La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.
(Luigi Sturzo, Discorso, 1957)
Pmi del Sud premiate per i Piani di Transizione 4.0
Per le Pmi del Mezzogiorno 400 milioni con incentivi fino al 75% della spesa.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha firmato il decreto che istituisce il nuovo bando che ha lo scopo di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività dei territori delle regioni del Sud Italia.
Possono accedere le imprese che sono ubicate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il decreto prevede lo stanziamento di 400 milioni dal programma nazionale «Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027» (Pn Ric 2021-2027).
L’obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il piano transizione 4.0.
Per avere accesso all’incentivo, i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti del piano transizione 4.0.. Possono riguardare:
le «advance manufact solutions», come robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili;
«additive manufacturing», cioè le stampanti in 3D connesse a software di sviluppo digitale;
«augmented reality», la realtà aumentata a supporto dei processi produttivi;
«simulation», simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;
«horizontal/vertical integration», cioè integrazione informazioni lungo la catena del valore del fornitore al consumatore;
«industrial internet», comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti;
«cloud», gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti;
«cyber-security», sicurezza durante le operazion in rete e su sistemi aperti;
«big data anche analytic», analisi di una ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.
Premialità
Il comunicato reperibile sul sito del ministero evidenzia che nella valutazione della finanziabilità hanno punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa, che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.
Le premialità sono riconosciute anche per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (Ue) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le Pmi che abbiano aderito a un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.
Incentivi
I progetti dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750mila euro e non superiori a 5 milioni.
L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo a fondo perduto e in un finanziamento agevolato.
FONTE: IL SOLE 24ORE
Made in Italy, 1 miliardo per il Fondo sovrano ma cala la dote aiuti
Sulla dote del Fondo sovrano per il made in Italy, previsto dal disegno di legge approvato ieri dal consiglio dei ministri, si è discusso fino all’ultimo minuto. Il risultato è la previsione di 1 miliardo in due anni – 700 il primo e 300 il secondo – ma nel contempo cambia il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, inizialmente immaginata come riferimento dell’operazione, attraverso fondi di i nvestimento. Per finanziare il Fondo, infatti, si ricorrerà probabilmente al Patrimonio destinato, un plafond già a disposizione della stessa Cdp. Il Fondo, che dovrà investire in aziende di filiere produttive strategiche, anche per facilitare l’approvvigionamento di materie prime critiche, nelle intenzioni del governo sarà alimentato per almento 500 milioni anche da Casse previdenziali dei professionisti, fondi privati, assicurazioni e fondi sovrani stranieri. Un successivo decreto attuativo fisserà le regole di funzionamento.
Il “Ddl per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy”, un testo di 50 articoli coordinato dal ministero delle Imprese e del made in Italy, ricalca in buona parte le bozze fin qui circolate, soprattutto per le misure a costo zero e con limitato impatto di copertura. Saltano invece, quantomeno dall’ultima bozza, il rifinanziamento della Nuova Sabatini e la superdeduzione del 100% per i costi di ricerca e sviluppo relativi al design, che insieme sarebbero costati oltre 470 milioni (se ne riparlerà forse in prossimi provvedimenti). E non compare la misura con i conti correnti agevolati per gli studenti, fino a 100mila euro, da utilizzare dopo i 16 anni (costo una cinquantina di milioni annui). Confermato il rifinanziamento per l’imprenditorialità femminile (15 milioni). Il Ddl, come già emerso, fissa poi il percorso per arrivare, attraverso un regolamento del ministero dell’Istruzione e del merito, al varo del liceo del made in Italy che dall’anno scolastico 2024/25 prenderà il posto dell’opzione economico sociale dell’attuale liceo delle Scienze umane.
Tra le novità dell’ultima bozza, entra una norma sugli acquisti della Pa che dovrebbe consentire alle stazioni appaltanti di considerare anche criteri di qualità dei prodotti nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (dovranno essere emanate delle linee guida ministeriali per fissare i criteri). C’è spazio anche per una commissione tecnica finalizzata a dare maggiori informazioni ai consumatori sulle fasi di produzione della pasta. Il ministero delle Imprese e del made in Italy, oltre ai contributi per progetti sulla blockchain, propone anche voucher per le imprese che iniziano a investire nel metaverso.
Tornando invece alle misure che erano già emerse nelle scorse settimane, il Ddl prevede la decontribuzione del 100% (fino a 8.060 euro annui) sugli assunti coinvolti in progetti di tutoraggio per il trasferimento delle competenze affidati ad ex dipendenti pensionati. Per il contrasto alla contraffazione confermati l’istituzione di un contrassegno “made in Italy” (le imprese potranno richiederlo su base volontaria), l’inasprimento delle sanzioni minime per chi compra i falsi (da 100 a 300 euro) e modifiche al codice di procedura penale per accelerare la distruzione delle merci contraffatte oggetto di sequestro, fatti salvi i campioni necessari ai fini probatori, per favorire la conclusione dei procedimenti giudiziari. Nel Ddl trovano spazio poi un Fondo da 15 milioni per il sostegno all’industria della prima lavorazione del legno, la previsione di un commissario straordinario per semplificare il reperimento di materie prime necessarie alla filiera della ceramica e a sostegno della nautica la riduzione da 60 a 20 giorni del termine per ottenere la registrazione delle imbarcazioni da diporto. Saranno dedicate al made in Italy una Giornata nazionale (15 aprile) e un’Esposizione nazionale permanente.
