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Ci sposiamo? No grazie

Di
Redazione
|
31 Ottobre 2020

Ci sposiamo? No grazie

Di Ettore Minniti

Tempi duri per chi aveva progettato di sposarsi nel 2020. Con il primo lockdown circa 60mila i matrimoni rinviati all’autunno e oggi alla luce degli ultimi DPCM al prossimo anno  per colpa dell’emergenza coronavirus

La vastissima filiera delle cerimonie è in ginocchio: abbigliamento e accessori cerimonia e relativi rivenditori, strutture ricettive, sale ricevimenti e strutture alberghiere, video-fotografi, agenzie di viaggi, aziende florovivaistiche, negozi liste nozze, bomboniere e tipografie, parrucchieri, saloni di bellezze, per non dimenticare l’arredo per la casa nuova.

A questo aggiungiamo battesimi, prime comunioni, cresime, eventi e congressi.

Saltati circa 70 mila matrimoni. Persi al momento dai 150 ai 200 milioni. Tutte le cerimonie rinviate al 2021.

Un comparto vastissimo che coinvolge 80mila PMI, un milione di persone fra addetti diretti e indotto e costituisce una fetta importante dell’economia italiana,  oggi sull’orlo del default.

Non sono sufficienti le misure messe in campo dal Governo. E’ saltato il bonus matrimonio per il 2021, il cui emendamento era stato inserito nel DL ‘rilancio. L’emendamento che voleva modificare il testo in questo senso non è stato approvato e quindi non è entrato nella versione finale, votata prima dalla Camera e poi confermata dal Senato. Gli sposini restano quindi senza sconti per le spese nuziali, sempre che non  si ponga rimedio nei prossimi provvedimenti.

Per Confedercontribuenti, al fianco di queste categorie, bisogna far emergere gli invisibili del variegato mondo del business delle cerimonie e degli eventi per poter destinare risorse, contributi a fondo perduto e sgravi fiscali. Occorre prendere provvedimenti seri e concreti, dare aiuti alle imprese che non hanno potuto lavorare per tutto l’anno.

Un comparto, quello delle cerimonie, che deve essere sostenuto, soprattutto quello dei matrimoni, perché possa continuare a far sognare i giovani promessi sposi per un matrimonio reale (da non dimenticare mai, il giorno più bello) e un futuro roseo dove far crescere i propri pargoli.

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Fonte: Dal Quotidiano dei contribuenti
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