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Imprese: dalle stelle alle stalle, chi perde ora dopo il Covid

Di
Lucia Cutrona
|
8 Maggio 2024

Dalle stelle alle stalle, è il caso di dirlo. Le imprese che avevano registrato guadagni record nell’era pandemica stanno ora subendo perdite significative: in particolare, hanno segnato un calo del valore di mercato di 1,5 miliardi di dollari in quanto gli investitori hanno voltato le spalle a molti dei titoli che erano stati ‘premiati’ durante i primi lockdown. Secondo i dati di S&P Global, riportati dal Financial Times, i gruppi tecnologici dominano l’elenco delle 50 società con un valore di mercato superiore a 10 miliardi di dollari e che avevano registrato i maggiori guadagni percentuali nel 2020. Ma questi ‘vincitori’ della pandemia hanno collettivamente perso più di un terzo del loro valore di mercato totale, l’equivalente di 1,5 miliardi di dollari, dalla fine del 2020. E’ il caso della società di videoconferenze Zoom, le cui azioni sono salite fino al 765% nel 2020 grazie al passaggio delle aziende allo smart working, è stata una delle maggiori perdenti. Dalla fine di quell’anno le sue azioni sono scese di circa l’80%, pari a un calo del valore di mercato di oltre 77 miliardi di dollari.

Anche RingCentral, società di comunicazione basata sul cloud, e che aveva registrato un’impennata nel boom del lavoro a distanza del 2020, ha perso circa il 90% del suo valore, in quanto si trova a competere con giganti della tecnologia come Alphabet e Microsoft. Il produttore di cyclette Peloton è stato un altro grande sconfitto, con un calo delle azioni di oltre il 97% dalla fine del 2020, pari a una perdita di valore di mercato di circa 43 miliardi di dollari. Di conseguenza, oltre alle dimissioni dell’amministratore delegato Barry McCarthy, ha annunciato un taglio del 15% della sua forza lavoro, l’ultima di una serie di misure di risparmio.
Le perdite sono dovute al fatto che la forte accelerazione di tendenze come la videoconferenza e gli acquisti online si è rivelata meno duratura del previsto, in quanto un maggior numero di lavoratori è tornato in ufficio e gli alti tassi di interesse e l’aumento dell’inflazione hanno colpito la domanda di e-commerce. In termini percentuali, Tesla è stata la più grande vincitrice del 2020. Il valore di mercato del produttore di auto elettriche è balzato del 787% a 669 miliardi di dollari alla fine di dicembre, ma da allora è scivolato a 589 miliardi di dollari. Sea, società internet con sede a Singapore, si è piazzata al secondo posto: il suo valore di mercato è balzato da 19 a 102 miliardi di dollari in seguito a un’impennata durante la  pandemia per tutte e tre le sue attività principali: giochi, commercio elettronico e pagamenti digitali. Da allora, però, l’azienda ha perso oltre il 60% del suo valore a fine 2020 a causa dei timori di un rallentamento della crescita. Anche i gruppi di ecommerce Shopify, JD.com e Chewy, che inizialmente hanno prosperato con l’aumento della spesa online, hanno subito forti perdite.