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Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): anche la mafia nel business dei crediti deteriorati, i cosiddetti NPL

Di
Redazione
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28 Giugno 2020

I crediti deteriorati delle imprese, i cosiddetti Non Performing Loans, costituirebbero un gate d’ingresso privilegiato per la criminalità organizzata per il Vice Capo della Polizia, Vittorio Rizzi: “Il gate d’ingresso più pericoloso nell’economia da parte della criminalità organizzata è costituito oggi dai mercati finanziari, con il rischio rappresentato dall’acquisto di crediti deteriorati delle imprese (NPLs, Non-Performing Loans) che gravano sugli asset bancari. Pericolo che, se era già presente prima della pandemia, aumenta in modo esponenziale nell’era del Covid-19 e che confina il classico reato di usura ad un’epoca datata e ad una realtà oggi residuale rispetto alle proiezione degli affari della criminalità organizzata e ai loro volumi”.

Indubbiamente la questione dei crediti deteriorati rappresenta uno degli alert più importanti contenuti nel Report 2 dell’Organismo permanente di monitoraggio ed analisi, costituito all’indomani dello scoppio della pandemia su input del Ministro dell’Interno Lamorgese e con decreto del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli.

Organismo nato con l’obiettivo di anticipare ogni iniziativa di espansione, di alterazione del mercato, di inquinamento del tessuto economico, di condizionamento degli appalti e delle gare pubbliche da parte della criminalità organizzata.

Una preoccupazione a dir poco fondata per il secondo Report: “La speculazione nei mercati finanziari offre oggi alla criminalità organizzata, e alla ‘Ndrangheta in particolare, i maggiori margini di profitto, con la possibilità di riciclare il denaro sporco proveniente dalla droga, acquistando posizioni creditorie nei confronti delle imprese e, in prospettiva, asset proprietari nelle compagini societarie, nel settore turistico, della ristorazione e del commercio”.

Una constatazione che richiama al consolidato interesse della criminalità organizzata per i crediti deteriorati delle imprese, che, come ricorda l’Organismo permanente di monitoraggio, nasce molto prima del Covid-19.

Nel periodo dal 2008 al 2016, si è assistito ad una notevole crescita della consistenza degli NPLs nei bilanci delle banche, dovuta principalmente all’eccezionale fase recessiva che ha colpito l’economia italiana tanto che a fine dicembre 2016 i crediti deteriorati delle banche italiane, al netto delle svalutazioni, ammontavano a 173 miliardi di euro.

Le azioni adottate, a livello nazionale ed europeo, al fine di ridurre l’incidenza delle esposizioni deteriorate sul complesso dei prestiti, a tutela del risparmio e dell’economia, hanno condotto, a partire dal 2016, ad un rilevante sviluppo del mercato secondario dei NPLs. Dal 2016 al 2018 le banche italiane hanno eliminato dai propri bilanci sofferenze per un ammontare lordo complessivo pari a 138 miliardi di euro, quasi esclusivamente mediante operazioni di cessione dei crediti deteriorati sul mercato.

I prevedibili impatti negativi sulla nostra economia della situazione di emergenza determinata dall’epidemia di COVID-19, rendono probabile che il livello di tali operazioni possa crescere nei prossimi anni.

 In tale contesto, è presumibile che le organizzazioni criminali possano inserirsi nel mercato dei crediti deteriorati, ricorrendo a prestanome e società di copertura e approfittando di alcuni varchi offerti dal mercato e dalla normativa. A titolo esemplificativo, la criminalità organizzata potrebbe comprare single name creditsovvero singoli crediti deteriorati, non in blocco, in modo tale da sfuggire al regime imposto dal Testo Unico Bancario; ancora infiltrarsi nel settore del cosiddetto servicing, ossia nei servizi di gestione, incasso e recupero dei crediti, per conto degli investitori che li abbiano comprati dalle banche; inoltre acquistare i crediti deteriorati, direttamente, attraverso le società di recupero crediti, che possono agire in un quadro normativo più semplificato, senza essere soggette alla stringente disciplina stabilita dal Testo Unico Bancario per gli intermediari finanziari; infine investire nell’acquisto delle obbligazioni, denominate Asset Backed Securities (ABS), emesse dalle società costituite da banche e intermediari finanziari per la cartolarizzazione dei NPLs, avendo anche la possibilità, in qualità di obbligazionisti, di partecipare ad operazioni di finanziamento dei debitori insolventi ovvero di acquisto dei beni posti a garanzia dei crediti deteriorati. Concordiamo con il difficile lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine, afferma il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro e non ci fermeremo in questa dura e difficile battaglia per fermare la prevaricazione delle banche e l’infiltrazione delle mafie.