Numeri in crescita per utile e patrimonializzazione. Il migliore esercizio di tutti i sessantacinque anni di storia della federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo va in archivio con oltre 173 milioni di utile aggregato per le tredici Bcc della Toscana. Crescono rispetto allo scorso anno le quote di mercato sulla raccolta diretta in Toscana (12,5%) e sugli impieghi lordi (10,6%), a dimostrazione della fiducia che territori e comunità ripongono nelle Bcc. La Federazione conta tredici banche associate con 294 filiali, di cui 256 in Toscana, presenti in 176 Comuni, dei quali 84 in aree interne. I dipendenti sono cresciuti a quota 2.497 ed i soci a 147.245 (+1,3%), in aumento rispetto all’anno precedente, con i clienti che hanno sfiorato quota 700mila. Il deteriorato lordo rispetto al monte impieghi è abbondantemente sotto il 5%, con un coverage al 70%. Sul versante della patrimonializzazione, Total Capital Ratio e Tier1 risultano in crescita, rispettivamente al 22,76% e al 21,28%, certificando così una situazione di decisa solidità complessiva. L’utile aggregato è stato accantonato a riserva per quasi il 90%, destinato ai fondi per la promozione della cooperazione per il 3% e per la quota residua principalmente a iniziative di mutualità e beneficenza in favore di territori e comunità.
“La base di soci e clienti continua a crescere – ha detto il presidente della Federazione Toscana Bcc, Matteo Spanò – a riprova del fatto che nel mondo globalizzato le piccole banche del territorio, attente a valori e bisogni della comunità in cui operano, conservano e addirittura consolidano la propria funzione sociale. Le banche che siamo abituati a considerare come banche di comunità, si stanno proponendo e si proporranno sempre di più come soggetti che non solo finanziano famiglie e imprese della comunità, ma che la costruiscono dalle fondamenta tramite il supporto verso iniziative che di per sé risultano fondative di comunità. In questo processo la Federazione Toscana cerca di esercitare un ruolo di proposta, di stimolo e anche di fattiva assistenza”. (AGI)