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Fisco: Giorgetti, giù tasse ceto medio orizzonte pluriennale

Di
Redazione
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8 Maggio 2025

L’estensione del taglio delle tasse anche per il ceto medio “presuppone un orizzonte temporale pluriennale”, ma l’iter “è già stato avviato”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera, ribadisce che la diminuzione della pressione fiscale resta tra le priorità dell’esecutivo.
“Voglio ribadire che l’intento del governo, più volte dichiarato e dimostrato, con le leggi di bilancio del 2023 e 2024, è di divenire ad un progressivo abbattimento dell’entità della pressione fiscale, anche per i redditi medi. Obiettivo che presuppone un orizzonte temporale pluriennale, ma il cui percorso è stato gia’ avviato”, spiega Giorgetti interpellato da Luigi Marattin sulle tempistiche della riduzione fiscale per il ceto medio.
L’ultima legge di bilancio ha reso strutturale le tre aliquote fiscali e il taglio del cuneo fino ai 35mila euro. A partire dalla manovra, il governo ha cercato le risorse per ampliare il taglio fino ai 50 mila euro, servono almeno 2,5 miliardi per riuscirci, ma finora non sono stati reperiti i fondi necessari. Negli ultimi mesi si sono avvicendate altre priorità che hanno drenato fondi: dal caro bollette agli aiuti alle imprese per sostenere i possibili contraccolpi delle nuove politiche tariffarie varate dagli Stati Uniti.
Giorgetti inoltre fa sapere che il Governo sta ultimando “i lavori finalizzati al completamento dei testi unici ancora in via di definizione, nelle prossime settimane, saranno portati all’attenzione del Consiglio dei Ministri” per proseguire l’iter nel rispetto dei termini di legge. “Il ministro non risponde alla mia domanda sulla pressione fiscale nei confronti del ceto medio, che l’Ocse dimostra essere la piu’ pesante del mondo occidentale. Parliamo di cittadini che mandano avanti il Paese e in realtà sopportano un macigno fiscale sulle loro spalle”, replica Marattin.
Negli ultimi mesi la Lega ha spinto per portare avanti anche la pace fiscale, con una riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle a 120 rate in 10 anni. Ma in Commissione Finanze l’Agenzia delle Entrate ha rilevato che “l’introduzione di un meccanismo di flessibilità” che consente “di non pagare fino a 7 rate senza incorrere nella “decadenza”, potrebbe determinare, a breve e medio termine, effetti finanziari negativi”.
Il Carroccio intanto pensa anche ad un Ddl sui salari, da presentare presumibilmente in Parlamento nel corso di maggio, che dovrebbe prevedere contributi zero per tre anni per le imprese che assumono under 30 e flat tax al 5% per cinque anni per i nuovi assunti con reddito fino a 40mila euro. Il testo però andrà vagliato con le altre forze politiche di maggioranza. (AGI)