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Banche: “No a chiusura sportelli”, camper Uilca a Catanzaro

Di
Redazione
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14 Novembre 2023

Catanzaro, 14 nov. – E’ arrivato a Catanzaro, in piazza Matteotti, il camper della Uilca, il sindacato dei bancari della Uil, nell’ambito dell’iniziativa organizzata per dire no alla desertificazione bancaria e alla chiusura delle filiali. “Chiusura filiali? No, grazie”, è una campagna di sensibilizzazione sui problemi che il fenomeno della desertificazione bancaria produce sui territori coinvolti. “Con questa manifestazione – ha detto Andrea Sità, segretario generale della Uilca Calabria – vogliamo consegnare un messaggio di speranza per la nostra regione, costruito recuperando il ruolo sociale delle banche che, partendo dal modello di banca fisica e relazionale, siano più presenti ed attente ai bisogni del territorio e della cittadinanza”.

Per la Uilca, le filiali bancarie ed i lavoratori del settore costituiscono, infatti, un presidio di sviluppo e sostegno per i territori e le comunità, oltre a rappresentare un modello di vicinanza alla clientela. Per contrastare questo fenomeno è stato organizzato un camper personalizzato che porta il sindacato tra le piazze del Paese, con le persone, attraverso incontri istituzionali, dibattiti, interviste, permettendo a tutti di partecipare al sondaggio che misura l’effetto del fenomeno sulla popolazione.
Sono i numeri diffusi durante la manifestazione a dare un contorno preciso alla mobilitazione. In Calabria, infatti, dal 2018 a 2022 sono stati chiusi 77 sportelli bancari (con un incidenza percentuale del 19%), mentre si fissa al 27,9% la percentuale degli abitanti calabresi che non hanno uno sportello bancario sul proprio territorio di residenza e al 71% quella dei comuni che sono sprovvisti di una banca. “Vogliamo  far conoscere alla cittadinanza – ha detto Santo Biondo, segretario confederale della Uil, presente all’iniziativa – l’avidità del sistema bancario. Non si socializzano gli extraprofitti rispetto a un sistema bancario che accumula 16 miliardi in questo trimestre e quindi si rinuncia alla missione sociale da parte delle banche e si chiudono gli sportelli desertificando i territori, togliendo sostegno al sistema produttivo e mettenmdo i cittadini in grosse difficoltà. Questo non può essere accettato  e tollerato anche perché – ha aggiunto il sindacalista – quando non c’è un sistema regolare del credito in un territorio dove c’è una presenza forte della criminalità organizzata il rischio di cadere nelle maglie dell’usura è molto alto”.