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Finocchiaro (Pres. Confedercontribuenti): Visco si autosospenda da governatore Bankitalia.

Di
Redazione
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21 Ottobre 2015

 Il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco è indagato per corruzione, truffa, abuso d’ufficio e infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità per l’operazione che ha chiuso il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto con il passaggio della banca umbra al Banco di Desio. E noi chiediamo che si autosospenda da Governatore di Bankitalia, fino alla conclusione delle indagini. A dichiararlo il Presidente di Confedercontribuenti, Catmelo Finocchiaro. Insieme al numero uno di Via Nazionale, nel registro degli indagati dal 28 gennaio 2015 risultano anche i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente del Banco Desio. Bankitalia, per ora, ha dichiarato di “non essere a conoscenza di alcuna iniziativa dell’autorità giudiziaria”. Circostanziate le accuse sintetizzate nell’esposto-denuncia nell’interesse dei soci della società cooperativa Spoleto crediti e servizi, che l’Adnkronos ha potuto consultare. L’avvocato Riziero Angeletti, che rappresenta i soci, parla di “un articolato schema criminoso posto i essere dai qualificati sodali teso all’impossessamento del patrimonio della Scs e della Bps”: attraverso “uno schema apparentemente lecito” hanno “conseguito il controllo della Bps a prezzi irrisori, arrecando. contestualmente, alla Scs e, conseguentemente, a tutti i soci della stessa, un gravissimo danno economico a vantaggio di altri soggetti”. In particolare, secondo i soci, i commissari nominati da Bankitalia “di fatto hanno favorito aldilà della ragionevolezza e della economicità delle operazioni, il gruppo Banca di Desio e Brianza che risulterà l’esecutore materiale dello spoglio posto in essere nei confronti della malcapitata Bps e dei suoi soci”. I commissari “sostanzialmente, attraverso un fittizio piano di ricapitalizzazione della Bps hanno consegnato alla Banca Desio il controllo della società, ovvero un ingente patrimonio, dietro il versamento di un prezzo assolutamente irrisorio”.