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INPS: Confedercontribuenti, bene indagine magistratura. Taroccavano i dati per aumentarsi gli stipendi

Di
Redazione
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23 Ottobre 2015

Dirigenti locali e centrali dell’Inps hanno omesso i controlli sui dati immessi nel sistema informatico dell’istituto  per assicurarsi maggiori stipendi attraverso i premi di produttività. E’ questa l’ipotesi formulata dalla Procura di Nocera Inferiore (Salerno) che indaga sull’erogazione di premi di produttività a dirigenti e funzionari dell’istituto. Falso ideologico e truffa aggravata sono le ipotesi di reato al centro dell’indagine. Sono al vaglio del sostituto procuratore, Roberto Lenza, le posizioni di di diverse centinaia di ispettori, funzionari e dirigenti centrali e locali che avrebbero lucrato indebitamente somme erogate a titolo di incentivo e produttività. I dati attuali sono ancora parziali ma solo per gli anni 2012 e 2013 le somme erogate ammontano a oltre 400 milioni di euro: secondo la Procura sarebbero stati immessi nel sistema informatico dell’Inps dati falsi circa il numero dei disconoscimenti di rapporti di lavoro alle dipendenze per dimostrare il raggiungimento dell’obiettivo fissato dall’ente ed ottenere le somme. Chiediamo estrema chiarezza, al di là del lavoro della magistratura, da parte dell’Inps stessa, ribadisce una nota della Confedercontribuenti nazionale.