può non tenere conto di quanto l’anno appena passato, colpito dalle conseguenze della pandemia da Coronavirus, abbia impattato fortemente sul settore turistico e della cultura e spettacolo. Per questo motivo sono state introdotte una serie di agevolazioni tese a mitigare gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria.
Si tratta, in particolare, di un contributo a fondo perduto stanziato in favore delle “Città Santuario” che ricalca quello già previsto per i centri storici, l’incremento delle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, l’esenzione della prima rata Imu 2021 per gli immobili dove si svolgono attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e dello spettacolo, l’estensione del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo alle agenzie di viaggio e tour operator.
Vediamo nel dettaglio gli interventi a sostegno di questi settori.

Contributo a fondo perduto in favore delle “Città Santuario”
I commi 87 e 88 dell’articolo 1 della legge n. 178/2020 estendono il contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici ai comuni dove sono situati santuari religiosi.
Per questi comuni, diversi da capoluoghi e città metropolitane, il contributo viene erogato per l’anno 2021 entro l’importo massimo di 10 milioni di euro, che costituisce il limite di spesa.

Il bonus spetta ai titolari di partita Iva attiva che svolgono attività commerciale o di servizi al pubblico nelle zone A ed equipollenti (centri storici) dei comuni dove sono situati santuari religiosi che, in condizioni normali, riscontrano una presenza di turisti provenienti dall’estero in numero tre volte superiore a quello dei residenti negli stessi comuni.
Il contributo a fondo perduto è commisurato alla diminuzione di fatturato subita, non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile e non è cumulabile con il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 58 del Dl n. 104/2020 destinato a imprese di ristorazione e correlata filiera, erogato dal ministero delle Politiche agricole, ambientali e forestali.
Condizione per ricevere il contributo, da parte dei contribuenti interessati, è che si sia verificato un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno un terzo tra giugno 2019 e giugno 2020 o, in alternativa, l’inizio della attività dal 1° luglio 2019.

Per quanto riguarda la misura del contributo, questa è determinata in base a specifiche percentuali da applicare al calo di fatturato che si è determinato nel periodo in esame e precisamente.

  • 15% per coloro che hanno ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta preso in esame
  • 10% per coloro che hanno ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a un milione di euro nell’analogo periodo d’imposta
  • 5% per coloro che hanno ricavi o compensi superiori a un milione di euro sempre nello stesso periodo di riferimento.

In ogni caso il contributo è riconosciuto agli aventi diritto per un ammontare non inferiore a 1000 euro per le persone fisiche e a 2mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche; l’ammontare del contributo non può eccedere i 150mila euro.

Interventi per il settore del cinema e dell’audiovisivo
Sono i commi 583 e 584 del primo articolo della legge di bilancio 2021 quelli che individuano le disposizioni a favore del settore, assegnando ulteriori risorse al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, e innalzano le aliquote massime del credito d’imposta riconosciuto a imprese di produzione, imprese di distribuzione e imprese italiane di produzione esecutiva e di post-produzione. Inoltre, stabilizzano alcune disposizioni introdotte, per il 2020, dal decreto “Rilancio”, introducendo una maggiore flessibilità nella determinazione delle risorse destinate ai crediti d’imposta anche in deroga alle percentuali già stabilite.
La legge n. 220/2016 ha ridefinito la normativa riguardante il cinema e l’audiovisivo allo scopo di rilanciare e sviluppare l’intero settore, istituendo il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo destinato al finanziamento di varie tipologie di interventi di sostegno.
Per quanto riguarda gli incentivi fiscali i crediti di imposta sono destinati alle imprese di produzione, di distribuzione, di esercizio cinematografico, industrie tecniche e di post-produzione, al potenziamento dell’offerta cinematografica, alle imprese italiane di produzione esecutiva e di post-produzione di opere realizzate sul territorio nazionale su commissione di produzioni estere, a quelle non appartenenti al settore cinematografico e audiovisivo e per ciascun settore sono stabilite le percentuali di corresponsione dei crediti d’imposta.
A valle dei diversi decreti emanati di concerto tra il Mibact e il Mef relativi ai limiti di importo per opera o beneficiario e alle aliquote da riconoscere, il comma 583, lettera a), dell’articolo 1 della legge n. 178/2020 ha elevato a 640 milioni di euro l’importo minimo delle entrate erariali derivanti dalle attività del settore destinato ad alimentare annualmente la dotazione del Fondo.
Le lettere b), c) e d) del medesimo comma portano dal 30% al 40% l’aliquota massima del credito d’imposta rispettivamente per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva, per le imprese di distribuzione cinematografica e audiovisiva e per le imprese italiane di produzione esecutiva e di post-esecuzione riguardanti opere cinematografiche e audiovisive, o parti di esse, realizzate sul territorio nazionale, su commissione di produzioni estere.
Infine, il comma 583 autorizza il ministro per Beni e le attività culturali e per il Turismo ad adottare uno o più decreti che possono ridefinire l’entità delle risorse da destinare a ciascun beneficiario, anche in deroga alle percentuali previste nella legge n. 220/2016 e al limite massimo stabilito per ciascuna tipologia di credito d’imposta dal decreto attuativo della legge stessa.
Il comma 584 affida al ministero dell’Economia e delle Finanze il monitoraggio degli oneri derivanti dall’attuazione di quanto previsto dal comma 583; in caso di scostamento rispetto alle previsioni, si provvede mediante la riduzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Esenzione della prima rata Imu 2021 per turismo e spettacolo e credito d’imposta canoni di locazione
I commi da 599 a 604 riguardano una serie di agevolazioni finanziarie e fiscali in favore del settore turistico.
Nei commi da 599 a 601 troviamo l’esenzione della prima rata dell’Imu 2021 per gli immobili dove si svolgono attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli e viene, contestualmente, incrementato il Fondo di ristoro per i Comuni.
Analizzando la norma nello specifico, va evidenziato che il comma 599 esenta dalla prima rata dell’Imu dovuta nel 2021 gli immobili dove si svolgono specifiche attività connesse ai settori del turismo della ricettività alberghiera e degli spettacoli.
In particolare, si tratta di:

  • stabilimenti balneari marittimi, lacustri e fluviali e stabilimenti termali
  • alberghi, pensioni e relative pertinenze, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi montani, colonie marine e montane, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, bed&breakfast, residence e campeggi, purché i relativi soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate
  • immobili utilizzati dagli espositori nell’ambito di eventi fieristici e manifestazioni
  • discoteche, sale da ballo, night-club e altro purché i soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate.

Il comma 600 stabilisce che le disposizioni del comma 599 rientrano nei limiti e nelle condizioni previsti dalla comunicazione alla Commissione europea C(2020)1863 finalriguardante gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia in periodo pandemico.
Il comma 601 eleva di 79,1milioni di euro la dotazione del Fondo di ristoro ai Comuni per le minori entrate dovute alle agevolazioni Imu connesse alla pandemia, istituito dall’articolo 177 del decreto “Rilancio” (vedi articolo “Dl “Rilancio” a piccole dosi – 4 cura fisclae e non solo per il turismo”).
Il comma 602 estende il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, istituito dall’articolo 28 del decreto “Rilancio” (vedi articolo “Dl “Rilancio” a piccole dosi – 2 credito d’imposta locazioni”) alle agenzie di viaggio e ai tour operator, ai quali spetta, insieme alle imprese turistico-ricettive, fino al 30 aprile 2021 anziché, come stabilito in precedenza, fino al 31 dicembre 2020.

Il successivo comma 603 rifinanzia di 100 milioni per l’anno 2021 il Fondo per sostenere le agenzie di viaggio, i tour operator, le guide, gli accompagnatori turistici e le imprese di trasporto di persone in aree urbane e suburbane con autobus scoperti, istituito dall’articolo 182 del Dl “Rilancio” finalizzato al sostegno alla guide e agli operatori turistici e dotato di 25milioni di euro per il 2020. Con i successivi interventi dell’articolo 77 del decreto “Agosto” è stata estesa la platea dei beneficiari includendovi anche gli operatori turistici portando la dotazione del Fondo a 265milioni di euro per il 2020. Ulteriori interventi ad opera del decreto “Ristori” e del “Ristori-quater” hanno incrementato il Fondo di 400milioni il primo e 10milioni il secondo ed esteso la platea dei beneficiari alle imprese di trasporto di persone in aree urbane e suburbane con autobus scoperti.
Lo stesso comma 603 della legge di bilancio 2021 include, infine, nella platea dei beneficiari del Fondo le imprese turistico-recettive genericamente intese.

A conclusione di questo excursus della normativa di vantaggio introdotta a favore del settore turismo e spettacolo, il comma 604 incrementa di 20milioni di euro per l’anno 2021 l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 79 del decreto “Agosto” che riconosce per i due periodi d’imposta 2020 e 2021 il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico alberghiere nella misura del 65% estendendolo anche agli agroturismi, agli stabilimenti termali e alle strutture ricettive all’aria aperta.