FONTE: Il SOLE 24ORE
Finocchiaro (Confedercontribuenti): Oltre dieci miliardi a danno di imprese e famiglie con l’inflazione oltre il 2%
“Il tasso di inflazione sopra il +2% fino al 2025, colpisce la spesa delle famiglie, e impedisce la piena ripresa dei consumi. “rischiamo di ridurre in tre anni di 10 miliardi di euro il potere d’acquisto delle famiglie”, lo denuncia il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che aggiunge “l’inflazione annulla qualsiasi miglioramento salariale per i lavoratori e le famiglie”. Ecco perche’ sin da subito abbiamo denunciato come la riforma fiscale costituisce un bluff, perche’ assolutamente inadeguata a fronteggiare i gravi problemi che l’economia pone tutti i giorni alle famiglie e alle imprese.66
Riforma tributaria. Finocchiaro (Confedercontribuenti): “navighiamo in un mare in tempesta senza timone e comandante”
Si tratta di una riforma molto importante, attesa da anni e nel solco degli obiettivi del PNRR, che ha inserito il contenzioso tributario tra i nodi strategici per la competitività del nostro Paese, considerata l’importanza del Fisco e della giustizia tributaria per le imprese e l’attrattività degli investimenti esteri. La riforma ha seguito tre direttrici. Tra questi, una magistratura professionale specializzata: da tempo sulla figura del giudice tributario part time e sulla qualità delle sentenze di merito, spesso annullate in Corte di Cassazione, era in corso un ampio dibattito. Ora la nuova magistratura tributaria a tempo pieno contribuisce alla formazione di un nucleo di giudici con spiccata competenza nel settore fiscale, assicurando il miglioramento della qualità delle sentenze e rafforzando il ruolo di terzietà del giudice. L’obiettivo è realizzare una giustizia tributaria equidistante, preparata, specializzata: un passaggio che rafforza il ruolo del contribuente nel processo tributario e assicura maggior equilibrio tra le parti in causa.
Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, è scettico sulla bontà della riforma tributaria, “Purtroppo navighiamo in mezzo al mare in tempesta senza timone e comandante, visto che le forze politiche di maggioranza si muovono fra demagogia e interessi dei potentati economici e finanziari e l’opposizione, non pervenuta, è inesistente”.
La riforma prevede anche un CSM tributario con funzioni ispettive e autonomia finanziaria, una prova testimoniale più facile e un tetto al pensionamento dei giudici a 72 anni con décalage.
“Su tutto questo Confedercontribuenti – prosegue Finocchiaro – è pienamente d’accordo e chiede l’immediata approvazione della riforma, almeno in questa parte ritenuta fondamentale. Difficilmente il Governo manterrà le promesse elettorali, ma accogliamo con favore la progressiva riduzione del contenzioso pendente, con una serie di strumenti deflattivi del giudizio e il rafforzamento del giudice monocratico per le controversie minori”
Tutto qua? “Assolutamente no! Occorre rafforzare l’istruttoria processuale, finora praticamente inesistente, anche qui riequilibrando il ruolo delle parti e introducendo la prova testimoniale scritta. In un giudizio che muove i passi sulla strada tracciata dall’attività accertativa svolta dalle Agenzie fiscali, dove è quasi assente la difesa del contribuente, la possibilità di portare all’attenzione del giudice fatti e circostanze non cristallizzati negli atti procedimentali o accertativi rappresenta un ampliamento dell’oggetto del giudizio e degli spazi di difesa. Questa è giustizia sociale e non vessatoria come lo era stato fino ad oggi”, chiosa il Presidente.
Soddisfatto allora? “Come si può esseri soddisfatti? Delle proposte non abbiamo alcuna conoscenza perché ancora allo studio. Si promette anche la riduzione dell’Ires e l’abbassamento delle ritenute d’acconto per i lavoratori autonomi ma solo nei comizi elettorali. Forse ancora una volta la riforma sarà appetibile negli slogan elettorali e assolutamente insufficiente nel testo che sarà presentato. Eliminazione del superbollo auto, revisione della tobin tax e aumento della deducibilità per la previdenza complementare. Ipotesi, solo ipotesi, solo venditori di fumo e nessuna proposta da valutare. Solo promessa di emendamenti al testo originale, da noi fortemente criticato. Il governo resta nel vago e non consente alcuna valutazione alle forze sociali”, conclude Finocchiaro.
