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Crisi bancarie, la Ue apre ai salvataggi preventivi

Di
Redazione
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25 Luglio 2023

La Commissione europea apre a una disciplina meno rigida per la gestione delle crisi bancarie, che lasci più spazio all’utilizzo preventivo o alternativo dei fondi di garanzia dei depositi. Proprio quell’utilizzo bollato nel 2015 come aiuto di Stato dalla direzione Concorrenza di Bruxelles che aveva innescato una fase critica per i salvataggi degli istituti di credito in difficoltà in Italia.

L’apertura è contenuta in una lettera di risposta del commissario ai mercati finanziari Mairead McGuinnes mandata in questi giorni ai vertici dell’Abi. La missiva replica a una precedente lettera dell’associazione bancaria in cui si mettevano in evidenza tutti i limiti della nuova direttiva sulle crisi bancarie (varata dalla Commissione ma che ancora deve passare all’esame del Consiglio e del parlamento Ue), in particolare il principio dell’estensione generalizzata della risoluzione (che implica una forma di burden sharing) anche agli istituti di credito di dimensioni minori.

La commissaria in linea di massima difende il senso della nuova direttiva, ma contestualmente riconosce una serie di principi importanti che potrebbero costituire il perno per una correzione della normativa europea nell’iter approvativo ma anche di una riforma delle regole sugli aiuti di Stato relativi al settore bancario. «Vorrei chiarire che la proposta (di direttiva, ndr) non presenta la risoluzione come la procedura principale per la gestione di situazione di crisi», spiega la McGuinness. Un’affermazione che, in sostanza, riconosce maggiore ruolo all’uso dei fondi di garanzia dei depositi. L’intervento di questi ultimi, in ogni caso, è contemplato nella direttiva, anche se sembrano avere una funzione residuale.

La commissaria, però, annuncia che la Commissione intende chiarire alcuni aspetti andando a definire meglio i casi in cui questi schemi possono essere utilizzati. «La riforma intende promuovere un uso più efficiente, sotto il profilo dei costi, dei fondi finanziati dall’industria per prevenire le crisi bancarie e mira a proteggere meglio i depositanti impedendo la sospensione dell’accesso ai loro depositi. Le proposte armonizzano l’uso dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi, sia all’interno che al di fuori della procedura di risoluzione, al fine di garantire la scelta da parte delle autorità, degli strumenti più adeguati di gestione della crisi, tenendo conto dell’efficienza in termini di costi di ciascuna misura – afferma .- La Commissione intende chiarire quali siano le regole che disciplinano i calcoli del test del minor onere (least cost test) per garantire condizioni di parità a livello Ue nell’utilizzo dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi, assicurando nel contempo una sufficiente protezione di questi fondi».

Apprezzamento per queste indicazioni è stato espresso ieri dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e dal direttore generali Giovanni Sabatini. In particolare, si spiega, per quanto scrive la commissaria McGuinness in relazione alla proposta della Commissione che «non presenta la risoluzione come la procedura principale per la gestione di situazioni di crisi» e sul ruolo degli interventi “preventivi” per «prevenire il deterioramento di una crisi bancaria, che per questo possono essere meno onerosi rispetto alle procedure di risoluzione e di liquidazione, quando l’intervento è tempestivo e interviene prima che le perdite giungano a un punto critico». Inoltre, è positivo, che «la Commissione Ue intende chiarire quali siano le regole che disciplinano i calcoli del test del minor onere per garantire condizioni di parità a livello Ue nell’utilizzo dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi».

Altro aspetto significativo annunciato dalla commissaria è il fatto che la «Commissione sta effettuando una valutazione della disciplina sugli aiuti di Stato per le banche, che dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2024. L’esito di tale valutazione servirà ai fini di un’eventuale revisione della disciplina sugli aiuti di Stato. Considerato il rapporto tra la disciplina sulla prevenzione e gestione delle crisi bancarie e quella sugli aiuti di Stato, tale eventuale revisione mirerebbe a garantire la coerenza tra le due discipline, tenendo conto degli scenari normativi che saranno definiti nel rinnovato quadro normativo sulla gestione della crisi e garanzia dei depositi». Nella sostanza di si tratta di quella presa d’atto della sentenza della Corte di giustizia della Ue partita dalla vicenda Tercas, che ha sconfessato la linea della direzione Concorrenza, ma anche sinora non era stata recepita in nessun testo normativo comunitario.

Fonte il sole 24 ore