Fonte:fiscooggi

 

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Per il turismo in Italia è stato l’anno peggiore di sempre

AGI – Il 2020 è stato per il turismo l’anno peggiore di sempre. Le restrizioni imposte per le festività hanno dato il colpo finale al settore. Con l’avvio della campagna di vaccinazioni vi è la speranza che si tornerà a viaggiare in primavera e in estate. E gli operatori dovranno fare i conti con un mondo comunque diverso da prima della pandemia. Abbiamo chiesto al presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, qual è la situazione e quali le prospettive per il futuro.

Sono usciti molti dati sulle perdite del settore turismo in termini di presenze e di fatturato. Qual è l’ultima stima per il 2020?
“I visitatori totali internazionali e nazionali sono dimezzati rispetto all’anno precedente, per un totale di 57 milioni di visitatori in meno. Inoltre, i pernottamenti turistici totali sono diminuiti di circa 186 milioni e la spesa di 71 miliardi di euro. Gli impatti sono maggiori per gli arrivi internazionali che per i viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti sono diminuiti del -64% (pari a 40 milioni di visitatori) quest’anno e i  domestici del 31% (16 milioni) rispetto al 2019. Entro il 2023, il turismo complessivo avrà ripreso a superare leggermente i volumi del 2019, con +1% di visitatori totali rispetto al 2019, salvo imprevisti. Il  primo a ripartire sarà il turismo interno mentre i visitatori internazionali pernottanti saranno ancora inferiori del -5% rispetto ai volumi del 2019 nel 2023. La pandemia ha sconvolto piani e progetti dell’intero comparto turistico costringendo gli operatori e gli addetti ai lavori a riprogettare nuove strategie. L’Italia resta innegabilmente una destinazione top of mind”.

Per la piena ripresa del turismo alcuni indicano il 2024. Ritiene attendibile questa stima? Non potrebbe esserci un balzo della domanda già nel 2022 se le campagne di vaccinazione daranno gli esiti sperati?
“Sono stime rebus sic stantibus soggette – come speriamo – a stupirci con una precoce ripresa rispetto ai pronostici. Una campagna di vaccinazione massiccia può sicuramente contribuire ad accelerare il processo di riparazione di questa frattura del mondo”.

È cambiata la percezione dell’Italia all’estero? 
“L’Italia continua ad essere una delle prime mete di preferenza e lo dimostrano anche le ricerche e le mentions sui social dove l’Italia risulta tra le parole più ricercate. E’ inoltre leader assoluta nel turismo a lungo raggio: un quarto dei turisti da extra Europa viene in Italia e quindi la Penisola soffre particolarmente del blocco dei voli dai Paesi long haul e qui Enit sta cercando di rafforzare la posizione dell’Italia con un’operazione di mantenimento del brand attraverso attività di promozione. La sinergia sarà la sfida del futuro. Direi che la contingenza ci ha insegnato quanto sia importante sintonizzare le proprie esigenze anche sulle necessità altrui per affrontare le nuove sfide di questa epoca tra cui quella della sostenibilità. Una sostenibilità che sta prendendo forma e che per questo va immaginata creando un’offerta turistica fino ad ora poco uniforme ed omogenea e un nuovo modo di erogarla con la creazione di servizi specifici. E’ un invito ad essere coerenti e coordinati”.

Quali saranno i primi turisti a tornare?
“I turisti dai Paesi di prossimità per i quali l’Italia è raggiungibile in auto sono quelli che torneranno prima a viaggiare nei Paesi limitrofi e lo hanno dimostrato già quest’estate. Per i turisti d’oltreocenano tutto dipenderà dall’apertura totale delle tratte aeree, delle frontiere e dall’andamento del Covid nonché dalle politiche internazionali”.

