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CIS di Nola, storia di una finanza a delinquere. Il sistema Punzo e il fallimento degli onesti

Di
Redazione
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29 Luglio 2018

La vicenda del CIS di Nola, il più grande centro commerciale d’Europa, frutto di una grande intuizione iniziale, è stato il luogo dove si sono celebrati il fallimento di un progetto industriale, il trionfo della finanza e degli interessi di pochi, in particolare di quel sistema di potere che per anni si è identificato intorno al “sistema Punzo”.

Ma è stato anche il luogo dove si è palesata la più grande sprovvedutezza degli imprenditori meridionali e campani in particolare. In verità, questa classe imprenditoriale non ha mai esercitato il ruolo di protagonista in un centro in cui il compito degli imprenditori soci doveva essere centrale per lo sviluppo. Purtroppo la maggioranza di loro delegò al padre della Patria, il Cavaliere Punzo, che invece preparava la polpetta avvelenata, finanziando con i soldi del CIS spa, altre sue avventure imprenditoriali, come l’Interporto campano o il centro commerciale Vulcano che in poco tempo si sono rilevati fonti di perdite milionarie.

Imprenditori traditi da specchietti per le allodole, come il cosiddetto submutuo concesso ad ognuno, che nei fatti è stata l’anticamera per fare fallire decine di imprese.

Un mutuo concesso dal CIS spa, che improvvisamente fu trasformato in intermediario finanziario in un breve lasso di tempo e poi ritrasformato, il tutto con la chiara complicità di Banca d’Italia e successivamente di una parte della Magistratura partenopea, che ha sempre archiviato ciò che riguardava il sistema Punzo.

Avallare quel famoso accordo di ristrutturazione del debito del gruppo, che ha svalutato il patrimonio dei soci, ha di fatto consegnato alle banche tutto a costo zero, tutto anche i Capannoni degli imprenditori falliti ingiustamente. I loro capannoni costituivano la merce di scambio, per salvare Punzo e garantire i sodali del sistema, nel salvaguardia del proprio patrimonio.

Oggi si esulta per i bilanci risanati, che tutto si avvia al meglio, certamente per le banche ma senza considerare il sangue e le lacrime che hanno versato decine e decine di imprese.

Questo a noi non piace.

Come Confedercontribuenti siamo stati gli unici, seppur isolati, a condurre a tutti i livelli una dura battaglia.

Purtroppo, in questa tragica vicenda, siamo stati sconfitti anche noi.


Alcuni Link di riferimento

Cis di Nola. Confedercontribuenti ricorre in Appello

Nola – Fallimenti al Cis, Confercontribuenti chiede chiarezza

Cis di Nola, Confedercontribuenti accusa: “Imprenditori a rischio fallimento”

Il Gazzettino Vesuviano

 

Fonte: Editoriali di Quotidiano dei Contribuenti
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