Carmelo Finocchiaro, presidente della Confedercontribuenti esprime soddisfazione “perché le Federazioni sportive ogni anno creavano ‘buchi neri’ nei bilanci societari con fondi pubblici. I contributi dallo Stato dovranno essere giustificati e rendicontati”. È però necessario evitare che “gli investimenti così ripartiti vadano solo alle Federazioni meglio organizzate, con tanti tesserati, sfavorendo così quelle medie e piccole, che sopravvivono solo per passione e amore dello sport”
di redazione
La sottosegretaria con delega allo sport Valentina Vezzali lo aveva annunciato qualche giorno addietro: “Il decreto attuativo per i gestori di impianti sportivi è stato registrato dalla Corte dei conti. All’inizio della prossima settimana Sport Governo pubblicherà le modalità̀ di accesso al beneficio e di erogazione del contributo“.
Per gli impianti sportivi sono in arrivo 53 milioni di euro a sostegno di associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd). Il provvedimento fissa termini e modalità di accesso ai fondi previsti dal Sostegni-ter e dal decreto Energia 2022 per gli enti che gestiscono impianti sportivi.
Tra i beneficiari rientrano le sole Asd e Ssd, che dovranno possedere due requisiti: a) siano affiliate ad un organismo sportivo del Coni (Federazione sportiva nazionale, Fsn, Disciplina sportiva associata o Ente di promozione sportiva, Eps); b) che risultino iscritte, alla data del 2 marzo scorso, nel Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche.
Vi sono altri requisiti oggettivi che l’ADS/SSD dovrà avere: che sia gestore di un impianto sportivo – a titolo di proprietà; affitto; concessione o altro titolo che ne giustifichi possesso o detenzione – e con un numero di tesserati almeno pari a 200 o 30 unità, se il tesseramento avviene rispettivamente con un Eps o una Federazione.
L’affiliazione agli Organismi sportivi Coni costituisce presupposto essenziale, tenuto conto che le istanze possono essere presentate solo per il tramite degli Organismi stessi.
Non meno importante, tra le dichiarazioni da allegare alla domanda di contributo, quella di un tecnico abilitato circa la regolarità dell’impianto sportivo e quella di un commercialista attestante il numero di tecnici della Asd/Ssd destinatari di compensi sportivi (e relativo ammontare).
Semplice no? Il Presidente della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro precisa “Come Confederazione tuteliamo le società sportive dilettantistiche nell’aspetto contabile amministrativo e ci rendiamo conto delle difficoltà operative che ci sono nella loro gestione. Come sindacato esprimiamo la nostra soddisfazione perché le Federazioni sportive ogni anno creavano ‘buchi neri’ nei bilanci societari con fondi pubblici. Speriamo che questo malvezzo tutto italiano sia finito. I contributi dallo Stato dovranno essere giustificati e rendicontati. Noi ci siamo per rendere trasparenti, secondo le norme, i loro bilanci nel rispetto della legalità amministrativa”.
Occorrono, però, progetti precisi e finalizzati, non saranno più consentiti finanziamenti a pioggia come in passato. Troppa discrezionalità in capo al Coni che da una parte distribuiva soldi a palate e senza criteri alle Federazioni, istituti che hanno funzioni pubbliche, ma che si comportavano come società private e dall’altra parte le stesse Federazioni eleggevano il presidente.
Oggi, quindi, vale la pena investire nello sport. Uno degli ultimi atti del governo Draghi, visto che la firma del Dpcm è arrivata giusto prima della crisi.
A breve il Ministero “Sport e Salute” pubblicherà 5 bandi: il 35% sarà destinato a programmi rivolti a bambini e settori giovanili; il 30% alle scuole; il 28% a over 65, ceti fragili e immigrati; il 5% alle attività motorie di base come nuoto e ginnastica; il 2% alla formazione di gestori e operatori; altre somme saranno stanziate per la preparazione di Sport invernali (Fisi) e Sport del ghiaccio (Fisg), in vista dei Giochi di casa a Milano-Cortina nel 2026. L’obiettivo è finanziare l’attività di base sul territorio, rivitalizzare le palestre scolastiche, ridurre la sedentarietà e l’obesità nelle fasce più a rischio, come giovanissimi e anziani.
“Nelle disposizioni emanate c’è però un vulnus”, prosegue Finocchiaro, “È probabile che gli investimenti così ripartiti vadano solo alle Federazioni meglio organizzate, con tanti tesserati, sfavorendo così quelle medie e piccole, che sopravvivono solo per passione e amore dello sport. La Confedercontribuenti si pone al loro fianco per non sprecare questa opportunità!”.
L’auspicio che si torni a fare sport in tutti gli ambiti compreso quello scolastico, ricreativo e ludico. Siamo un paese che pratica sempre meno sport, causa pandemia, soprattutto tra i bambini.
Un cambio di passo è necessario. Chiediamo trasparenza e premialità per chi investe nel settore. Se tutto poi deve avere i connotati del bizantinismo, allora, come succede spesso nel nostro bel Paese, per dirla alla Tommasi di Lampedusa: “si cambia tutto per non cambiare nulla!”.