 Dopo il Covid, cambierà la domanda turistica? Se sì come?
“Si sono accelerate tendenze già in atto prima della pandemia, come il turismo slow, il turismo attivo e sportivo, il viaggio multi generazionale con la propria famiglia e con gli amici ma anche i viaggi esclusivi. La sfida sarà quella di rendere stabili le forme di servizi collaborativi anche rendendoli maggiormente fruibili alle fasce solitamente meno attente al dibattito sulla collaborazione tra enti locali e cittadini. La ricerca di sicurezza e spazi porterà a nuove forme di condivisione. Città legate solo al turismo internazionale dovranno orientarsi sulla fidelizzazione di quello domestico per accelerare prospettive di ripresa parossistiche portate fino al 2022. Il digitale è diventato anche un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale, come visite guidate virtuali ai musei, reading, rappresentazioni teatrali o concerti online. Ben vengano inoltre campagne con il coinvolgimento attivo di personaggi famosi ma anche dei cittadini con i loro racconti e il loro storytelling social. Il turismo culturale deve diventare anche pop e creare una rete che dia vita ad un circuito che coinvolga tutti i poli museali magari con biglietti unici, con offerte all inclusive che comprendano più siti e ingenerino collegamenti multisegmento in modo da animare i poli culturali con visite interattive che calino il messaggio culturale nell’attualità. Il turismo va ricalibrato intrecciando percorsi sensoriali e con l’innovazione. Enit è consapevole del valore dell’Italia e di quanto possa offrire la Penisola e punta già da tempo ad una promozione sempre più capillare in grado di coniugare la sostenibilità con la qualità grazie allo stile di vita italiano. E’ stata rafforzata anche la presenza di in Cina con l’apertura della sede di Shangai e continua la valorizzazione dell’Italia attraverso le 28 sedi nel mondo che quindi rappresentano un presidio di crescita costante dell’immagine di questo Paese che tende a non sottovalutare alcun mercato perché ha tutte le carte in regola per soddisfare ogni tipo di viaggiatore”.

Quali azioni avvierà nel 2021 l’Enit per sostenere il turismo in Italia?
L’Italia continua a dare prova di resilienza, versatilità, nonché creatività, soprattutto di riscoperta di se stessa. Una rinnovata capacità di mettersi in gioco con una propensione ai processi di modernizzazione e supporto tecnologico. Enit sta facendo la propria parte attraverso campagne mirate e con un piano del turismo articolato che punta su un turismo a valore mira a distribuire il carico antropico in diversi momenti dell’anno e in aree meno conosciute stimolando la creazione di pacchetti turistici che incentivino una domanda variegata. Un modo per distribuirlo in vari periodi dell’anno e in aree meno note sono i tematismi, la creazione di eventi multisegmento e multisensoriali nonché le aperture straordinarie di musei e luoghi d’arte in fasce orarie diverse e per ogni esigenza d’età e magari investimenti sul merchandising per creare senso di appartenenza. L’attività di networking internazionale condotta da Enit tra istituzioni, enti, pmi e operatori del settore mira proprio ad implementare indirizzare e aggiornare le modalità di creazione e promozione dell’offerta turistica. Abbiamo realizzato oltre 30 campagne marketing, almeno una per ogni Paese con sede Enit nel mondo, ci siamo attivati da subito con il cruscotto sul settore e il monitoraggio nazionale e internazionale per fornire gli strumenti utili e i dati per la ripartenza del settore, abbiamo lanciato e implementato una app gratuita per smartphone che regala assaggi di Italia da vivere poi live. Stiamo digitalizzando un archivio di oltre 100mila ritrovamenti Enit che formeranno il Primo Archivio Storico del turismo italiano. Ogni giorno organizziamo webinar internazionali che sono un collante per la rete della filiera turistica e alimentano il networking tra comparto pubblico e privato. Sul b2b, stiamo accompagnando le campagne digitali con webinar dedicati all’Italia su tutti i mercati, con digital training e anche corsi di lingua italiana dedicati agli agenti di viaggio all’estero per fidelizzare le nostre relazioni. Stiamo costruendo un marketplace virtuale permanente per l’incontro domanda e offerta turistica in collaborazione con le regioni italiane. La ripartenza ci vede impegnati con una campagna di comunicazione b2c, di concerto con il Mibact, prevalentemente sui canali digitali, Viaggio in Italia, sia sul mercato domestico che sui mercati internazionali che è partita in questi giorni. Le attività di digital PR, attraverso una rete di influencer individuati a livello internazionale, consentiranno di veicolare con maggiore efficacia e profondità la nostra narrazione”.

Fonte: economia agi

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Ristoro anche per gli Agenti di Commercio

Anche gli agenti e i rappresentanti di commercio sono fra i beneficiari del contributo a fondo perduto previsto dal “Decreto Ristori quater” approvato dal governo: il beneficio non riguarda l’intera categoria, ma soltanto gli agenti il cui codice Ateco prevalente sia contenuto nell’allegato 1 del decreto.