Speriamo che si dia seguito a quanto detto in altre sedi, ovvero il ruolo importante che dovranno svolgere i professionisti abilitati alla difesa, avvocati e commercialisti, ed è legato alle dinamiche connesse alle udienze a distanza, attraverso il collegamento da remoto. Inevitabile sarà l’ampliamento della loro sfera d’azione, oltre i consueti limiti territoriali, con un inevitabile incremento della competizione e della specializzazione professionale.
Il cantiere è ancora tutto aperto, ma il mare è in tempesta e non intende calmarsi.
Confedercontribuenti parte civile nel processo “Fake bank” per l’affaire Banca base”
Davanti la prima sezione penale del Tribunale penale prosegue il processo a carico dei vertici della ex Banca Base (Banca Sviluppo Economico). I reati ipotizzati, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.
Il Tribunale ha ammesso come parte civile l’associazione Confedercontribuenti che si è occupata degli azionisti quando scoppiò lo scandalo dell’istituto di credito catanese, nel dicembre del 2018, per fatti attinenti allo stato d’insolvenza della “Banca Sviluppo Economico spa.” dichiarato dal Tribunale civile di Catania proprio nel dicembre 2018 (pronuncia poi confermata in appello nell’aprile 2019).
Il Presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro “esprimo, a nome dei nostri associati, la propria soddisfazione. La vicenda, come è nota, è molto complessa, ma siamo soddisfatti di poter rappresentare gli azionisti e i clienti che sono stati truffati, scoprendo che nella loro banca di fiducia non vi era più traccia dei loro risparmi”
Il premio Nobel Stiglitz: “L’inflazione è il più forte vettore di diseguaglianze”
L’inflazione è un’emergenza vera: “Si può attaccare in diversi modi. Intanto a provocarla sono oggi soprattutto gli eccessivi profitti che le grandi corporation accumulano almeno in alcuni settori. Bisogna considerare che le pressioni sulla supply-chain, oltre che sull’energia, si sono allentate, e infatti l’inflazione sta scendendo per suo conto. Gli alti tassi finiscono con l’esacerbare molti problemi e rendere più difficile risolverli. E danno luogo a una serie di effetti collaterali come la fuga dei depositi dalle banche americane alla ricerca di migliori rendimenti ora che sono possibili, che diversi fallimenti ha già provocato, e poi ovviamente l’aggravio sui prestiti di ogni sorta. Senza contare gli effetti all’estero, ovvero l’aggravamento della crisi debitoria in tanti Paesi in via di sviluppo che finisce ancora una volta col colpire la povera gente”.
Fonte: Rainews
Fontana di Trevi: Finocchiaro (Confedercontribuenti), pene durissime ai criminali dei beni culturali
“Fortunatamente la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti perché la vernice nera si è depositata tutto attorno al materiale di impermeabilizzazione, non sul marmo, e dovrebbe essere possibile rimuoverla senza danni permanenti. Il rischio è quando va sul marmo che è poroso”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Adesso basta con questi irresponsabili di “ultima generazione”, giovani irresponsabili, ma responsabili di tentare di distruggere le bellezze del nostro Paese. Alla Magistratura chiediamo l’applicazione di pene dure ed esemplari e a chi ama la natura e le bellezze italiane di isolare questi criminali in nome della difesa dell’ambiente.
Riforma tributaria: Finocchiaro (Confedercontribuenti): ancora solo chiacchiere e demagogia. Tasse sempre altissime.
Eliminazione del superbollo auto, revisione della tobin tax e aumento della deducibilità per la previdenza complementare. Ipotesi e nessuna proposta da valutare. Solo promessa di emendamenti al testo originale, da noi fortemente criticato. Il governo resta nel vago e non consente alcuna valutazione alle forze sociali. In genere attende il signor si da Bonomi e dalla Confindustria. A dichiararlo il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro che aggiunge, “purtroppo navighiamo in mezzo al mare” sulla riforma tributaria, visto che le forze politiche di maggioranza si muovono fra demagogia e interessi dei potentati economici e finanziari”. Non pervenuta invece l’opposizione. Delle proposte non abbiamo alcuna conoscenza perché ancora allo studio. Si promette anche la riduzione dell’Ires e l’abbassamento delle ritenute d’acconto per i lavoratori autonomi ma solo nei comizi elettorali. Forse ancora una volta la riforma sarà appetibile negli slogan elettorali e assolutamente insufficiente nel testo che sarà presentato, conclude Finocchiaro.
Maltempo: Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti), ‘ripristinare subito Italia Sicura’, basta irresponsabilità. Norma giusta
Con il governo Renzi, il progetto di Renzo Piano ‘Italia Sicura’ era nato per non vivere più drammi legati ad eventi climatici inaspettati. Conte, fra i tanti danni fatti, in modo sciagurato, ha scelto di eliminare uno strumento fondamentale per evitare le tragedie che vive il nostro Paese. Noi di Confedercontribuenti diciamo stop alle scelte che oggi portano a morti e danni miliardari. Italia Sicura va ripristinata con immediatezza. E chi l’ha tolta in nome dell’antirenzismo si vergogni e rifletta di fronte ai morti della Romagna e ai danni che sta subendo l’Italia intera.
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