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Aziende family friendly, arriva la certificazione per i luoghi di lavoro più attrattivi

Di
Redazione
|
10 Luglio 2023

Aziende family friendly, arriva la certificazione per i luoghi di lavoro più attrattivi

Sono 333 le organizzazioni certificate tramite il processo Family audit, ideato dalla Provincia autonoma di Trento.

Sono 333 le organizzazioni certificate tramite il processo Family audit, ideato dalla Provincia autonoma di Trento ed esteso a livello nazionale in accordo con il Dipartimento per le politiche della Famiglia di Palazzo Chigi. Nel dettaglio, si tratta di 208 aziende private e 125 società pubbliche o partecipate.

Di queste, 197 si trovano in Trentino Alto Adige, 58 in Veneto, 24 in Lombardia, 12 in Emilia Romagna e 12 in Puglia. Le restanti sono nelle altre Regioni, dove però deve ancora decollare il bollino che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti.

Lo strumento

Risale all’agosto 2016 l’accordo con cui il Dipartimento ha scelto di adottare lo strumento trentino del Family audit a livello nazionale: da allora, ciascuna Regione può attivare, su base volontaria, un percorso rivolto alle aziende e agli enti locali del proprio territorio, ai quali sono forniti l’assistenza tecnica e il know-how necessari, con la possibilità di affidarsi ai consulenti e ai valutatori, iscritti all’albo specifico degli auditors, formato dalla Provincia autonoma di Trento. L’origine dello standard risale alla sperimentazione realizzata in Trentino negli anni 2005-2008, che ha preso “ispirazione” dallo standard tedesco Familie und Beruf .

Come si ottiene la certificazione

Per ottenere tale certificazione, un’azienda si sottopone a un processo di auditing, che comporta costi variabili in base alle dimensioni dell’organizzazione, coperti in parte dall’attivazione di un contributo regionale. Il processo di certificazione ha una durata di tre anni e sei mesi e passa attraverso il coinvolgimento attivo del personale e un’indagine interna dei fabbisogni dei dipendenti. La conferma del certificato rilasciato ha cadenza annuale e richiede da parte dell’organizzazione l’aggiornamento del piano aziendale e del modello di rilevazione dati, nonché la visita di valutazione. L’azienda certificata può utilizzare il marchio per le proprie attività di comunicazione, ma le leve di questo processo possono essere tante. In Trentino, ad esempio, la normativa locale prevede che alle organizzazioni certificate la Provincia possa riconoscere strumenti di premialità, come la concessione di una maggiorazione di alcuni contributi pubblici o l’attribuzione di punteggi aggiuntivi negli appalti. Allo studio anche l’ipotesi di introdurre una premialità legata ai tempi di pagamento della pubblica amministrazione in favore di queste aziende.

Il forum nazionale

A credere nell’importanza di un “bollino family friendly” per certificare le società che investono nella conciliazione vita-lavoro, è anche il Forum nazionale delle associazioni familiari che, insieme alla Luiss, sta cercando di mettere a punto un sistema di certificazione che si chiamerà «9Mesi – Family Ranking». È ancora allo studio il modello di survey interna che servirà per mappare le buone pratiche interne all’organizzazione, con l’obiettivo di accompagnarla a definire una policy aziendale per promuovere la natalità. «Sarà uno strumento utile per verificare quali azioni e attenzioni le aziende mettono in campo per il loro personale e le loro famiglie», spiega il presidente del Forum, Adriano Bordignon. E in un momento in cui, in piena crisi demografica, le aziende faticano a trovare manodopera (e a trattenere quella assunta, a fronte di un turn over crescente fra i più giovani) certificare queste azioni può aiutare i datori di lavoro a diventare più attrattivi.

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Source: Per le imprese
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