Lamenta in una nota il coordinamento nazionale di Confedercontribuenti Imprese il fatto che la determinazione del ristoro avviene  solo in un mese (aprile) non tenendo conto delle modalità di pagamento delle provvigioni agli agenti.

L’articolo 6 del Ristori Quater prevede l’erogazione automatica sul conto corrente per chi aveva già fatto domanda e ottenuto il contributo in base ai criteri del decreto Rilancio”: calo del fatturato di almeno il 33% ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 (fa fede la data delle fatture provvigionali).

L’importo del beneficio sarà uguale a quanto ottenuto allora.
Il contributo spetta anche in assenza del requisito di calo del fatturato agli agenti che abbiano attivato la partita Iva a partire dal 1 gennaio 2019: in questo caso avranno l’importo di 1000 euro per le ditte individuali e di 2000 euro per le società.
Potranno presentare la domanda anche gli agenti che non l’avevano presentata per il precedente contributo previsto dal decreto Rilancio: il contributo spettante sarà quello calcolato sulla base dello stesso parametro indicati nel decreto Rilancio.

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DPCM misure sbagliate. Confedercontribuenti Imprese, isolare i violenti.

Non lasciare la piazza ai violenti, ma il Governo cambi subito le misure dell’ultimo DPCM e vari immediatamente il decreto ristoro, con misure efficaci e disponibilità finanziarie che arrivino immediatamente alle imprese, nonché vari la sospensione di tutti gli adempimenti tributari ed esattoriali oltre Dicembre e vari una  immediata moratoria dei debiti bancari, per almeno un anno. Chiediamo inoltre la sospensione immediata di tutte le aste e le procedure esecutive. Fate subito, è l’appello del Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro al Governo e fate in modo che Ministri come Franceschini siano zittiti. Agli imprenditori lanciamo l’appello a non cedere le piazze ai violenti, che delegittimano i temi della giusta battaglia dei ristoratori e degli imprenditori in generale.

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Confedercontribuenti Imprese: due miliardi sostegno da fame. 235.000 imprese rischio fallimento

I due miliardi promessi  dal Governo a sostegno delle 235.000 imprese dei settori (ristorazione, piscine, palestre, cinema, teatri, sport) che nel nuovo DPCM dovranno o chiudere o ridimensionare l’attività, se confermati, costituiscono una elemosina inutile che non mette al riparo dal fallimento a tante di esse. A dichiararlo il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che invita il Governo a prevedere misure serie e decisive, con immediata iniezione di liquidità, varo di un cospicuo fondo perduto,  la sospensione di tutti gli adempimenti sia fiscali che nei rapporti con le banche. Questo lo pretendiamo subito, insieme al varo del nuovo DPCM. Basta promesse e chiacchiere, conclude Finocchiaro, la situazione e drammatica e le scelte del Governo, possono costituire un serio problema per la continuità delle aziende italiane e per i tanti lavoratori impiegati.

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Sport. Una scelta di buon senso.

di Ettore Minniti (resp. Nazionale Turismo e sport di Confedercontribuenti)

Le associazioni e società sportive, federazioni e enti di promozione hanno infatti dato prova di aver rispettato con rigore i protocolli emanati, spesso anche affrontando spese di adeguamento e messa in sicurezza degli spazi e delle strutture.

Per questo il Governo ha deciso di far proseguire partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale.

Importante per i giovanissimi delle scuole calcio che potranno così continuare ad allenarsi, ma senza giocare le partite.

Altre misure sono state annunciate dal Ministro allo Sport, Vincenzo Spatafora, per scongiurare altre chiusure.

Ho combattuto per arrivare a questa scelta” – ha dichiarato il Ministro – “ma dobbiamo essere tutti consapevoli del momento difficile per il Paese, che ci deve obbligare ad un rispetto rigoroso dei protocolli. Abbiamo chiesto già tanti sacrifici al mondo dello sport, tra i settori più colpiti dall’epidemia, e soprattutto abbiamo chiesto ai gestori investimenti cospicui per il rispetto doveroso di rigide misure”.

Scelte difficili, sicuramente, ma al momento resteranno aperte piscine, palestre e centri sportivi. Il senso di responsabilità ha prevalso nei gestori, nei lavoratori sportivi e  quanti frequentano le palestre per il proprio benessere psico-fisico perché hanno dimostrato che tutto si può fare in sicurezza.

