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CONCORSO SCUOLA 2016-2018 – INSEGNANTI DIFESI DA CONFEDERCONTRIBUENTI

Di
Redazione
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9 Giugno 2017

CONCORSO SCUOLA 2016-2018 – IL CONSIGLIO DI STATO AMMETTE ALLE PROVE GLI INSEGNANTI DIFESI DA CONFEDERCONTRIBUENTI

In seguito all’appello alla sentenza del TAR Lazio nella quale si rigettava il ricorso al concorso scuola , importante decisione del Consiglio di Stato di ammettere alle prove gli insegnanti difesi dall’Avv. Michela Russo dell’ufficio legale nazionale di Confedercontribuenti.

Con un provvedimento d’urgenza, adottato il 5 giugno 2017,  a seguito dell’appello proposto contro la sentenza del TAR Lazio- Roma  con la quale veniva rigettato il ricorso contro il bando scuola di febbraio  2016, da alcuni associati a Confedercontribuenti, difesi dall’avv.to Michela Russo,  il Consiglio di Stato ha ammesso alle prove  suppletive del concorso anche coloro che non sono in possesso del titolo di abilitazione (TFA e PAS), richiesto quale requisito essenziale dal bando stesso.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto che sussistessero motivi di urgenza tali da giustificare l’adozione di un provvedimento cautelare inaudita altera parte, senza cioè sentire le difese del MIUR, e quindi senza neppure fissare una udienza di discussione.

“L’adozione del provvedimento di urgenza da parte del Consiglio di Stato, organo supremo della giustizia amministrativa,  consente agli appellanti di partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedre. E’ un passo significativo verso la declaratoria di illegittimità del bando; tale atto, infatti, è stato impugnato per diversi profili. Si pensi che per alcune classi di concorso, per esempio, non sono mai stati attivati Tirocini Formativi Abilitanti, inoltre il bando non prevedeva l’equipollenza tra dottorato di ricerca e titoli abilitanti. Si consideri, inoltre, che nessun valore viene riconosciuto all’esperienza maturata nel corso degli anni dagli insegnanti che hanno già lavorato nella scuola per più di trentasei mesi.   Siamo convinti che il bando, così come predisposto dal MIUR, sia illegittimo e soprattutto ingiusto ed auspichiamo che il Consiglio di Stato accolga le doglianze dei nostri assistiti” – interviene l’avv. Michela Russo.