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Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): ritorni in campo con forza e idee il mondo dell’associazionismo. Fermare le “lobby” dei potenti.

Di
Redazione
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9 Ottobre 2022

Ridare ruolo e dignità ai cosiddetti “corpi intermedi” rappresenta un elemento fondamentale per una partecipazione attiva e democratica alla vita del Paese e al suo sviluppo sociale ed economico. Ad affermarlo il Presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che chiede di recuperare il tempo perduto in questo ultimo decennio. Il tentativo di fare dell’associazionismo sociale, d’impresa e del sindacato, semplici “strumenti” prestatori di servizi e non piu’ interlocutori delle istanze dei soggetti rappresentati, ha costituito un fallimento, per lo stesso mondo associativo e per l’intero sistema di idee e relazioni, utile in ogni Paese.  Ben venga il richiamo all’importanza dell’associazionismo  fatto da Giorgia Meloni. Se il Governo che probabilmente andrà a presiedere, mostrera’ di cambiare passo, rispetto agli ultimi anni, non potra’ che avere tutto il nostro apprezzamento.  I valori dello “stare insieme”, del “fare squadra”, del “fare rete”, dovranno evitare i rischi della disgregazione e dell’isolamento e costituiscono le fondamenta sulle quali bisogna ricostruire un percorso di sviluppo. Senza comunità di intenti e condivisione di obiettivi si finisce per non far crescere l’economia e la società.

Cosa  sarebbe il nostro Paese senza associazioni di rappresentanza degli interessi delle imprese e della società? Sarebbe quello che hanno tentato di fare una gran parte di classe politica, ovvero tentare di disgregare quella rete di relazioni, solidarietà, stimoli, mutualismo,  spinta a migliorare il nostro sistema imprenditoriale, sociale e sindacale. Il silenzio serve ad una classe politica autorefenziale.  Adesso bisogna invertire la rotta. Bisogna rendere democratica la “partecipazione” dei corpi intermedi, evitando di dare rappresentanza solo a quelle delle lobby potenti.  Su questo ci batteremo noi di Confedercontribuenti con tutte le nostre forze, conclude Finocchiaro.