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BancoBpm, nel nuovo piano più dividendi e ipotesi buyback

Di
Redazione
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3 Agosto 2023

I conti record, sulle ali dei rialzi dei tassi di interesse, e le conferme sui fronti della solidità patrimoniale e del derisking, consentono a BancoBpm di migliorare le previsioni sul 2023 e di promettere, con il nuovo piano industriale in arrivo entro fine anno, ulteriori soddisfazioni per banca e azionisti. L’istituto guidato dall’ad Giuseppe Castagna si unisce infatti alla lista delle banche italiane che, anche grazie alla stretta di politica monetaria della Bce, nel primo semestre del 2023 sono riuscite a ottenere risultati in decisa crescita e superiori alle previsioni del mercato. L’utile netto si è attestato a 624 milioni, in aumento del 77,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. I proventi operativi sono cresciuti del 13,4% a 2,6 miliardi, con margine di interesse a 1,55 miliardi (+49,4%) e commissioni nette a 948 milioni (-1,9%). In salita dell’1,4% a 1,3 miliardi gli oneri operativi, per un rapporto cost/income comunque sceso al 49,5 per cento. Il coefficiente Cet 1 è migliorato al 14,2% dal 12,8% di fine 2022 e sarebbe pari al 14,8% includendo anche l’impatto della futura applicazione del Danish Compromise.

Nel solo secondo trimestre, inoltre, l’utile è praticamente raddoppiato a 359 milioni. Sulla scorta dei numeri, la banca ha rivisto al rialzo l’obiettivo di utile 2023, ora atteso ad almeno 1,2 miliardi, vale a dire almeno 0,8 euro per azione, contro la stima precedente di 0,75 euro per azione. Resta invece invariata, per il momento, la proiezione per il 2024, pari a 0,9 euro per azione (+12,5%). Per avere altre sorprese positive il mercato dovrà attendere il quarto trimestre, quando l’istituto alzerà il velo sul nuovo piano industriale, che con ogni probabilità fornirà l’occasione per «incrementare la guidance» sui risultati del prossimo anno, nonché di «rivedere la distribuzione di capitale» ai soci. Castagna ha precisato che sarà annunciata una nuova «policy di payout», a cui si potrà aggiungere «un potenziale buyback grazie al capitale generato dalle transazioni che abbiamo fatto». Nel 2024, in ogni caso, BancoBpm prevede un margine di interesse «almeno allo stesso livello se non più alto» dei 3,25 miliardi attesi per il 2023 e confida di poter compensare ogni «potenziale rallentamento» con «le commissioni derivanti dalle fabbriche prodotto».

Nel corso della conference call con gli analisti, Castagna ha infatti più volte sottolineato l’importanza degli investimenti in iniziative industriali, che «possono creare più valore per i soci rispetto a un aumento del dividendo o a un buyback», concentrandosi in particolare sui recenti accordi con il Crédit Agricole per la bancassicurazione Danni e con Fsi e Bcc Pay per il business dei pagamenti. Partnership con cui l’istituto intende generare valore per un miliardo, senza considerare il contributo futuro delle attività delle joint venture. E sempre sulle fabbriche prodotto, secondo Castagna, potrebbero verificarsi operazioni di aggregazione nel sistema bancario, mentre l’M&A non è invece «al momento sul tavolo» per quanto riguarda le banche stesse. Nessun passo indietro, infine, sul fronte del derisking. Dopo aver registrato un costo del credito di 48 punti base nel semestre e un’incidenza dei deteriorati lordi in discesa al 3,8%, Castagna ha sottolineato che BancoBpm venderà altri 500 milioni di Npl (di cui 300 entro fine anno) e di considerare possibili ulteriori riduzioni dello stock. «Poi bisognerà vedere anche i flussi in entrata, ma al momento il tasso di default ci lascia tranquilli – ha rimarcato -. Vedremo se ci sarà un peggioramento, anche se ricordo che a fine 2022 tutti pensavano che nel 2023 avremmo avuto un default rate doppio: per fortuna non è successo».

Fonte: Il Sole 24 ore