Senso del dovere con cui si sono resi protagonisti giovani, ragazze e ragazzi, che sono stati messi a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria e che trovano proprio nelle ore che trascorrono facendo sport un momento importante di sfogo e relax, essenziale per il loro equilibrio, come ha sottolineato lo stesso Spatafora.

Un piccolo sacrificio e rinuncia è stato chiesto per gli sport di contatto amatoriali, come le partite di calcetto. Speriamo che il blocco possa durare poco, ma ce ne faremo una ragione.

L’invito agli amanti dello sport, professionisti, dilettanti o per puro piacere amatoriale ad essere responsabili e a rispettare le regole emanate di recedente dalle Autorità.

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Il turismo in sofferenza

Il turismo italiano continua a soffrire a causa della pandemia di Coronavirus e condiziona fortemente le vacanze dell’estate 2020. Incertezze, paure e difficoltà economiche fanno sì che molti invece di partire per le vacanze resteranno a casa. Secondo i dati del bollettino dell’Enit, l’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, sono solo 4 su 10 le camere delle strutture ricettive prenotate online dai turisti italiani e stranieri. Risultano ancora prenotabili disponibilità nel 60% dei casi. Secondo l’indagine telefonica condotta dall’Enit su un campione di quasi 4mila italiani, Venezia è in affanno con il 68% di camere ancora disponibili mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. Resistono le grandi città d’arte con una quota di mancate prenotazioni del 26% a Firenze, 38% a Roma, 39% a Milano, 47% a Napoli. Le città d’arte però sono comunque penalizzate dalla forte dipendenza con il turismo internazionale che – in una proiezione annuale sul 2020 – vede Firenze a -63,9% di arrivi internazionali, Napoli a -61,5%, Venezia a -60,7%, Roma a -60,5% – comparabili con quelli di Nizza-Cannes (-61,8%), Barcellona (-59,2%) e Parigi (-57,9%). Il settore si affida al turismo domestico. Sono soprattutto gli uomini i vacanzieri italiani di quest’anno (56% dei casi) che hanno tra i 36 ed i 55 anni (40%). In ferie andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà una vacanza. Per quanto riguarda le famiglie: più della metà organizzerà viaggi familiari (54%) e solo il 38% in coppia. Il 23,7% dei pensionati non rinuncia alle ferie, seguiti da impiegati (23,6%), operai (15%) mentre solo il 5,4% è dirigente ed il 4,2% libero professionista.  Con l’apertura delle frontiere da parte dei Paesi europei – tra cui Francia, Paesi Bassi, Germania e Spagna – stanno aumentando, fa sapere ancora l’Enit, i voli delle principali compagnie aeree europee: Ryanair (+46%), Easyjet (+22%), Klm (+12%) con una crescita settimanale positiva delle prenotazioni nel mondo (+23%) e si assiste a una ripresa regionale del turismo. Gli arrivi esteri non sono ancora stabili. Ancora, per quanto riguarda gli arrivi aeroportuali nel 2020, le perdite indicano dal 1° gennaio al 15 giugno un -77,3% rispetto al 2019. Nel calo dall’estero delle prenotazioni estive per l’italia si nota una leggerissima ripresa complessiva (da -89,4% a -85,4%). Il 48% degli inglesi ha prenotato per i prossimi 30 giorni mentre il 2% manifesta l’intenzione di viaggiare tra 6 mesi. Stop alle disdette dalla Francia per il nostro Paese che si stabilizza sul -70,7%. Le diminuzioni più evidenti sono da Cina (-85,9%) e Usa (-84,1%). In particolare per quanto riguarda il turismo proveniente dagli Stati Uniti, l’Italia perde una clientela da oltre 5,5 miliardi di euro. Questo è quello che hanno speso nel 2019 i 4,4 milioni gli ospiti statunitensi in Italia che hanno fatto registrare quasi 40 milioni di pernottamenti. “La spesa  turistica totale nel 2019 è stata di circa 84 miliardi di cui 44,3 miliardi grazie agli ospiti stranieri – ha evidenziato Giorgio Palmucci, presidente Enit -, che sottolinea come a causa del Covid-19: “Quest’anno temiamo di perdere 67 miliardi di spesa complessiva”.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Enit-turismo-camere-prenotate-estate-2020-agosto-ba722c77-9fa6-407e-97a7-131941e54434.html

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Turismo, tracollano a maggio le spese degli stranieri in Italia

Bankitalia registra un calo dell’88%: effetto sul saldo della bilancia pagamenti

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